Se non proprio al centro del programma dei partiti, che devono proporre una ricetta infinita di idee e soluzioni per il futuro di un intero Paese, di certo questa volta l'agricoltura, seppure con toni, modalità e approfondimenti diversi, non è relegata a un ruolo di comparsa.

 

E così, in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre (si vota dalle 7:00 alle 23:00, solo domenica), con diversi accenti, visti da angolazioni diverse, molto spesso in tandem con l'ambiente e/o la transizione ecologica, agricoltura e agroalimentare (termine pleonastico, ci ripeterebbe l'indimenticato professore Franco Scaramuzzi, presidente onorario dell'Accademia dei Georgofili, basterebbe la dicitura "alimentare") rientrano nei piani delle coalizioni candidate a governare l'Italia. Nell'attuale scenario in cui il boom dell'energia preoccupa cittadini e imprese, trovano spazio anche progetti dedicati alle energie rinnovabili, non necessariamente da fonti agricole.

 

Vediamo, in estrema sintesi e senza l'ambizione di essere esaustivi (rimandiamo ai siti ufficiali per eventuali approfondimenti) o di dare anche solo lontanamente indicazioni di voto, le idee, i pensieri e le proposte. Anche l'ordine di pubblicazione delle diverse posizioni è casuale e non contiene alcun messaggio subliminale.

 

Una puntualizzazione doverosa. Come sempre siamo aperti ai commenti, ai suggerimenti, al dibattito. Essendo il tema elettorale solitamente suscettibile di fraintendimenti, si prega di inviare eventuali contributi facendo attenzione a non offendere alcuno.

 

Fratelli d'Italia

Una sezione del programma recita: "Agroalimentare pilastro del sistema Italia". L'introduzione: "L'agricoltura è uno dei pilastri della nostra Nazione, occorre proteggerla e svilupparne le potenzialità, nel giusto equilibrio tra uomo e ambiente. Esempio di eccellenza, è un patrimonio inestimabile e costituisce il fulcro del marchio italiano e valore dell'economia reale. Proteggere la terra e chi la lavora restituendo impulso al settore e tutelando l'intera filiera agroalimentare".

 

Fra gli obiettivi si legge: "Rilanciare la produzione e la qualità dell'agroalimentare, della pesca e degli allevamenti di qualità italiani. Contrasto all'introduzione di ogni strumento di classificazione dei prodotti pregiudizievole per l'agroalimentare italiano (Nutriscore), promozione della dieta mediterranea e dell'agroalimentare di qualità contro i cibi sintetici. Lotta ai fenomeni di concorrenza sleale che penalizzano il nostro marchio agroalimentare (italian sounding). Investire in ricerca, dando impulso all'agroindustriale, fondamentale per l'innovazione e per la tutela della biodiversità. Stimolare il coordinamento con le istituzioni europee per limitare l'esposizione alimentare del continente nei confronti del resto del mondo. Contrasto alla proliferazione delle specie faunistiche in esubero, che producono danni alla biodiversità e all'agricoltura. Eradicazione della peste suina e sostegno agli allevamenti colpiti. Promozione di contratti di filiera che mettano al centro l'agricoltore e riducano la forbice tra costo di produzione e prezzo di vendita del prodotto. Stabilizzazione delle misure straordinarie adottate nell'ambito della crisi delle materie prime. Salvaguardia, tutela e razionalizzazione dei mercati agroalimentari, fondamentali piattaforme logistiche e di distribuzione. Efficientamento delle risorse idriche, predisponendo un "Piano Invasi" per combattere la siccità; riqualificazione e potenziamento delle reti idriche. Realizzazione di nuovi e più potenti dissalatori per produrre acqua a scopo agricolo. Sostegno al settore florovivaistico, comparto agricolo d'eccellenza. Valorizzazione e salvaguardia del settore pesca, dell'imprenditore e dei suoi marittimi, conservazione della massa ittica e salvaguardia delle produzioni nazionali".

