Il think tank Farm Europe promuove l’accordo sulla riforma di medio termine della Pac raggiunto da Parlamento, Commissione e Consiglio sul regolamento Omnibus. Anzi, ad essere più precisi parla di un vero e proprio cambiamento di paradigma per la Politica agricola comune.

In attesa del Global Food Forum che si terrà il 20 e 21 ottobre a Susegana (Treviso), in collaborazione con Confagricoltura, Farm Future sostiene che il compromesso raggiunto sulla Pac “è un vero e proprio balzo in avanti e una dimostrazione chiara che il Parlamento europeo ha un ruolo centrale per ispirare e plasmare il futuro”.
 

Concorrenza e contratti

In particolare, Farm Europe riconosce che il regolamento Omnibus apporterà miglioramenti sostanziali sul fronte della concorrenza, aprendo la strada a “un riequilibrio sostanziale di forze all’interno della catena alimentare dell’Ue, in particolare con l’estensione del Pacchetto latte per tutti i settori”.
Gli agricoltori, infatti, potranno richiedere contratti scritti, che indichino in modo chiaro i prezzi e i volumi. Potranno anche unire le forze per vendere i loro prodotti collettivamente, definire le quantità e gli standard di qualità all’interno delle op, in modo da agire come veri entità economiche uniche, allo stesso modo degli altri attori della catena (trasformatori e distributori).

Bene, per il think tank che vede impegnati economisti come Yves Madre e comunicatori come Luc Vernet, già collaboratore dell’ex commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, l’azione di promozione del dialogo all’interno della filiera alimentare, anche con riferimento alla ripartizione del valore aggiunto quando i mercati soffrono un’eccessiva volatilità.
L’intensificazione del dialogo e il rafforzamento delle regole di concorrenza dovrebbero contribuire a porre fine una situazione di conflitto all’interno della catena alimentare e creare finalmente le condizioni per una maggiore solidarietà tra i suoi attori, contrastando efficacemente le oscillazioni sui mercati”.

Bene anche la revisione dei parametri relativi alla gestione del rischio, anche nell’ottica delle azioni più ampie che l’Europa dovrà condurre contro i cambiamenti climatici. “Ora spetta agli Stati membri cogliere questa opportunità e dedicare risorse adeguate per rendere tali assicurazioni attraenti”, scrive Farm Europe.

Il quadro europeo offrirà la possibilità di attivare i risarcimenti con perdite del 20%, con un cofinanziamento del premio al 70 per cento. Questi programmi sono economici: le valutazioni d’impatto hanno dimostrato che aiutare gli agricoltori in tutta l’Unione europea ad essere efficacemente protetti contro il gelo, la siccità e le inondazioni non richiederebbe più del 5% del bilancio attuale della Pac.
È importante notare che in Europa, osserva Farm Europe, “1,1 milioni di aziende agricole (pari al 20% delle aziende agricole totali) hanno prodotto oltre l’88% del nostro cibo: la maggior parte di queste aziende sono a conduzione famigliare o piccole e medie imprese. Questa cifra del 20% delle aziende comprende anche tutte le aziende agricole europee di oltre 19 ettari, che si sono trovate ad affrontare negli ultimi anni un forte calo della competitività”. Al contrario, “devono urgentemente essere messe nelle condizioni di tornare ad investire e ad affrontare le sfide future, comprese le questioni ambientali”.

Il regolamento Omnibus entrerà in vigore dal 1° gennaio 2018. Gli Stati membri, ricorda Farm Europe, dovranno calibrare i loro investimenti per cogliere le opportunità offerte dal nuovo quadro comunitario. Di certo “una Pac veramente comune, orientata a strumenti efficaci di gestione del rischio, avrà un ruolo decisivo per offrire agli agricoltori nei prossimi anni strumenti in grado di garantire la sostenibilità economica e ambientale delle loro attività”.