"Approccio partecipativo", è questo uno degli obiettivi del progetto Drive Life. La presenza dei viticoltori e, in generale dei cosiddetti "stakeholders", ha un ruolo fondamentale nelle attività di progetto.


In che modo si realizza questo obiettivo? Attraverso un coinvolgimento dei "portatori di interessi" costruito su vari livelli.


Iniziamo dal livello più direttamente coinvolto, i demo farmers, cioè i viticoltori che hanno aderito al progetto mettendo a disposizione una parte dei propri vigneti per l'applicazione delle soluzioni innovative proposte. I 6 viticoltori coinvolti, soci delle 2 cantine partners (Cantina di Vicobarone e Terre d'Oltrepò) e rappresentanti l'areale dei Colli Piacentini e l'areale dell'Oltrepò Pavese, partecipano attivamente al progetto collaborando direttamente con i partners scientifici e partecipando ad attività dedicate chiamate di "co-development".

 

In questo modo sono stati protagonisti fin dalle prime battute del progetto, partendo dalla definizione dei pilastri dello strumento di monitoraggio e dalla scelta e valutazione degli effetti e dei risultati delle pratiche proposte.

 

I viticoltori mettono a disposizione la propria esperienza, il proprio know how, rendendo gli effetti di quanto applicato, nel lungo periodo, più efficaci.

 

Ad oggi i demo farmers sono stati coinvolti in 2 incontri, uno più teorico nel quale gli è stata presentata la prima versione del tool di monitoraggio, e un incontro in campo svolto insieme a tecnici e viticoltori provenienti da varie regioni italiane come Toscana, Veneto, Piemonte, Valle d'Aosta e Abruzzo.


Quest'ultimi costituiscono il secondo livello di stakeholders coinvolti, i "living labs". Questo gruppo ha in mano l'app e, durante l'estate 2022, ha potuto testarne le funzionalità nei propri vigneti.

 

L'8 e il 9 giugno 2022 i demo farmers e i living labs si sono incontrati a Piacenza per uno scambio di opinioni ed esperienze. L'incontro è stato stimolante. La visita ai vigneti è stata preceduta da una giornata seminariale presso la sede dell'Università Cattolica del Sacro Cuore durante la quale sono state presentate dai vari partners (Università di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università di Pavia e Art-er) le attività di progetto ai partecipanti.

 

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(Fonte foto: Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza)

 

La visita ai vigneti dimostrativi del secondo giorno ha permesso di toccare letteralmente con mano le tecniche proposte. La discussione è stata vivace e sono emersi i primi pareri sull'applicazione delle tecniche di rullatura e di andanatura della biomassa prodotta dagli inerbimenti temporanei seminati nello spazio tra le file, in areali più critici in termini di disponibilità idrica e temperatura.

 

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(Fonte foto: Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza)

 

Inoltre la visita in vigneto è stata anche un momento di training per imparare a usare, sul proprio smartphone, l'app di monitoraggio "PocketDrive".


Il gruppo living labs non è però costituito solo da soggetti italiani, ma anche da soggetti di altri paesi europei (in particolare Francia e Spagna) che saranno coinvolti nei prossimi mesi in un webinar tecnico seguito da un dibattito per raccogliere informazioni sulla possibile applicazione delle tecniche proposte al di fuori del territorio italiano.


Non solo pareri agronomici ma anche opinioni su aspetti di carattere socio economico.


Durante un terzo incontro con i demo farmers, verranno presentati, da Art-er, i benefici ambientali generati dalle tecniche applicate e le idee per possibili strumenti di remunerazione dei servizi ecosistemici supportati dalle pratiche innovative testate.

 
Vi è poi un ulteriore livello che è quello che riguarda le istituzioni. Non bisogna dimenticare che è di fondamentale importanza l'endorsement dei policy makers per rendere effettive e diffuse a larga scala le tecniche proposte nelle aziende dimostrative.

 


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Il progetto DRIVE LIFE ha ricevuto finanziamenti dal Programma Life dell'Unione Europea
Grant LIFE19 ENV/IT/000035

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