Via libera della Commissione Europea al piano italiano di aiuti di Stato e a un aumento di 500 milioni di euro destinati alle imprese agricole colpite dalla crisi del covid-19. L'obiettivo principale è garantire liquidità agli addetti del settore. Tra le misure approvate, sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili, agevolazioni fiscali e di pagamento, riduzione o annullamento del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali, e cancellazione del debito.
Ecco i criteri e i limiti degli aiuti. La Commissione Europea vigilerà sul rispetto delle regole generali a questa eccezione fatta alla concorrenza interna al mercato unico europeo.


La Commissione Ue approva

La Commissione Europea ha approvato il rinnovo di un regime di aiuti erogati dallo Stato italiano a sostegno delle imprese attive in agricoltura, silvicoltura, pesca, acquacoltura e in altri settori correlati, colpiti dalla crisi del covid-19. Pesa sul settore in primis la mancanza di liquidità. Il piano di aiuti italiano incassa l'ok europeo di un aumento di bilancio di 500 milioni di euro.


Eccezione anti covid-19

A causa della pandemia molte imprese italiane ed europee si sono trovate in una situazione di grave crisi. L'Unione Europea ha così deciso di autorizzare in via eccezionale - ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera b - l'erogazione di aiuti di Stato nazionali, altrimenti proibiti dalla normativa europea affinché la libera concorrenza nel mercato interno sia tutelata ed evitare la concorrenza sleale.


Gli aiuti del 2020

La Commissione aveva approvato questo regime originario di aiuti il 15 luglio 2020. Il piano di sostegno prevedeva finanziamenti per 1,2 miliardi di euro, erogati sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili, agevolazioni fiscali e di pagamento, riduzione o annullamento del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali, e cancellazione del debito. Nel 2020 gli aiuti non superavano la cifra di 100mila euro per impresa attiva in agricoltura, 120mila euro per attività legate ai settori di pesca e acquacoltura e 800mila euro per aziende operanti in attività forestali, nella lavorazione e vendita di prodotti agricoli e in altri settori correlati.


Le regole degli aiuti al settore

La Commissione ha riscontrato che il regime di aiuti italiani rispetta la normativa europea. Per quanto riguarda gli aiuti monetari sotto forma di importo limitato, il sostegno non deve essere superiore a 290mila euro per impresa attiva nella produzione di prodotti agricoli, 345mila euro per impresa legata a pesca o acquacoltura e 2,3 milioni di euro per attività impegnata in altri settori. Quando si tratta di sostenere i costi fissi non coperti, l'aiuto non supererà invece i 12 milioni di euro per beneficiario.

Nell'ambito di entrambe le misure, l'aiuto sarà concesso entro il 30 giugno 2022 attraverso istituti di credito che agiscono come intermediari per conto dello Stato.


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