Le isole amministrative di Taranto, vere e proprie enclave agricole circondate dal territorio di altri comuni rurali, potrebbero rientrare nelle aree rurali finanziate con i fondi del Programma di sviluppo rurale Puglia 2014-2020 e le zone agricole di Taranto, dichiarate ad alta incidenza ambientale, potrebbero fruttare agli imprenditori agricoli una più elevata intensità di contributo pubblico sulle misure a investimento e su quelle agroclimatico-ambientali. A sostenerlo è il commissario europeo per l’Agricoltura, Phil Hogan a nome della Commissione Ue, in risposta ad una interrogazione dell’eurodeputata tarantina Rosa D’Amato. “E le due questioni - denuncia il presidente di Confagricoltura Taranto, Luca Lazzàro - erano state da tempo sollevate da Confagricoltura Taranto”.
 

Hogan 1): Isole amministrative di Taranto: sono zone rurali

 Le isole amministrative di Taranto sono aree rurali ricadenti all'interno dei territori di altri comuni, ma rientranti nel polo urbano di Taranto, dunque aree urbane sulla carta, ma perfettamente agricole nella realtà. Di qui l’esclusione dalla possibilità di accedere ai fondi del Psr Puglia: un danno per numerose aziende e imprenditori agricoli. E la conseguente richiesta di Confagricoltura Taranto, avanzata a tutti i livelli, di giungere ad una ridefinizione delle aree rurali per riparare ad un’evidente penalizzazione.
 
Le parole del commissario Hogan, tuttavia, suonano come una vera e propria beffa: "I servizi della Commissione - scrive Hogan - sono consapevoli di questo problema, ma non hanno ricevuto nessuna proposta di revisione dell’accordo di partenariato italiano riguardante il riesame della definizione delle zone rurali. Ciò consentirebbe alle isole amministrative di Taranto di avere accesso ai finanziamenti relativi alla priorità 6 (mira a promuovere l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali Ndr) nonché alle misure specifiche per le zone rurali previste dal Psr Puglia 2014-2020".
 

Hogan 2): Aree ad alta incidenza ambientale: spettano maggiori contributi

Stessa situazione quella dei premi di priorità per gli agricoltori dell’area tarantina ad alta incidenza ambientale. E’ ancora Hogan che sgombra il campo dai dubbi: “L’allegato II del Regolamento sullo sviluppo rurale - scrive il commissario - prevede un aumento dell’importo massimo o dell’aliquota di sostegno massima degli investimenti in immobilizzazioni materiali nel settore agricolo e nella trasformazione e commercializzazione, così come degli investimenti collegati ad azioni di cui agli articoli 28 e 29 (sostegno agroclimatico-ambientale e agricoltura biologica Ndr). Inoltre, nella definizione dei criteri di selezione degli interventi (articolo 49 del suddetto regolamento), le autorità di gestione potrebbero dare la priorità a zone che presentano problematiche ambientali specifiche. Un tale approccio si deve basare su criteri oggettivi in linea con le priorità dell’Unione e con gli obiettivi del Psr in questione”.
 

Confagricoltura Taranto: correggere gli errori

“Insomma – rimarca Lazzàro – le questioni che avevamo sollevato non solo erano giuste, ma si possono ancora correggere, sempre che esista la volontà dell’Italia e della Regione Puglia di farlo: cosa che, secondo l’Unione europea, sinora non è stato. E su questo – insiste il presidente di Confagricoltura Taranto – le istituzioni dovrebbero dare una spiegazione seria alle tante aziende agricole tarantine tagliate fuori dai finanziamenti europei per la miopia prima e l’inerzia poi di un sistema burocratico-amministrativo assolutamente inadeguato”.
 
Anche per questo, Confagricoltura Taranto - in collaborazione con l’Ordine degli agronomi - ha attivato un gruppo di lavoro specifico per l’applicazione dei fondi Psr nel Comune di Taranto e per studiare possibili diverse soluzioni alternative. Da questo lavoro di approfondimento è così scaturita la proposta, già inviata all'assessore alle Attività produttive del Comune di Taranto, Valentina Tilgher, di aprire un percorso condiviso per costruire con la Regione e il Comune una misura ad hoc per potenziare le attività extra-agricole del territorio comunale di Taranto che sono completamente escluse dal Psr.