La notizia agro della settimana è che in Giappone è pronta per essere immessa sul mercato la prima varietà di pomodoro ottenuta con l’editing del genoma. Pare che in Giappone le varietà ottenute con le tecniche del genome editing non siano considerate Ogm e siano già state approvate delle linee guida che non prevedono autorizzazioni particolari, ma solo impegni con le agenzie di regolamentazione.

Personalmente ho sempre avuto qualche problema ad accettare gli Ogm propriamente detti: l’idea che mi ero fatto illo tempore è che si trattasse di una tecnologia ancora piuttosto rudimentale, destinata ad essere sorpassata. Cosa che sta avvenendo grazie alla tecnica Crispr, messa a punto dalle due ricercatrici Jennifer Doudna ed Emmanuelle Charpentier che quest’anno sono state insignite del Premio Nobel per la chimica.

Anche guardando la tecnica secondo i principi di maggior precauzione parrebbe che il genome editing possa rappresentare una svolta incalcolabile per la storia dell’umanità. Per farci un'idea di come questa formidabile scoperta possa però essere utilizzata dal mercato dobbiamo però tornare alla cronaca. La Sanatech Seed, startup dell’Università di Tsukuba, ha sviluppato una varietà di pomodoro chiamata Sicilian Rouge High Gaba, ottenuta con la tecnica Crispr/Cas 9. In pratica questo pomodoro, che dal nome dovrebbe possedere un eccellente profilo qualitativo italico (o meglio: siciliano), ha livelli di Gaba (acido ammino-butirrico) 5-6 volte maggiori del normale. Il Gaba è un amminoacido che è utilizzato come integratore per favorire il sonno e il rilassamento, indicato per chi soffre di stress, nervosismo e ansia (in questo periodo ce ne sarebbe bisogno).

Nel prossimo futuro ci faremo quindi una caprese invece della camomilla: bisogna aver fiducia del futuro.