E' stato approvato e ammesso a finanziamento come primo classificato fra altri 27 il Progetto integrato territoriale (Pit) denominato 'Pianura pisana, dalla fascia pedemontana al mare'.

Un progetto, da circa 3 milioni di euro, che vede come capofila l'ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli insieme ad altri 53 partner pubblici e privati.

Tra i soggetti pubblici compaiono il Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno, il Consorzio 1 Toscana Nord, dell'Autorità di Bacino pilota del fiume Serchio, e i comuni di Pisa, Calci, San Giuliano Terme, Vecchiano, Vicopisano.

Sempre tra i soggetti pubblici anche varie realtà del mondo della ricerca, come la Scuola Sant'Anna di Pisa, la Scuola Normale Superiore, l'Università di Pisa, il Centro di ricerche agro-ambientali "E. Avanzi", e l’Università di Firenze.

Tra i soggetti privati ci sono 20 aziende agricole e associazioni come Cna e Coldiretti. Il coinvolgimento delle aziende agricole avrà tra l’altro lo scopo di realizzare nuove economie territoriali diffuse, con progetti di filiera corta e mercati locali, per sviluppare la multifunzionalità in agricoltura, consentendo alle aziende di svolgere a pieno il loro ruolo di produzione di cibo e di presidio e manutenzione del territorio.

L'area coinvolta nel progetto è quella del comprensorio della piana pisana e dell'area pedemontana del Monte Pisano che, tra l'altro comprende la presenza della Riserva della biosfera dell'Unesco 'Selva Pisana', che già oggi coinvolge 11 Comuni, in pratica tutta l'area dei Monti Pisani, andando quindi ben oltre i confini del Parco di Migliarino San Rossore, Massaciuccoli.

L'obiettivo da raggiungere è la cura del territorio realizzata integrando tecniche tradizionali e nuove tecnologie.

Fra gli interventi tipici dell'assetto paesaggistico ci sono le sistemazioni delle reti idraulico-agrarie nei campi coltivati, la piantumazione di filari di siepi dove si sono eccessivamente semplificate le tessere del mosaico paesaggistico, interventi di ingegneria naturalistica per la realizzazione di nuovi invasi, la recinzione di aree agricole produttive per evitare i danni dei selvatici.

Tra le azioni innovative da citare sono quelle sulla fitodepurazione delle acque mediante l'uso di alghe, l'uso di droni per l'agricoltura ecocompatibile, l'uso di mezzi ad ultrasuoni per il contenimento dei danni da ungulati, come recentemente illustrato nel progetto Ultrarep.

Il Pit attiverà, inoltre, le misure di cooperazione 16.5 e 16.4 del Psr. Tali misure permetteranno di creare un coordinamento nella gestione degli interventi, con l'obiettivo di mantenere e migliorare le attività agricole, in relazione alle modifiche ambientali indotte dal clima.

Per il presidente del Parco di Migliarino San Rossore e Massaciuccoli, Giovanni Maffei Cardellini, questo progetto, oltre ad assicurare risorse aggiuntive, riporta al centro dell'azione del Parco verso molte direzioni: dalla sicurezza idraulica allo sviluppo delle rinnovabili, dalla tutela della biodiversità alla valorizzazione della qualità alimentare.

"La funzione del parco come capofila non è casuale in quanto rappresenta un certificato di qualità per l'intero territorio – ha commentato in conclusione il presidente – una sottolineatura utile a spiegare un ruolo del parco oltre la salvaguardia che consiste nello stimolo di uno sviluppo che contribuisca alla cura del paesaggio e al mantenimento delle risorse naturali".