 

Non mancano la "promozione del marchio made in Italy, il contrasto reale all'italian sounding e ad ogni forma di falsificazione; la creazione di una grande piattaforma online quale vetrina dei prodotti made in Italy certificati e promozione del turismo commerciale di chi viene in Italia per acquistare direttamente i nostri prodotti".

 

Previsto anche il "potenziamento dell'Agenzia Ice per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, degli uffici commerciali delle ambasciate, del ruolo delle camere di commercio e degli istituti culturali per aiutare le imprese italiane a trovare nuove opportunità a livello internazionale e affrontare le sfide del mercato globale".

 

Sul fronte ambientale, Fratelli d'Italia invita ad "aggiornare e rendere operativo il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici. Combattere la siccità e l'inquinamento delle nostre acque e, al contempo, ripulire fiumi e laghi. Realizzare gli obiettivi della transizione ambientale ed ecologica del Pnrr. Piantare alberi per realizzare vere e proprie 'cinture verdi' nelle città e promuovere la creazione, o il rifacimento, di giardini, orti urbani, parchi, boschi e riserve naturali da dare in gestione alle associazioni e in adozione alle scuole".

 

Partito Democratico

Il Partito Democratico pone attenzione all'emergenza siccità e alla questione idrica.

 

Fra le misure specifiche per la gestione idrica il PD suggerisce soluzioni finalizzate ad "accrescere la capacità di trattenere e riutilizzare l'acqua in agricoltura, migliorare l'efficienza della infrastrutturazione idrica e orientare il settore; migliorare la disponibilità di dati, previsioni e modalità di accesso alle informazioni per ogni azienda agricola; modifica dei sistemi alimentari come indicato dalla Strategia Ue Farm to Fork, con raggiungimento degli obiettivi nei tempi dati; condizionare l'accesso alle misure Pac e di sviluppo rurale ad obiettivi climatici; istituzione di un Fondo di Rotazione presso Ismea per finanziare investimenti green, compresi investimenti per efficientamento e digitalizzazione irrigua (con una dotazione di 500 milioni in Legge di Bilancio) che potrebbe consentire contributi di 200mila euro per 2.500 progetti restituibili in dieci anni; accelerazione del Piano Piccoli Invasi, anche semplificando procedure e interventi di manutenzione dell'esistente: un investimento da 3 miliardi in dieci anni può finanziare la manutenzione dei 116 piccoli invasi esistenti e la realizzazione di ulteriori 245".

 

Nel mirino del Partito Democratico maggiori investimenti per "aree interne, ristrutturazione dei sistemi irrigui, efficientamento energetico, elettrificazione dei mezzi e digitalizzazione, anche nell'ottica di una maggior semplificazione e della decarbonizzazione del sistema".

 

"Adotteremo un Piano di intervento decennale per la transizione all'agricoltura digitale di precisione, attraverso incentivi per l'acquisto di strumenti, attrezzature e servizi di agricoltura di precisione e corsi di formazione per gli agricoltori; inseriremo premialità per le imprese iscritte alla rete del lavoro agricolo di qualità; stabilizzeremo il livello delle aliquote di agevolazione del credito d'imposta Transizione 4.0 allo stesso livello previsto per il solo 2022 dal Piano Nazionale Transizione 4.0 per gli investimenti; promuoveremo una legge contro il consumo di suolo agricolo; istituiremo un Fondo di Rotazione di 500 milioni presso Ismea per avviare il sostegno a 2.500 progetti di impresa agricola verde".

 

E ancora: "Definiremo una strategia italiana sul carbon farming e tra imprese per favorire il raggiungimento degli obiettivi previsti al 2030 e al 2050; ripristineremo gli incentivi previsti dal Mite per la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra da parte delle imprese agricole; elaboreremo un nuovo programma che incentivi l'utilizzo di energia elettrica da biogas; svilupperemo il biometano agricolo e il biofuel alla luce degli obiettivi al 2035".

