Per colpa dell'anno particolare che stiamo tutti vivendo, un'idea potrebbe essere quella di fare un regalo alternativo ad amici e parenti. 
Ecco cinque idee per adozioni a tema agricolo e per dare un twist "verde" ai regali di Natale da fare, rigorosamente a distanza.


Api, un regalo per l’ambiente

Regalare l’adozione di un alveare per sostenere la ripopolazione di questi insetti. Questa la proposta di Castello di Meleto che riapre "Nel nome dell’ape", il progetto che promuove l’allevamento delle api e consente di ricevere in cambio il miele prodotto.

L'iniziativa, già avviata in primavera, si amplia con l’inaugurazione del Parco delle api, costituito da un ettaro e mezzo di alberi e fiori destinati a diventare un “paradiso” per le api ma anche un luogo didattico dove raccontare il mondo di questo insetto.


La fattoria degli animali (adottati)

Caprette, galline, anatre e cavalli possono ora avere un proprietario a distanza. Questo è possibile grazie all'azienda agricola biosociale Il Rosmarino a Marcon (Ve) che dà la possibilità, a tutte quelle persone che amano gli animali ma che non hanno la possibilità di tenerli a casa o di interagire con loro, di adottarli.

Si sceglie un nome e si riceve il certificato. Oltre alla possibilità di andare a trovare il proprio animale, c'è la possibilità, nel caso dell'adozione delle galline, di avere in cambio le uova. 


Un orto a disposizione 

Può un gioco virtuale, come Farmville, diventare realtà? 
La risposta è sì, e si chiama Ortiamo. Un progetto che consente, tramite un account, di scegliere dimensioni e ortaggi e successivamente progettare il proprio orto online. Chi adotta l’orto, infatti, decide cosa piantare e il fattore si occuperà dell’appezzamento.

Il vantaggio? Frutta e verdura freschi che vengono recapitati direttamente sulla porta di casa. Una soluzione sia per chi non ha la possibilità di coltivare il proprio orto e anche per coloro che non hanno il famoso pollice verde.


Anche la vigna si può “adottare”

Ma non solo frutta e verdura. Perché, sempre grazie all’adozione, si possono ricevere a casa propria le bottiglie del proprio filare. 

Un'idea condivisa sia dall’azienda Josetta Saffirio che, nelle Langhe, propone "Adotta un filare", sia “Adotta una vite”, il progetto di “Vitigni Irpini”.
Entrambi i progetti permettono al proprietario del filare di vedere come nascono i grappoli e seguirli fino all’imbottigliamento.


Alberi, in Italia ma anche dall'altra parte del mondo

Se invece l'obiettivo è quello di regalare un albero si può optare per due differenti strade.

La prima porta la firma di Giuseppe Savino, fondatore dell’hub rurale Vazapp, che in pieno lockdown ha lanciato nella sua azienda il progetto ‘Adotta un melograno’, con cui ha aperto una nuova frontiera delle adozioni a distanza che passa direttamente dalla terra.

La seconda invece è dedicata a chi ha la mente dall'altra parte del mondo. Se, ad esempio, si volesse adottare un albero di avocado in Tanzania, la soluzione sarebbe Treedom, una piattaforma che permette di piantare un albero a distanza.
La piantina lascia il vivaio nella quale è nata e raggiunge la terra di un contadino locale, dove viene piantata, producendo frutti e ossigeno e assorbendo CO2.