Carlotta Gori è il nuovo direttore del Consorzio vino Chianti Classico. Per la prima volta nella storia, il Gallo Nero ha una donna al vertice. Gori prende il posto ricoperto fino ad oggi da Giuseppe Liberatore.

Una nomina avvenuta per acclamazione, all'unanimità, come ha sottolineato il presidente del consorzio Sergio Zingarelli, che si è detto davvero lieto della nomina dell'avvocato Gori e di confidare pienamente nelle sue qualità e nella sua professionalità unita alla passione che ha sempre dimostrato nel perseguire gli obiettivi e il percorso di crescita della nostra denominazione.

Nata a Firenze nel 1969, con una laurea in giurisprudenza alle spalle, Carlotta Gori ha cominciato la sua carriera all'interno del consorzio circa 20 anni fa, al termine degli studi universitari.

Un percorso lavorativo che l'ha portata a ricoprire la carica di responsabile delle attività di tutela legale e vigilanza e responsabile rapporti istituzionali del consorzio. E' membro del gruppo legale di Aicig, l'Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche.

Gori, ringraziando il suo predecessore Giuseppe Liberatore e il presidente Sergio Zingarelli, si è detta entusiasta di guidare "un team coeso e interdipendente, sufficientemente giovane da offrire passione e vivacità e al contempo sufficientemente maturo per garantire esperienza e lungimiranza."

"In questi anni – ha continuato – durante tutti i passaggi cruciali e strategici per il Chianti Classico ho esercitato un ruolo di verifica e supervisione, volto a garantire la fattibilità esecutiva dei progetti e delle scelte nel rispetto delle regole. Contestualmente ho assistito alla crescita esponenziale del ruolo dei consorzi e più in generale del sistema delle Dop sul panorama nazionale; crescita che è avvenuta con il sostegno di un impianto normativo a cui il nostro Consorzio ha sostanzialmente contribuito anche dal punto di vista tecnico, offrendo nel tempo esperienza ed operatività ai nostri rappresentanti presso le Istituzioni pubbliche e private".

"La mia attività al Consorzio – ha concluso Carlotta Gori – nel quale sono entrata a lavorare molto giovane, mi ha consentito di venire a contatto in senso trasversale con le istituzioni pubbliche e private di maggior riferimento per il settore agricolo e vitivinicolo, di confrontarmi su contenuti, non solo necessariamente vitivinicoli, ma senz'altro sempre concreti e di natura tecnica. In questo senso penso di disporre degli strumenti utili ad affiancare il consiglio di amministrazione nelle future scelte di gestione della nostra denominazione".