 

Il programma indica fra gli obiettivi anche "una proposta di legge che aggiorni le norme Delrio e Madia sulla vigilanza e il controllo del territorio forestale". La transizione verde passa anche dal "ripristino e valorizzazione delle aree forestali; sostegno degli investimenti in colture arboree pluriennali". Spazio anche al marchio "biologico italiano", mentre sul versante innovazione, informazione e Pac sì alla "promozione dello sviluppo e applicazione in agricoltura delle Tecnologie di Evoluzione Assistita; no al Nutriscore, ma accelerazione dei processi di etichettatura digitale", mentre sul fronte Pac "si ritiene importante che la Commissione proponga la destinazione di ulteriori fondi a favore del settore agricolo".

 

Sforzi annunciati anche per "la piena applicazione della Legge sul Caporalato e divieto di lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole (dalle ore 12:30 alle ore 16:00) nei mesi estivi".

 

"Controlleremo l'espansione dei cinghiali e di altre specie di ungulati, mediante un provvedimento del Governo che riguardi tutto il territorio nazionale, per tutelare la biodiversità animale e vegetale e tenendo conto della convivenza con gli allevatori".

E poi "incentivazione alla costituzione di Op di settore; Piano straordinario di miglioramento genetico vegetale e animale".

 

Movimento 5 Stelle

Parte dall'alimentazione e dall'obiettivo di correggere alcune cattive abitudini alimentari il M5S, ritenendo "necessario avviare iniziative e azioni efficaci in questa direzione, quali: programmi di educazione alimentare (anche attraverso laboratori pratici) nelle scuole, nelle università, negli ospedali, nelle aziende e in tutti i contesti comunitari; riqualificazione della formazione degli operatori alimentari (cuochi, dietisti, eccetera) in contesti di alimentazione comunitari (scuole, ospedali, eccetera); valorizzare la filiera alimentare (affermando l'importanza anche dell'agricoltura nella promozione di stili di vita corretti attraverso la produzione di alimenti sani, naturali e non creati artificialmente)".

 

Attenzione anche alla transizione energetica ed ecologica, specificando che il nucleare "non è adatto per effettuare la transizione energetica".

 

Sul versante acqua, "è essenziale investire nel settore idrico, particolarmente nel Mezzogiorno, per ridurre la dispersione dell'acqua, per completare gli invasi d'acqua, per implementare l'utilizzo delle risorse idriche sotterranee e per garantire la depurazione degli scarichi fognari e industriali in tutti i comuni italiani". Sul tema, il M5S scrive che "occorre garantire il riconoscimento dell'uso dell'acqua per l'alimentazione e l'igiene personale quale prioritario rispetto agli altri usi, che comunque non devono ledere la qualità dell'acqua e dell'ecosistema. Intendiamo, inoltre, perseguire un obiettivo di digitalizzazione delle infrastrutture idriche, utilizzando anche i fondi del Pnrr, anche al fine di predisporre l'installazione degli indispensabili sistemi di monitoraggio, che consentiranno al gestore di programmare una manutenzione preventiva e predittiva sulla infrastruttura".

 

Con riferimento più strettamente all'agricoltura, il Movimento 5 Stelle punta sull'integrazione di filiera "per la tenuta del tessuto produttivo agroalimentare italiano, consentendo di potenziare la concentrazione dell’offerta e realizzare economie di scala, con relativo abbattimento dei costi legati ai fattori di produzione e connessi al consumo energetico".

"La nuova imprenditoria giovanile e femminile - scrive il M5S - rappresenta uno dei punti centrali del percorso di sviluppo dell'agricoltura del futuro in termini di sostenibilità, adozione delle innovazioni e competitività".

