A San Bartolomeo in Galdo (Benevento) il 20 ottobre 2017 - presenti un centinaio di cerealicoltori - la locale Società cooperativa agricoltori del Fortore e l’impresa molitoria e pastaria Divella di Rutigliano (Bari), secondo produttore italiano di pasta secca, hanno lanciato un contratto di filiera che avrà come obiettivo per la Divella di assicurarsi nella campagna cerealicola 2017-2018 almeno 7000 quintali di grano duro fino di alta qualità, con un tenore minimo di proteine del 14,5% ad un prezzo base corrisposto agli agricoltori di 270 euro alla tonnellata. L’accordo di filiera - promosso da Confagricoltura Benevento - ha l’ulteriore obiettivo di assicurare un tenore medio delle proteine sul raccolto intorno al 16% e prevede un complesso meccanismo di premialità che può portare il prezzo massimo fino a 360 euro alla tonnellata.

Nel quadro dell’accordo la Scaf avrà il ruolo di stoccatore, i suoi soci conferitori forniranno la materia prima una volta raccolta e coltivata secondo un disciplinare di produzione ben preciso, che consentirà di raggiungere gli elevati standard di qualità richiesti. La Divella nella campagna 2016-2017 aveva già concluso decine di contratti di filiera sul grano duro in tutto il Centro-Sud Italia per 25mila ettari, con un prezzo minimo in collina per 270 euro alla tonnellata e 28 euro in pianura.

Hanno illustrato i vantaggi del contratto di filiera l’amministratore delegato dell’azienda di Rutigliano, Vincenzo Divella e il presidente della Scaf, Mario Monaco. Per Confagricoltura Benevento era presente il sub commissario Giuseppe Precchia, che ha detto:“E’ una grande opportunità per gli agricoltori, perché consente loro di costituire, in un rapporto di dialogo costruttivo con l’industria agroalimentare, una vera e propria polizza sul prezzo del grano duro fino”.

“A patto di investire sulla qualità del risultato e sull’osservanza di un preciso disciplinare di produzione, che a determinati costi garantisce un risultato importante in termini di redditività aziendale" ha sottolineato il presidente della cooperativa Monaco.

Divella ha tra l’altro affermato: “La convenienza per l’agricoltore c’è, basti pensare che il prezzo del grano duro fino corrisposto agli agricoltori in questo momento è intorno ai 200-210 euro alla tonnellata, mentre nella fase di massimo dello scorso agosto i prezzi più elevati all’ingrosso sulla piazza di Foggia hanno toccato i 240 euro - ha ricordato Divella - questo perché le scorte di grano duro a livello mondiale e nazionale sono elevate, c’è abbondanza di materia prima di qualità e il nostro Paese è strutturalmente dipendente dall’estero”.

“Per difendere il prodotto nazionale possiamo solo contare di investire sulla qualità, con doppie concimazioni e scegliendo le varietà di grano duro più adatte ai territori - ha ancora sottolineato l'imprenditore -, che è l’unica opzione per rendere redditizie oggi le aziende cerealicole nazionali, una qualità che la nostra impresa è disposta a ben remunerare”.

Durante l’incontro Divella ha anche proposto per la prossima campagna un contratto sul grano tenero di forza, materia prima determinante nelle preparazioni dolciarie.