In seguito alla ulteriore proroga di cui è stata protagonista le revisione obbligatoria dei mezzi agricoli nazionali e di cui abbiamo dato notizia lo scorso gennaio, Unacma all'interno di un comunicato diramato in questi giorni, "contesta con decisione questo nuovo slittamento, ravvisando un asservimento a una componente sociale che rappresenta interessi di parte e non certamente gli interessi collettivi tantomeno quelli dell'intera filiera agricola".

Una decisione, quella dello slittamento, ritenuta da Unacma "dolosa" in virtù di quanto stabilito dalla Commissione di Inchiesta sulle morti bianche del Senato e certificata dagli stessi dati pubblicati dall’Inail.

"Il continuo rimandare dell'attuazione della norma stabilita dall'articolo 48 della conversione in legge del D.L 18 ottobre 2012, n. 179 - prosegue il comunicato - mantiene il settore in una inopportuna e pericolosa incertezza circa il futuro di gran parte del parco macchine circolante.

Incertezza che si riflette anche sulle nostre attività di commercio e riparazione di macchine agricole. Il rischio è quello di trovarsi con un parco macchine usato non più commerciabile, con la conseguenza di una ulteriore depressione del già molto depresso mercato della meccanizzazione agricola".

Il procrastinarsi di decisioni difficili e complesse, cariche di conseguenze economiche e occupazionali, non rappresenta, secondo gli esponenti di Unacma, una soluzione alle valutazioni necessarie all'attuazione del procedimento di revisione che, anzi, richiede tempestive e scrupolose valutazioni tecniche circa le esatte e concrete modalità attuative. Solo così si può consentire a utilizzatori e commercianti una organizzazione adeguata e graduale.

"Auspichiamo - prosegue il comunicato -, un sollecito intervento del competente ministero delle infrastrutture e dei trasporti, perché si attivi in tempi rapidi il tavolo di concertazione per la determinazione delle modalità attuative, come già previsto nelle precedenti riunioni tenutesi un anno fa presso il Mipaaf".

Inesattezze inaccettabili
A sottolineare quanto alto sia il rischio di affrontare dal verso sbagliato una questione chiave come quella della revisione, Unacma puntualizza quanto sia inaccettabile che taluni esponenti della politica nazionale siano parzialmente e scorrettamente informati proprio sulle tematiche attorno alle quali essi stessi deliberano.

E' il caso di Colomba Mongiello, componente della Commissione agricoltura della Camera e firmataria dell'emendamento al milleproroghe approvato dalle commissioni affari costituzionali e bilancio con cui è stata rinviata al 31 dicembre 2015 l'entrata in vigore dell'obbligo dell'abilitazione all'uso delle macchine agricole.

Mongiello in una dichiarazione raccolta da Agrapress lo scorso 18 febbraio, avrebbe fatto un po' di confusione sugli effetti della proroga. 

"Chi utilizza da tempo le macchine agricole non dovrà seguire i corsi di formazione previsti per ottenere l'abilitazione - avrebbe dichiarato, aggiungendo che - la proroga è motivata, appunto, dalla necessità di elaborare una soluzione che semplifichi tale adempimento a favore di quanti utilizzano da anni la gran parte dei circa 2,5 milioni di trattori, mietitrebbie ecc immatricolate e in circolazione in Italia... Ora tocca al Mipaaf adempiere efficacemente alle indicazioni del parlamento".

"La proroga dell'entrata in vigore dell'obbligo dell'abilitazione alla guida delle macchine agricole, definita "patentino", dal 22 marzo 2015 al 31 dicembre 2015, di cui a all'art. 8 comma 5 bis della suddetta conversione il legge - sottolinea Unacma -, non influisce assolutamente su chi utilizza da tempo le macchine agricole - come avrebbe dichiarato Mongiello -, in quanto espressamente chiarito dalla circolare 0045.del 24-12-2013 emanata direttamente dal ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Le deroghe concesse al solo settore agricolo, relative all'accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2012 - prosegue Unacma -, già esonerano dal frequentare i corsi di abilitazione tutti i soggetti adibiti da tempo alla conduzione delle macchine agricole, in base al riconoscimento dei corsi effettuati di cui al punto 9.1 dell'accordo 22 febbraio 2012 e al possesso dell'esperienza documentata di cui al punto 9.4 - definendo in questi casi - la sola necessità di frequentare un corso di aggiornamento di 4 ore ogni 5 anni

L'approssimazione della conoscenza della norma emendata - si legge nel comunicato -, è confermata anche dalla menzione delle mietitrebbie quali macchinari soggetti all'obbligo dell'abilitazione alla guida, di fatto escluse dall'elenco contenuto nell'accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2012.
Infine, significativa è l'esortazione espressa nei confronti del Mipaaf ad adempiere efficacemente alle indicazioni del Parlamento, quando la norma è di competenza del ministero del Lavoro e delle politiche sociali
".

"Ci appare pure incomprensibile - chiosa il documento a firma Roberto Rinaldin, presidente di Unacma -, come la politica non consideri le indicazioni fornite a tale proposito dall'Inail che in qualità di rappresentante dell'ente pubblico conosce e gestisce le implicazioni e i costi sociali che la scarsa sicurezza in agricoltura comportano".