 

Focus anche sulle infrastrutture"I moderni sistemi di logistica e stoccaggio del settore agroalimentare rappresentano un elemento centrale per rafforzare la competitività delle filiere, ridurre i costi ambientali ed economici e sostenere l'innovazione dei processi produttivi. Gli investimenti tesi a collegare (in modo efficiente) tra loro imprese, mercati ortofrutticoli, porti e centri di stoccaggio possono agevolare gli approvvigionamenti di materie prime; preservare la differenziazione dei prodotti, potenziare, indirettamente, la capacità di esportazione, rafforzare la tracciabilità dei prodotti e ridurre lo spreco alimentare".

 

Spazio anche al turismo enogastronomico, "una forma da privilegiare, consentendo di valorizzare la varietà dei servizi e la qualità del contesto ambientale di ogni azienda, di salvaguardare aree meno conosciute e a rischio spopolamento, oltre a contribuire alla scoperta di produzioni uniche e patrimoni identitari".

Essendo poi "il made in Italy agroalimentare un indiscusso protagonista nel mercato dei prodotti di qualità certificati a indicazione geografica", il M5S ritiene "la trasparenza sull'indicazione dell'origine in etichetta un diritto da garantire ai cittadini".

 

Fondamentale, inoltre, "avvalersi delle più moderne tecnologie che assicurino un'ottimizzazione dei processi di coltivazione. In questo senso, il monitoraggio satellitare consente una distribuzione razionale dei nutrienti e un'applicazione mirata dei fertilizzanti, riducendo al minimo i fattori di degrado ambientale".

 

Attenzione anche alla lotta allo spreco di cibo, da combattere attraverso "progetti e azioni di economia circolare", mentre sul lavoro il M5S invita a "mettere in atto strategie di responsabilità sociale contro le pratiche di sfruttamento lavorativo e nella Rete del Lavoro Agricolo di Qualità".

Con riferimento agli animali selvatici, il M5S vuole "procedere alla revisione della Legge n. 157/1992 con lo scopo di limitare e abolire progressivamente la caccia e promuovere il principio di convivenza pacifica sui territori con la fauna selvatica, con riguardo anche ai progetti europei 'Life' (lupi e orsi)".

 

Forza Italia

Il partito guidato da Silvio Berlusconi al punto 13 si sofferma su "L'Agricoltura: la nostra storia, il nostro futuro" e in pillole affronta i temi della "promozione di una Politica Agricola Comune e di un Piano Strategico Nazionale, capaci di rispondere alle esigenze di oggi, per uno sviluppo che coniughi indipendenza e sostenibilità ambientale ed economica; salvaguardia del comparto agroalimentare, lotta al Nutriscore e all'italian sounding; tutela delle specificità e delle eccellenze agricole italiane e loro promozione sui mercati esteri; rifinanziamento della misura 'Più Impresa' a favore dei giovani agricoltori e dell'imprenditoria femminile; innalzamento dei massimali degli aiuti in regime de minimis per le imprese agricole, allineandoli a quanto previsto negli altri settori economici; promozione di una filiera italiana per l'innovazione in agricoltura; rafforzamento degli strumenti di garanzia sui finanziamenti a favore delle imprese agricole, degli allevamenti e della pesca; potenziamento degli strumenti di contrasto al caporalato e al lavoro irregolare; riconoscimento e valorizzazione delle piccole produzioni locali di qualità; interventi di contrasto al fenomeno della proliferazione della fauna selvatica e alla diffusione delle epidemie animali; interventi per un 'Piano Nazionale Invasi' per l'irrigazione agricola".

