A Foggia il grano duro fino nazionale all'ingrosso ieri, 18 ottobre 2017, conferma i prezzi della seduta precedente, dopo che il 4 ottobre si era assistito all’ultimo calo, il quarto successivo cedimento rispetto alle quotazioni del 30 agosto.
E così - se si continua a registrare da quella data una perdita, che nei valori massimi si attesta a -5,42% - si entra al tempo stesso in una nuova fase di stabilità delle quotazioni.

Nella seduta di ieri, la Borsa merci della Camera di commercio ha segnalato un livello di attività improntato alla calma e ha confermato la stabilità per il grano duro fino nazionale. Intanto, sul fronte dei prezzi all'origine, si segnala l'ultima rilevazione Ismea dell'11 ottobre scorso a Foggia, che per questo cereale continua a segnalare un 222,5 euro, stabile, ma in perdita sui valori di fine agosto del - 4,30%.

Il grano duro fino nazionale all'ingrosso a Foggia è stato quotato ieri a 222 euro la tonnellata sui valori minimi e 227 euro sui massimi, stabile sulle sedute dell'11 e del 4 ottobre 2017 in entrambi i casi. Questi gli esisti registrati dall'Osservatorio prezzi della Borsa merci della Camera di commercio del capoluogo pugliese, stante le condizioni di 'franco partenza luogo di stoccaggio'. Si tratta di valori che si presentano decisamente più bassi rispetto alle ultime tre sedute di agosto, nelle quali il cereale era stato quotato sempre a 240/235.

Il persistere dei cali nelle sedute di settembre nei prezzi all'ingrosso del grano duro pastificabile nazionale in Puglia, e sulla stessa tendenza c'è anche il prezzo all'origine, risente di più fattori. Pesano le scorte elevate del cereale pastificabile, presenti sia in Italia che nel resto del mondo, che consentono a molini e pastifici di neutralizzare almeno in parte, e fino ad ora, gli effetti rialzisti della riduzione dell'offerta da parte del settore agricolo italiano, colpito dalla magra trebbiatura del 2017.

Molini e pastifici, inoltre, possono contare sulle scelte ormai fatte da tempo sul mix produttivo nazionale/estero imposto dalle norme sull’etichettatura della pasta e sull'eventuale ricorso ai contratti di filiera.
In più ad alimentare la tendenza in atto c’è il fenomeno del grano duro estero importato, dato raddoppiato in volumi a settembre, rispetto al 2016, come segnalato la scorsa settimana da Borsa merci telematica italiana.

A Foggia, intanto, si conferma l’affievolimento della differenza di prezzo tra il nuovo raccolto ed il vecchio. Con questi valori infatti il prezzo del grano duro fino nazionale all'ingrosso risulta aumentato solo del 19,47% se si raffronta il prezzo massimo registrato ieri con quello fissato sulla piazza di Foggia dalla Borsa merci della Camera di commercio il 7 giugno scorso: 190 euro alla tonnellata. Lo stesso differenziale aveva raggiunto il 26,31% nella seduta del 30 agosto 2017.

Inoltre, su base annua, il prezzo massimo all'ingrosso risulta maggiore rispetto alla quotazione del 19 ottobre 2016 - 207,00 euro alla tonnellata - del 9,66%.

L'ultima rilevazione di Ismea sui prezzi medi all'origine del grano duro fino nazionale sulla piazza di Foggia - 222,5 euro alla tonnellata alle condizioni di 'franco magazzino - partenza'- risale all’11 ottobre scorso e viene riferita come stabile sulle settimane precedenti. Ismea aveva rilevato però un prezzo medio il 29 agosto di 232,5 euro la tonnellata, rispetto alla quale si continua a registrare una perdita secca del -4,30%.