Il Mipaaf ha concluso positivamente l'accertamento sul disciplinare che vuol proporre l'amatriciana come Stg, cioè specialità tradizionale garantita.

Tecnicamente è stata conclusa la riunione di pubblico accertamento, che ha lo scopo di accogliere eventuali obbiezioni o osservazioni sul disciplinare di produzione proposto.

Ora restano tre tappe per arrivare alla denominazione: l'approvazione ufficiale del disciplinare di produzione, la pubblicazione del disciplinare stesso in Gazzetta ufficiale e il riconoscimento transitorio dell'Sgt a livello nazionale, in attesa del riconoscimento comunitario da parte di Bruxelles.

Un traguardo raggiunto dopo un percorso iniziato già nel 2002 quando furono avviati i primi incontri presso il ministero, e che ora potrà vedere il riconoscimento nazionale già nelle prossime settimane.

Per Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial, che ha curato l'iter burocratico di per il riconoscimento si tratta di un risultato importante per l'agenzia e per l'assessorato all'Agricoltura della regione, e soprattutto per il Lazio e per le popolazioni locali colpite dal sisma che possono far leva su uno strumento di valorizzazione delle produzioni tradizionali, capace di fornire un contributo fattivo alla ripresa dell'economia locale.

E le ricadute positive non riguardano solo il Lazio, ma anche le zone di confine delle regioni limitrofe, come Marche, Umbria e Abruzzo, che non a caso hanno partecipato alla riunione di pubblico accertamento.

Nella ricetta prevista dal disciplinare infatti entrano oltre a prodotti tipici laziali, come il guanciale del tipo amatriciano, il pecorino romano Dop del Lazio, anche gli oli extravergini di oliva Dop e Igp di Umbria e Marche e Abruzzo, oltre ovviamente a quelli del Lazio.

Un risultato quindi importante per tutto un territorio oltre alle specialità agroalimentari ha condiviso il dramma del terremoto e ora, anche grazie a queste specialità vuol trovare una leva per rialzarsi.