La Gazzetta italiana…

Abbandono oppure no
I criteri per stabilire quando si è di fronte a uno stato di abbandono delle attività agropastorali preesistenti e per escludere che si tratti un'area classificata come bosco, sono fissati dal Decreto del Ministero per le Politiche Agricole (Mipaaf) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana numero 241 dell'8 ottobre.
Ciò si rende importante quando le amministrazioni pubbliche sono chiamate a decidere sul ripristino delle attività agricole e pastorali preesistenti, come pure sulla conservazione della biodiversità o sulla qualità del paesaggio.

Quando la filiera è certificata
La certificazione della sostenibilità della filiera ortofrutticola è ora codificata dal Decreto del Mipaaf pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana numero 243 dell'11 ottobre.
Come precisato all'articolo 3, il disciplinare che sovrintende la certificazione riporta l'insieme delle regole produttive e delle buone pratiche finalizzate a garantire il rispetto dell'ambiente, la qualità e la sicurezza alimentare, la tutela dei lavoratori e un adeguato reddito agricolo.

I produttori ortofrutticoli sono poi interessati al decreto che prevede la deroga a un precedente decreto (il 9194017 del 30 settembre 2020) che vincola (comma 3 dell'articolo 20) l'aiuto finanziario alle op il cui valore della produzione commercializzata si è incrementato del 2% rispetto al valore medio dell'ultimo triennio.
I dettagli sono riportati sulla Gazzetta Ufficiale numero 250 del 19 ottobre.

Fondo per l'innovazione

Favorire la realizzazione da parte delle imprese agricole di investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali allo svolgimento dell'attività.
E' questa la finalità del "Fondo per gli investimenti innovativi" previsto dal Decreto del Ministero per lo Sviluppo economico, risalente al 30 luglio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 246
del 14 ottobre.
Come precisato all'articolo 5, possono beneficiare delle agevolazioni previste le imprese agricole attive nel settore della produzione agricola primaria, della trasformazione dei prodotti agricoli e della loro commercializzazione.

I rimborsi per le stalle

Quando focolai di tubercolosi, brucellosi e leucosi si presentano in un allevamento di bovini o di bufalini, è necessario intervenire con l'abbattimento degli animali per evitare che queste patologie possano trasmettersi ad altri allevamenti.
Per rimborsare gli allevatori del danno subìto sono stabiliti dei massimali, definiti dal decreto emesso dal ministero della Salute e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 258 del 28 ottobre. Le cifre stabilite vanno da un minimo di 473,81 euro per i bovini abbattuti, a un massimo di 869 euro a capo quando è prevista la distruzione totale di carni e altro.
Queste somme sono aumentate del 50% quando gli allevamenti coinvolti hanno meno di dieci capi.


…e la Gazzetta europea

I legumi come i cereali
I legumi secchi saranno "catalogati" come cereali nella convenzione sul commercio dei cereali del 1995.
Lo prevede l'articolo 1 della Decisione del Consiglio, pubblicata sulla Gazzetta Europea delll'11 ottobre.
Come si legge nelle "considerazioni" che precedono tale decisione, è interesse dell'Unione europea ampliare l'ambito dei prodotti contemplati dal Consiglio internazionale dei cereali.
Le nuove definizioni sono già in vigore dal primo novembre di quest'anno.


Stop al tomato brown

Si inasprisce la lotta al "tomato brown rugose fruit virus" che colpisce le piante di pomodoro.
Come dimostrato dall'attuazione di un precedente Regolamento Europeo, anche gli ibridi di Solanum lycopersicum e di Capsicum app dovrebbero essere inclusi nell'ambito delle misure di protezione.
Il Regolamento di esecuzione 2020/1191 viene così modificato come specificato sulla Gazzetta Europea del 14 ottobre.
In particolare vengono dettagliate le misure che ogni Stato membro deve adottare qualora sia ufficialmente confermata la presenza di questo virus.
Fra i vari provvedimenti, è prevista la distruzione di tutti i lotti infetti delle piante da impianto e all'occorrenza anche le sementi originate dai lotti infetti.
Misure igieniche specifiche sono previste per il personale, le strutture, gli attrezzi e i macchinari.