 

Accanto all'elenco, in pillole, dei temi dedicati strettamente all'agricoltura, Forza Italia si sofferma anche su "made in Italy, cultura e turismo", all'interno del quale menziona la "tutela e promozione del made in Italy, con riguardo alla tipicità delle eccellenze italiane", sulla "Transizione energetica sostenibile" e sull'Ambiente, all'interno del quale è prevista la "definizione e attuazione del Piano Strategico Nazionale di economia circolare in grado di ridurre il consumo delle risorse naturali, aumentare il livello qualitativo e quantitativo del riciclo dei rifiuti, ridurre i conferimenti in discarica, trasformare il rifiuto in energia rinnovabile attraverso la realizzazione di impianti innovativi e sostenibili; un programma straordinario di resilienza delle aree a rischio dissesto idrogeologico con interventi mirati; la salvaguardia della biodiversità, anche attraverso l'istituzione di nuove riserve naturali; la promozione dell'educazione ambientale e al rispetto della fauna e della flora; il rimboschimento e la piantumazione di alberi sull'intero territorio nazionale, in particolare nelle zone colpite da incendi o calamità naturali".

 

Azione e Italia Viva

Azione, il partito guidato da Carlo Calenda (candidato premier) e Italia Viva (guidato da Matteo Renzi) affrontano l'agricoltura con un progetto articolato in dieci punti. Un decalogo che si apre con l'innovazione e l'Agricoltura 4.0, con il potenziamento della formazione tecnica e manageriale. Le priorità sono legate ai "grandi piani di formazione continua" nei confronti dell'imprenditoria e, parallelamente, alla manodopera agricola.

 

"Per rispondere alla strutturale carenza di manodopera e alla richiesta delle imprese, Azione propone di aumentare la manodopera e ripristinare il sistema dei voucher". Al terzo punto Azione indica "le garanzie statali per facilitare l'accesso al credito per il sostegno all'innovazione". Lo scopo è quello di "aumentare la produttività, accompagnando lo sviluppo delle imprese, attraverso il potenziamento delle garanzie statali a copertura delle richieste di credito effettuate dagli imprenditori agricoli e della pesca; un iper ammortamento dedicato agli investimenti per l'efficientamento della rete idrica; il completamento dell'ultimo miglio in materia di infrastrutture digitali per garantire la connettività nelle aree rurali".

 

L'agricoltura dovrà essere anche protagonista della transizione energetica, con "strategie improntate alla vendita delle eccedenze energetiche, allo sviluppo dell'agrivoltaico, del biogas e del biometano".

Azione chiede anche di "potenziare e stabilizzare le risorse del Fondo per gli Aiuti Alimentari, nato per sostenere i comparti agricoli in crisi e le attività del terzo settore impegnate sul fronte della povertà alimentare".

 

Nell'agenda agricola di Azione e Italia Viva trova spazio anche la gestione della fauna selvatica e, in particolare, i cinghiali. "Serve contrastare con speciali e urgenti strumenti normativi e risorse a disposizione del commissario straordinario la diffusione della peste suina africana, che è altresì agevolata dalla diffusione incontrollata dei cinghiali", si legge.

 

Accanto al potenziamento della blue economy e della piccola pesca artigianale, la coalizione che candida Calenda premier si prefigge l'obiettivo di "inserire incentivi fiscali e di contribuzione per le imprese agricole disponibili a effettuare interventi di manutenzione del territorio e a vantaggio della collettività".

Quanto al verde urbano, "l'obiettivo condiviso di piantumazione di milioni di alberi nelle aree urbane deve essere integrato con una seria pianificazione territoriale in grado di definire le varietà e le pratiche più adatte al territorio. La gestione del verde deve essere affidata a professionisti e necessita di continuità".

Azione propone anche un "piano a burocrazia zero per l'accesso alla terra nelle aree montane e rurali a rischio di spopolamento, promuovendo la cooperazione intergenerazionale con forme di affiancamento tra giovani non proprietari di terreni agricoli e pensionati, con lo scopo di favorire il graduale passaggio di gestione dalla attività di impresa e recupero di fondi abbandonati".

