Gli agricoltori hanno imparato a proprie spese, negli ultimi decenni, a misurarsi con lo strapotere della Grande Distribuzione Organizzata.

Di questi giorni una buona notizia: il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legislativo che attua la Direttiva Europea in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese della filiera agricola e agroalimentare. Nel Decreto è inserito anche il divieto delle famigerate aste a doppio ribasso; un fenomeno che è stato spesso alla base dei fenomeni di "caporalato".

Capire le dinamiche della distribuzione al dettaglio in un paese è molto importante. L'attività della distribuzione al dettaglio influenza grandemente tutto il sistema economico con ricadute sull'ambiente, sui territori e sulla qualità della vita di tutti. Oggi stiamo vedendo con chiarezza il delinearsi di nuovi equilibri nel settore. Le classifiche delle insegne che rappresentano i maggiori "retailer" italiani sono cambiate e si nota il declino delle cooperative fra consumatori. Evidente e molto forte è l'avanzata dei discount, in particolare delle grandi insegne tedesche che stanno effettuando aperture di punti vendita a ritmi forsennati.

Si sta inoltre evidenziando anche in Italia, oltre che in tutta Europa, il fenomeno della distribuzione a domicilio, con i giganti internazionali che iniziano a crescere a doppia o tripla cifra percentuale. La distribuzione a domicilio sta già rivoluzionando alcuni settori come, per esempio, l'abbigliamento e sta iniziando a operare anche nel settore dell'alimentare fresco. Amazon in pochi anni è diventato il numero due della distribuzione mondiale (dietro il colosso dei colossi Walmart) con un fatturato attorno ai 400 miliardi di dollari e oggi anche in Italia gioca la carta di Amazon Fresh, specializzato negli alimentari freschi.
Ma non c'è solo Amazon. Per esempio la startup tedesca Gorillas, sempre specializzata nel settore fresco, in un lampo è diventata un "unicorno"; ha quindi realizzato un valore di mercato di oltre un miliardo.

Agli agricoltori, ai consumatori e in ultima istanza agli amministratori politici sia locali sia nazionali spetta con urgenza una riflessione (non a posteriori) sul sistema distributivo nazionale. Bisogna capire se è necessario tornare a una qualche forma di regolamentazione, magari cercando di favorire la piccola distribuzione di vicinato, i mercati e gli spacci contadini, i mercati rionali.
E poi bisogna agire: quando saremo trasformati in una "repubblica di fattorini" sarà troppo tardi.