L'industria della trasformazione del pomodoro italiano ha bisogno di trovare un nuovo assetto in vista del definitivo rilancio del comparto anche grazie al recepimento politico da parte della Commissione Ue della nuova normativa italiana sull'etichettatura pomodoro trasformato.

E un ruolo importante lo giocheranno le organizzazioni agricole, visto che anche il Centro Sud a breve dovrebbe avere il suo Organismo interprofessionale, il cui riconosciemento è da qualche giorno già al vaglio del ministero per le Politiche agricole.

E' questo forse il dato di sintesi della giornata di oggi – 24 novembre 2017 - che ha visto a Napoli tenersi l'assemblea dell'Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali, durante la quale sono stati presentati i più recenti dati sul pomodoro da industria campagna 2017: ben 65mila ettari messi a coltura nel Paese – in linea con lo scorso anno- per 5,26 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato dalle aziende, con un aumento del 6,6% nel bacino del Centro Sud e una riduzione del 4% nel bacino del Nord.


I dati Anicav

A preoccupare è il perdurare della contrazione dei consumi domestici (-1,9% in valore tra settembre 2016 e lo stesso mese del 2017) accompagnata dalla novità della caduta delle esportazioni (- 7,1% in valore tra gennaio ed agosto 2017). In questo quadro fortemente competitivo – la contrazione dell’export è stata in termini quantitativi del 6% - l'Italia con 5, 26 milioni di pomodoro trasformato e un fatturato complessivo di oltre tre miliardi di euro, resta il terzo trasformatore di pomodoro nel mondo (14% della produzione mondiale pari a 37,4 milioni di tonnellate) e rappresentano il 47% del trasformato in Ue.

Nonostante i dati in calo sul fronte dei consumi interni e dell'export, il presidente dell'Anicav Antonio Ferraioli ha detto "Il comparto delle conserve di pomodoro riveste un ruolo trainante dell'economia nazionale, stiamo parlando, infatti, di una se non della più importante filiera italiana dell'ortofrutta trasformata, si in termini di fatturato che in termini di quantità prodotte".


Anicav, origine in etichetta per tutti in Ue

Ma per crescere bisogna puntare su alcuni investimenti fondamentali e per Anicav uno di questi è l'etichettatura di tutti i prodotti a base di pomodoro trasformato, ma il decreto del governo, che si spera possa essere presto adottato, non basta, la speranza concreta è che arrivi una regolamentazione europea: "Siamo favorevoli a che l'Ue imponga a tutte le aziende conserviere di dichiarare in etichetta se la materia prima ha una origine Ue o non Ue, lasciando la facoltà agli stati membri di imporre l'apposizione dell'origine del Pasese, come già l'Italia sta facendo" ha sottolineato Ferraioli.


Verso due Oi integrate

Altro cardine per crescere e con uno sguardo al Sud è la trasformazione del Polo distrettuale del Centro Sud in Organismo interprofessionale.

"Il 21 novembre scorso l’assemblea del Polo distrettuale del pomodoro del Centro Sud si è riunita ed ha votato all'unanimità il processo di evoluzione con le modifiche statutarie che vanno verso la richiesta di riconoscimento come Organismo interprofessionale, l'istanza è già stata presentata al ministero per le Politiche agricole, dove è sottoposta ad una prima verifica – dice ad AgroNotizie Giovanni De Angelis, direttore Anicav, che sottolinea – attendiamo che passi nella Conferenza stato regioni per essere accreditata".

"In questo modo – dice ancora De Angelis – completeremo il quadro dell'interprofessione con una Oi del Nord cui si aggiungerà quella del Centro Sud. Avremo due Oi che rispondono alle logiche di bacini produttivi diversi, con esigenze diverse, ciò non toglie che dovranno essere necessariamente integrate cosa che dovrà avvenire immediatamente e su tanto l'Anicav è pronta a fare una sintesi poiché ha associati in entrambi i bacini produttivi".

Il presidente di Anicav Ferraioli, sulla costituenda Oi del Centro Sud dice ad AgroNotizie: "Puntiamo a rafforzare ancor di più la filiera verso gli obiettivi che sono di comune interesse: una giusta programmazione produttiva, l’incremento della qualità, maggiore investimento in ricerca per incrementare la produttività e rendere queste nostre imprese sempre più competitive ed il mondo agricolo sempre più legato a noi con aziende in grado di sviluppare un reddito costante negli anni".


Confagricoltura e Cia per Oi nazionale

Immediate le reazioni delle Organizzazioni agricole.
Fabrizio Marzano, presidente nazionale della sezione di prodotto pomodoro da industria di Confagricoltura ha dichiarato: "Ben venga la trasformazione in Organismo interprofessionale del Centro Sud del Polo distrettuale: servirà a strutturare questo bacino produttivo in vista della nascita di in solo organismo interprofessionale per l'Italia".

La Cia Campania, in una nota diffusa alla stampa, nell’auspicare la futura unificazione delle due Oi schiera il presidente della federazione e vice presidente nazionale dell’organizzazione Alessandro Mastrocinque, che dice: "L'ampliamento della compagine sociale alle Organizzazioni professionali agricole è una delle modifiche allo statuto approvate dalla Cia, insieme ad altre Organizzazioni nazionali e Unioni, durante l’Assemblea straordinaria del Distretto del pomodoro da industria del Centro Sud Italia svoltasi ad Angri".

"Un passo in avanti significativo del percorso di evoluzione del Distretto in Organizzazione Interprofessionale avviato da tempo e su cui abbiamo sempre insistito – aggiunge Mastrocinque, che sottolinea - Crediamo che attraverso Ie Oi si possano concretizzare le azioni di cui non solo il comparto agricolo ma tutta la filiera ha bisogno: programmazione, regole condivise, accordi".