È stata raggiunta ieri - 21 giugno 2022 - l'intesa in Conferenza Stato Regioni sulla ripartizione del Feasr, Fondo Europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, assegnato all'Italia nell'ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale nel periodo 2023-2027. Lo ha reso noto in serata di ieri una nota ufficiale del Ministero delle Politiche Agricole.

 

Grazie all'intesa vengono messi a disposizione del settore agricolo oltre 16 miliardi di euro in 5 anni, per sostenere gli interventi di sviluppo rurale contenuti nel Piano Strategico della Politica Agricola Comune per il periodo 2023-2027.

 

L'accordo, fortemente voluto dal ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli, ha trovato la condivisione di tutte le regioni e province autonome, grazie anche al notevole impegno finanziario messo in campo dal Governo che prevede un cofinanziamento nazionale nettamente superiore rispetto al passato ed un'assegnazione nazionale aggiuntiva da integrare nella programmazione del Piano Strategico Pac 2023-2027, destinata alle regioni la cui quota Feasr è diminuita a seguito dell'utilizzo dei nuovi criteri, rispetto ai cosiddetti criteri storici.

 

In pratica è tutto andato nel dettaglio come anticipato da AgroNotizie a seguito della Commissione Politiche Agricole del 13 giugno 2022. Intanto le regioni italiane cercano di tirare a lucido i programmi 2014-2020 dando fuoco alle polveri per spendere meglio che si può la dotazione aggiuntiva sul biennio di estensione 2021-2022.


Sicilia, impegni di spesa al 90%

"Malgrado il blocco economico dettato dalla pandemia, prima, e dal conflitto bellico in corso in Ucraina, adesso, le performance di spesa della Regione Siciliana sui fondi comunitari ci soddisfano pienamente e oggi raccogliamo pure il plauso della Commissione Ue". Lo ha detto l'assessore all'Agricoltura della Regione Siciliana, Toni Scilla, in occasione del Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2014-2020, tenutosi a Mazzara del Vallo il 14 giugno scorso. Fino a oggi è stato impegnato il 90% dei 2,9 miliardi di euro disponibili e sono stati già spesi 1,6 miliardi. Entro fine anno vanno invece certificati altri 163 milioni di euro.


"I dati sulle singole misure di aiuto - aggiunge l'esponente del Governo Musumeci - confermano la performance di avanzamento, pertanto siamo compiaciuti per l'andamento della spesa e della programmazione che sono perfettamente in linea con i nostri obiettivi. È evidente che c'è un margine di miglioramento, ma siamo sulla strada giusta per portare la Sicilia ad attestarsi sopra la media europea e italiana per capacità di spesa. Nei prossimi giorni - conclude Scilla - saranno emanate le direttive per rimodulare i progetti e adeguarli all'aumento dei costi".

 

Sardegna tra le regioni più

"La Sardegna è tra le regioni più virtuose in Italia per l'avanzamento della spesa del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022, come certificato da un recente Rapporto di Agea. Gli obiettivi di spesa sono stati ampiamente superati e questa buona performance va nella direzione del pieno utilizzo dei fondi europei. Dobbiamo continuare a investire sulla semplificazione e sulla digitalizzazione dei procedimenti, con assunzioni di nuove figure professionali, ponendo le basi per una gestione più efficiente ed efficace dei prossimi programmi e accorciando ulteriormente i tempi di erogazione dei pagamenti a beneficio degli agricoltori sardi che in questi ultimi anni hanno dovuto difendersi dagli effetti devastanti della pandemia e dall'aumento dei costi delle materie prime e dell'energia".

 

Così il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha commentato i dati illustrati a Cagliari il 17 giugno nel corso dei lavori del Comitato di Sorveglianza del Psr Sardegna, l'Organismo presieduto dall'assessore regionale dell'Agricoltura, Gabriella Murgia, che ha il compito di controllare l'avanzamento del Programma e i progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi.


Dopo l'estensione al 2022, il Psr ha una dotazione finanziaria di un miliardo e 667 milioni e per i due ultimi anni le risorse aggiuntive pervenute alla Sardegna ammontano a 437,8 milioni di euro, comprendendo tra queste anche le cosiddette "risorse euri", pari a 62,3 milioni euro. Nel corso di questa legislatura sono stati inoltre aggiunti 33,4 milioni di euro di fondi regionali.


"La relazione presentata dall'Autorità di gestione - sottolinea l'esponente della Giunta Solinas - ha evidenziato il buon avanzamento finanziario del programma, dato che al 31 dicembre 2021 l'obiettivo di spesa era già stato superato del 23%, mentre già a maggio risulta essere superato del 5% l'obiettivo di spesa previsto per dicembre 2022. Restano alcune criticità che rallentano degli interventi e che, anche se non inficiano i risultati complessivi ottenuti, non consentono una rapida erogazione dei fondi ai diretti interessati".

 

Puglia, nel 2021 primato di spesa in un solo anno

"I dati pubblicati sul portale Cohesion Data della Commissione Europea riguardano l'andamento della spesa dei Programmi di Sviluppo Rurale per regioni al 2021 e la Puglia, pur essendo per spesa complessiva in calce alla classifica, ha conseguito un risultato da primato in un solo anno". È quanto ha dichiarato l'assessore all'Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, commentando il Report della Commissione Europea.

 

Pentassuglia ha tenuto a precisare che il contenuto del report "non deve destare preoccupazioni, piuttosto ci conferma l'accelerata che la nostra regione ha avuto nella spesa proprio nel 2021 con oltre 196,5 milioni di euro a valere sul Feasr e una quota pubblica di 314 milioni. Sono cifre che ci hanno reso la terza regione d'Italia in termini percentuali per avanzamento di spesa, dopo Valle d'Aosta e Molise, che hanno speso rispettivamente circa 12 milioni e 20 milioni di euro".

 

"Siamo stati altresì anche la prima regione che, in termini assoluti, ha superato il Psr della Sicilia - ha sottolineato l'assessore -, la cui dotazione, si sa, è la più consistente a livello nazionale. Serve inoltre ricordare che nel 2020 la Puglia rischiava un disimpegno di 96 milioni che siamo riusciti con tenacia a scongiurare, riducendolo". Nello specifico a fine 2021 il disimpegno del Feasr in Puglia si è ridotto a 28 milioni.

 
"I dati della Commissione Europea - ha ancora precisato l'assessore pugliese - verranno aggiornati a breve e, come prevediamo, ci faranno registrare ulteriori progressi. Come ho già più volte sottolineato i servizi tecnici della Commissione ci hanno riconosciuto a più riprese gli sforzi enormi che abbiamo fatto, l'impegno e la determinazione di tutta la Struttura regionale per far ripartire uno strumento efficace e strategico per lo sviluppo e la crescita del sistema rurale pugliese".