Si è spento lo scorso 20 novembre a Modena Rolando Drahorad, uno dei protagonisti dell'ortofrutta italiana, antesignano della moderna esportazione, dell'informazione specializzata e dei servizi.
Una vita spesa girando il mondo con base tra l'Emilia e l'Alto Adige, Rolando Drahorad ha dato un suo contributo all'ortofrutta in più ambiti, da sempre convinto dell'importanza della creazione di valore lungo la filiera. 

Memoria storica del settore, con i suoi quasi sessant'anni di impegno nei servizi per i prodotti ortofrutticoli, ha per primo sviluppato alcuni dei principali mercati esteri di esportazione, oltre cinquanta anni fa con le mele e le ciliegie.
Sempre sulle ciliegie ha dato un suo contributo alla creazione del primo esempio di valorizzazione di un prodotto ortofrutticolo. La ciliegia di Vignola nasce come marca negli anni in cui Rolando guidava il consorzio degli esportatori vignolesi. Dalla nascita del brand Vignola alla necessità di pubblicizzarlo il passo fu breve: assieme all'azienda di servizi per la commercializzazione dei prodotti freschi nacque un reparto dedicato alla stampa specializzata, con la rappresentanza per l'Italia delle più storiche e famose testate di informazione per gli operatori commerciali ortofrutticoli.

Dalla carta stampata al web: nel 1999 si interessa alle prospettive del commercio elettronico e l'anno successivo, sotto la sua presidenza prende vita il primo portale di informazione ortofrutticola sul web che negli anni ha preso il nome di Myfruit.
Poco dopo nasce Fruitecom, società di comunicazione e relazioni pubbliche con una specializzazione nel food and wine di cui è stato sin dal primo anno vicepresidente, con un ruolo di amministratore e responsabile delle risorse umane.

E' di due anni fa il passaggio di consegne in Ncx Drahorad, con la delega di presidente della società al figlio Thomas, che già da tempo ricopriva la carica di amministratore delegato e direttore vendite. Un passaggio graduale che era già da tempo in corso e che aveva consentito a Rolando di dedicarsi a quella che negli anni si era rivelata una delle sue grandi passioni: la scrittura.
Continuando a collaborare con Ncx Media, la sezione storicamente diretta dalla moglie Cristina Burger, negli ultimi due anni Rolando aveva aumentato il suo impegno giornalistico con il settimanale tedesco Fruchthandel Magazin e le pubblicazioni sempre più regolari sul suo blog QuiFrutta, oltre alla collaborazione storica con il mensile Corriere Ortofrutticolo, Eurofruit Magazine, rivista Frutticoltura e il web magazine Myfruit.

Blogger ed editorialista, si definiva un opinionista di ortofrutta, preferendo il blog al tesserino da giornalista, più per un senso di timidezza e reverenza nei confronti della professione, che amava e rispettava anche grazie all'amicizia con stimati protagonisti dell'informazione con i quali dialogava spesso, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e spunti per la sua battaglia per aumentare il prestigio, l'immagine, l'orgoglio, l'autostima dell'ortofrutta italiana.

Alla base di tutto, tanto ha giocato la conoscenza delle lingue: nato e cresciuto a Merano, si era spostato poco dopo la maturità a Bologna per selezionare le mele dell'Emilia Romagna destinate ai mercati internazionali. Era il 1961 e a quel tempo Vignola, assieme a Cesena e Ferrara, rappresentava il centro nevralgico dell'esportazione di mele, pere e ciliegie destinate all'estero. Quell'anno un gruppo di esportatori stava cercando un direttore che conoscesse le lingue e avesse esperienza commerciale, la scelta cadde su Rolando che guidò la società Comunexport per alcuni anni, rilevandola nel 1982 e rifondandola due anni dopo come Ncx Drahorad, che nell'acronimo porta tuttora il tributo a quella prima innovativa esperienza di aggregazione dei protagonisti dell'esportazione di ortofrutta.

Un'esperienza che gli era rimasta nel sangue e che aveva cercato di raccontare: tra la fine del 2010 e i primi mesi del 2011, convinto dell'importanza di concentrare l'offerta per creare valore per la filiera della pera, forte dell'esperienza di sessant'anni prima Rolando Drahorad aveva avviato una serie di consultazioni tra i protagonisti della produzione e commercializzazione di pere.
Ai suoi amici più cari piace pensare sia stato anche grazie alla convinzione di Rolando e alle riflessioni nate da quegli incontri che la concentrazione in due grandi gruppi vista negli ultimi anni abbia avuto l'accelerazione alla quale abbiamo assistito con la nascita delle aggregazioni degli ultimi anni nei due raggruppamenti che ora stanno guardando a quei mercati lontani che Rolando si augurava potessero essere prima o poi raggiunti per ridare all'Italia quel ruolo di primo piano nell'ortofrutta che lui stesso aveva vissuto in passato.

Alla famiglia, soprattutto alla moglie, i due figli, i sei nipoti e i fratelli, tra Emilia, Londra e Alto Adige, vanno le condoglianze dei suoi collaboratori, di oggi e di ieri che negli ultimi trent'anni hanno avuto il privilegio di lavorare e crescere con lui, con l'auspicio di continuare ad essere un passo avanti nel lavoro, e di innovare, come aveva cercato di fare lui nel corso di tutta la sua vita.

I funerali si sono tenuti alle 14.30 di mercoledì 22 novembre nella chiesa parrocchiale di Vignola per poi essere proseguiti per Merano.