 

Lega

La Lega si dichiara decisa a difendere il valore ideale ed economico del patrimonio agroalimentare italiano. Questo impegna la Lega nella difesa del budget riservato alla promozione dell'agroalimentare sui mercati dei Paesi terzi; nella richiesta di tutelare il mercato europeo dalle importazioni che non rispettano uguali standard produttivi e di rispetto dei diritti del lavoro; nel vigile controllo sulla sottoscrizione da parte dell'Ue di accordi commerciali di libero scambio, affinché non aprano le porte del mercato unico a settori agricoli di Paesi terzi naturalmente competitivi per la loro poca ambizione verso standard produttivi analoghi a quelli europei.
La crisi internazionale che stiamo vivendo, che amplifica i fattori di instabilità sulla disponibilità e sui prezzi di energia, materie prime e fertilizzanti, ha spinto il settore a interrogarsi sull'opportunità di mettere in campo azioni concrete riguardo la propria autosufficienza, sulla necessità quindi di essere più resilienti agli shock esterni.

 

Sul fronte dalla Pac la Lega dichiara di voler "tenere tenacemente aperta la trattativa con la Commissione Europea per una verifica degli impegni relativi all'architettura verde della nuova Pac, che potrebbero penalizzare eccessivamente il potenziale produttivo delle aziende".

Servono progetti utili per "modernizzare il settore agricolo" e, allo stesso tempo, "garantire un quadro certo e funzionale al lavoro in agricoltura che, per sua peculiarità e alla luce della difficile congiuntura economica, necessita di strumenti adatti a rispondere efficacemente alla richiesta di manodopera, anche stagionale".

Il messaggio della Lega, in tema di lavoro, è il seguente: "Vogliamo proporre, in modo stabile, l'utilizzo del voucher in agricoltura, che risponda alle necessità di tracciamento del pagamento e che sia reso più efficace, rivedendo alcune limitazioni del passato. È uno strumento che potrebbe coinvolgere ed aiutare milioni di italiani, anche in difficoltà, nella ricerca di lavoro".

 

Spazio poi al ricambio generazionale e all'ampliamento aziendale.

Sì anche a bioenergie e ad azioni mirate alla conservazione della biodiversità e, sul fronte di ricerca e sviluppo, la Lega suggerisce la creazione di una vera filiera italiana della ricerca, sviluppo e applicazione di nuove tecniche e tecnologie in agricoltura.

 

Attenzione anche alla fauna selvatica, per la quale "è necessaria una corretta riforma della Legge Quadro in materia, che risale al 1992, tesa ad affrontare e risolvere il problema tramite il forte coinvolgimento del mondo agricolo e rurale in genere in sintonia con il mondo venatorio, per aumentare le possibilità e l'efficacia degli strumenti di gestione e garantire una densità dei capi delle diverse specie che sia funzionale alla corretta conservazione delle stesse, ma che tenga conto delle prioritarie esigenze di sicurezza pubblica e di tutela delle attività economiche".

 

Fra le emergenze non poteva mancare la gestione delle acque. "Occorre affrontare l'emergenza idrica con sostegni urgenti e, nel medio periodo, con una programmazione di opere e interventi capaci di mettere in sicurezza l'approvvigionamento idrico nel Paese, anche in un contesto climatico sfavorevole - si legge nel programma della Lega -. Abbiamo bisogno di mettere subito in cantiere i piccoli e medi bacini di accumulo per aumentare la capacità di stoccaggio dell'acqua piovana che oggi si ferma a un dato insoddisfacente dell'11%, ed efficientare la rete idrica che, in media, disperde quasi il 40% della risorsa. Numeri non accettabili, che compromettono la tenuta del sistema agricolo ed economico in generale di fronte alle situazioni climatiche avverse. Occorre ripensare al sistema di risarcimento dei danni attuando una riforma del Decreto Legislativo 102 del 2004 che permetta l'attivazione immediata degli interventi per il risarcimento del danno alle colture assicurabili colpite dalle calamità naturali e dalla siccità". Per la Lega "occorre valutare la nomina di una cabina di regia nazionale sulla pianificazione delle opere di più rilevante portata e sulle possibilità di sostegno, anche finanziario, all'innovazione irrigua aziendale con strumenti ulteriori e diversi da quelli previsti dalla Pac".

