Dal Nord al Sud Italia si moltiplicano le segnalazioni di furti ai danni degli agricoltori. Non tutti però sanno che all'interno dei Programmi di Sviluppo Rurale (Psr) sono previsti dei contributi per chi installa dei sistemi di sicurezza e anche nel nuovo Piano Strategico Nazionale (Psn) ci sono almeno due capitoli di spesa che potrebbero consentire l'acquisto agevolato di telecamere per la videosorveglianza e antifurti.

 

Leggi anche

Piani Strategici Pac, approvati i primi sette. Ma non c'è l'Italia

 

La piaga dei furti in campagna

Qualunque cosa possa avere un valore sul mercato nero è oggetto di razzìe da parte dei ladri che agiscono di notte, ma anche in pieno giorno. Basta sfogliare la cronaca dei giornali locali per mettere insieme un lungo elenco di furti avvenuti ai danni di agricoltori lungo tutto lo Stivale.

 

A Fragagnano, in provincia di Taranto, sono stati rubati oltre mille paletti di un nuovo vigneto, mentre pochi giorni prima sono stati sottratti circa cinquecento pali zincati. A Cutrofiano (Lecce) a sparire sono stati 120 alberi di Leccino e Favolosa, acquistati per rimpiazzare le piante uccise dalla Xylella fastidiosa.

 

In Sicilia, a Partinico, tre malviventi sono stati fermati dai Carabinieri durante la notte perché in possesso di 1,5 tonnellate di manghi, sottratti illegalmente da una azienda agricola della zona. Mentre a Mediglia, alle porte di Milano, sono spariti un trattore e un carro miscelatore.

 

I ladri prendono tutto quello che può essere rivenduto. A rimetterci sono gli agricoltori, che vedono sparire migliaia di euro di attrezzature e di prodotti. E anche chi è assicurato riesce ad essere ristorato solo di una parte parziale del danno e solo dopo lungaggini burocratiche.

 

Tra le soluzioni per rendere difficile la vita ai malviventi c'è sicuramente quella di installare dei sistemi antifurto, sia alle strutture, sia sui mezzi. Nonché sistemi di vigilanza, con telecamere e sensori collegati con le forze dell'ordine. Tutto questo però ha un costo, che tuttavia può diventare meno gravoso grazie al contributo dei Psr.

 

Leggi anche

Dalle arnie alle nocciole, sette trucchi anti ladro

 

I fondi per la sicurezza previsti nei Psr

L'attuale programmazione Pac è agli sgoccioli, eppure all'interno dei Programmi di Sviluppo Rurale possono essere previsti dei bandi per l'acquisto di antifurti e sistemi di videosorveglianza. Nello specifico si fa riferimento alla Misura 7, che prevede fondi per il rinnovamento delle zone rurali. In questo senso sono stanziabili fondi per dotarsi di infrastrutture, anche digitali come la banda larga o la videosorveglianza, e servizi in favore delle popolazioni rurali e delle imprese.

 

La Regione Puglia ha ad esempio destinato dei fondi proprio per l'installazione di telecamere di videosorveglianza visto che il suo territorio è oggetto di frequenti furti ai danni degli agricoltori. Anche la Regione Emilia Romagna ha stanziato quest'anno dei fondi a tal proposito. Un milione di euro per finanziare (al 40%) sistemi di videosorveglianza, sensori anti intrusione, allarmi acustici, localizzatori Gps da installare sui trattori, software e tecnologie simili proprio per contrastare l'operato dei ladri.

 

Ma la spesa per sistemi di videosorveglianza e simili può rientrare anche nelle spese generali sostenute, e finanziate dal Psr, per l'ammodernamento di edifici e di strutture aziendali. Oppure per il primo insediamento di giovani agricoltori.

 

Tuttavia visto che l'attuale programmazione (2021-2022) è agli sgoccioli, è improbabile che si aprano nuovi bandi in questo senso. È perciò più interessante andare a vedere le opportunità previste dalla nuova Pac, che ha rivoluzionato il sistema di distribuzione delle risorse.

 

La nuova Pac e il Piano Strategico Nazionale

L'Italia ha inviato a Bruxelles il testo del Piano Strategico Nazionale che dovrebbe essere approvato entro novembre e che sarà alla base delle decisioni di spesa dei fondi comunitari per il periodo 2023-2027. In questo Piano sono almeno due i capitoli di spesa che potrebbero andare a finanziare la sicurezza delle aziende agricole: quello relativo alla digitalizzazione e quello che riguarda invece la condizionalità sociale e quindi la sicurezza del lavoro e delle aziende.

 

Per quanto riguarda la digitalizzazione non è scritto in maniera specifica che i fondi possono essere utilizzati per l'installazione di antifurti, ma il fatto che si voglia sostenere la modernizzazione, anche digitale, delle aziende, sicuramente la misura va in quest'ottica. "Tutto dipenderà poi dalla sensibilità delle amministrazioni regionali e centrali che dovranno tradurre nei bandi di assegnazione delle risorse queste esigenze del territorio", spiega Domenico Mastrogiovanni, responsabile Politica Agricola Comunitaria e Fondi strutturali di Cia - Agricoltori Italiani. In altre parole, i soldi ci sono, ma spetterà poi alla politica decidere se destinarli al tema della sicurezza in campagna.

 

Anche la condizionalità sociale è da leggersi in quest'ottica. L'Ue vuole infatti porre l'accento sulla sicurezza dei lavoratori e delle imprese agricole. In questo senso operare in un ambiente sicuro è sicuramente un obiettivo che può essere perseguito tramite l'installazione di sistemi di sicurezza anti intrusione.

 

"C'è poi una riflessione più ampia. Quando si parla di gestione del rischio bisogna prevedere non solo le calamità naturali, come grandine o siccità, ma anche le calamità sociali. Quando in certe aree le aziende agricole sono soggette ad un rischio concreto di furti, dovrebbe essergli garantita la possibilità di adottare strumenti di prevenzione e di difesa", sottolinea Mastrogiovanni.

 

Leggi anche

Avversità catastrofali ed eventi estremi? Per fortuna c'è la Pac

 

Gli agricoltori non dovrebbero però solo guardare ai Piani di Sviluppo Rurale e alla Pac, perché altre politiche europee potrebbero finanziare questi interventi. Un esempio è il Fondo Sociale Europeo, oppure i fondi sull'innovazione tecnologica gestiti da Invitalia. In questo caso però l'accesso non è semplice. "Quello che stiamo notando è che alcuni comuni, che sentono forti le istanze del territorio, si stanno muovendo per intercettare queste risorse e installare sistemi a livello locale, ad esempio con telecamere di videosorveglianza sulle principali strade, al fine di garantire la sicurezza generale del territorio", conclude Domenico Mastrogiovanni.