Attenti a peste e influenza
Germania, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Bulgaria, sono i paesi nei quali è segnalata la presenza di focolai di peste suina africana.
A questo elenco va aggiunta anche l'Italia, pur se limitatamente alla Sardegna.
La segnalazione di nuovi casi in Bulgaria e in Polonia nonché di un nuovo focolaio in un suino selvatico in Slovacchia, ha indotto la Commissione europea ad aggiornare il Regolamento con il quale vengono sancite le misure da mettere in atto per circoscrivere i focolai e ridurne l'impatto, evitando il propagarsi del virus.
I dettagli sono pubblicati sulla Gazzetta Europea del 12 ottobre.

Altra patologia sulla quale si concentra l'attenzione delle autorità europee per ridurne la diffusione è l'influenza aviaria, purtroppo segnalata in queste ultime settimane anche in Italia.
Sulla Gazzetta Europea del 25 ottobre sono aggiornati i paesi ove esistono focolai di questa malattia virale e per i quali sono indicate le azioni da intraprendere. All'elenco si sono ora aggiunti l'Italia e la Repubblica Ceca.

Nuovi limiti per gli agrofarmaci

Dagli agrumi agli ortaggi a bulbo, passando per fragole, bacche e piccola frutta, sono alcune delle coltivazioni interessate alle modifiche rispetto ai livelli massimi di residui di alcuni agrofarmaci, come specificato nel Regolamento 2021/1807 della Commissione.
I dettagli sono pubblicati sulla Gazzetta Europea del 14 ottobre e riguardano i seguenti principi attivi: cibenzolar-s-metile, estratto acquoso dei semi germinati di Lupinus albus dolce, azossistrobina, clopiralid, ciflufenamid, fludioxonil, fluopyram, fosetil, metazaclor, oxathiapiprolin, tebufenozide e tiabendazolo.

Si continua a parlare di livelli massimi di residui anche sulla Gazzetta Europea del 21 ottobre, in questo caso a proposito di 6-benziladenina e di aminopiralid.

Ancora sulla Gazzetta Europea del 21 ottobre ci si occupa invece dei livelli massimi di residui di flupyradifurone e di acido difluoroacetico.

Una revisione dei livelli massimi di residui è presa in esame anche dalla Gazzetta Europea del 25 ottobre.
In questo caso i principi attivi presi in esame sono: amisulbrom, flubendiamide, meptildinocap, metaflumizone e propineb.

Agrofarmaci nel mirino

Si parla di agrofarmaci anche sulla Gazzetta Europea del 20 ottobre, in questo caso per prendere in esame la proroga di alcune sostanze per le quali il Parlamento Europeo invita la Commissione a esaminare con attenzione alcuni principi attivi.
In particolare si prende in esame la procedura per il rinnovo dell'approvazione del clorotorulon, che nei 14 anni trascorsi dalla sua approvazione è stato identificato come probabile interferente endocrino.
Sulla base di queste evidenze il Parlamento Europeo chiede alla Commissione di tenere conto delle prove scientifiche riguardo alle proprietà nocive di questa sostanza e delle altre indicate di seguito: amidosulfuron, bifenox, clorotoluron, clofentezina, clomazone, cipermetrina, daminozide, deltametrina, dicamba, difenoconazolo, diflufenican, fenoxaprop-P, fenpropidin, fludioxonil, flufenacet, fostiazato, indoxacarb, lenacil, MCPA, MCPB, nicosulfuron, oli di paraffina, picloram, prosulfocarb, zolfo, triflusulfuron e tritosulfuron.

Un fondo per le crisi

È interessante riportare alcuni passi della risoluzione legislativa del Parlamento Europeo in merito alle disposizioni transitorie sui sostegni Feasr e Feaga nel 2021 e nel 2022.
L'argomento è affrontato sulla Gazzetta Europea del 29 ottobre, dove fra l'altro si evidenzia come la riserva di crisi nel settore agricolo non sia mai stata attivata a causa di alcuni meccanismi finanziari.
La crescente frequenza di condizioni economiche, climatiche e sanitarie avverse, dimostra l'urgente necessità di un fondo per la riserva che possa essere attivato e disponibile in modo efficiente.
Il Parlamento Europeo sottolinea poi che un fondo per la riserva di crisi integralmente finanziato, con un importo iniziale di 400 milioni di euro in aggiunta ai bilanci del Feaga e del Feasr, funzionerebbe in modo più efficace e avrebbe un maggiore impatto nel fornire assistenza nel caso di crisi per finanziare misure a favore dei settori colpiti.