 

A livello europeo e a tutela della qualità, la Lega suggerisce azioni a tutela del sistema di qualità delle Dop e Igp e l'adozione del "Nutrinform" proposto dall'Italia "come alternativa all'etichettatura a semaforo".

 

Verdi e Sinistra Italiana

Verdi e Sinistra Italiana chiedono di affrontare la transizione energetica senza rinunciare alla transizione green. In tema di energia pulita, la coalizione si prefigge l'obiettivo di "raggiungere per il fabbisogno elettrico l'80% di penetrazione rinnovabile al 2030 e quasi il 100% al 2035 attraverso una programmazione annuale minima di sviluppo rinnovabili e sblocco autorizzazioni".

 

No al nucleare e stop alle nuove trivelle. "Non solo difesa del Green Deal, ma renderlo più ambizioso - si legge nel programma -, portando gli obiettivi 2030 del pacchetto Fit for 55 ad almeno il 50% di penetrazione di rinnovabili e al 45% di risparmio attraverso l'efficienza energetica".

 

A livello internazionale, "l'Italia deve contribuire a forgiare una diplomazia del Green Deal sia per spingere le grandi economie emittrici, come Cina e India, a intraprendere transizioni più rapide di riduzione di emissioni, sia fornendo a tutti i Paesi il supporto finanziario necessario alla transizione, per l'adattamento e per le perdite e i danni".

Quanto ai beni primari, "i modelli di produzione e consumo europei e l'importazione di beni come soia, mais, carne, legname sono causa di deforestazione globale e pertanto l'Italia deve mirare ad una norma ambiziosa in sede europea per garantire filiere tracciabili e certificate per l'importazione dei soli prodotti a deforestazione zero".

 

Verdi e Sinistra Italiana chiedono anche incentivi per sviluppare la filiera della canapa, mentre la tutela degli animali selvatici deve essere assicurata tramite l'abolizione della caccia, "la previsione di azioni non cruente per la gestione delle specie cosiddette invasive".

Impegni anche per fermare il consumo di suolo e istituzione di "una cabina di regia nazionale per l'emergenza idrica, al fine di monitorare costantemente lo stato di attuazione degli interventi di risanamento delle reti idriche; stoccare l'acqua nelle falde attraverso la ricarica controllata della falda".

 

L'Alleanza Verdi-Sinistra Italiana "propone di passare gradualmente da una politica agricola a una politica alimentare che partendo da una politica agricola sostenibile sviluppi azioni per garantire la disponibilità di alimenti sani e salubri a fasce povere della popolazione. Proponiamo un nuovo modello istituzionale di governance per l'agricoltura italiana. La riforma del Titolo V della Costituzione ha assegnato alle regioni il governo dell'agricoltura in Italia. Questa condizione pone il ministro dell'Agricoltura in una condizione di debolezza istituzionale con una oggettiva difficoltà a sviluppare una qualsiasi politica che si voglia chiamare agricola. Per questo motivo l'Alleanza Verdi-Sinistra propone di riformare completamente il modello di governance sfruttando le indicazioni della Commissione che richiede una centralizzazione della gestione dei Piani di Sviluppo Rurale anche in quei Paesi (tra cui l'Italia) dove la gestione dell'agricoltura ha una struttura federale".

 

Nel nuovo modello di filiera agricola meno intensivo, l'Alleanza Verdi-Sinistra Italiana si prefigge lo scopo di favorire la nascita di modelli organizzativi innovativi e il rafforzamento delle filiere biologiche sul mercato locale, anche attraverso associazioni e cooperative a forte contenuto sociale, capaci di concentrare l'offerta, favorire l'innovazione tecnologica, promuovere i prodotti e aumentare la competitività dei prodotti bio.