"Dopo essersi rialzata dall’attacco del Cipinide galligeno del castagno che ha colpito i castagneti su tutto il territorio regionale a partire dal 2008 – ricorda Coldiretti Emilia Romagnala castanicoltura da frutto della nostra regione è stata messa in ginocchio dal caldo e dalla siccità di questa estate".

Il calo produttivo varia da zona a zona: in alcune aree come la Romagna è stato contenuto grazie alle piogge dei primi giorni di settembre, mentre dove non c’è stato il ristoro della pioggia il raccolto è in calo anche del 70%.

A soffrire di più sono state le piante delle aree in maggiore pendenza e maggiore altitudine dove i castagni hanno perso in larga parte anche le foglie, si sono salvate invece le piante in aree a minore pendenza e nelle parti più riparate dove la maggiore umidità ha consentito una produzione minore alla media, ma comunque di qualità.

"Con i suoi 2.822 ettari di castagneto da frutto – ricorda Coldiretti regionale – l’Emilia Romagna è la sesta regione in Italia per estensione dei castagneti, il 35% dei quali situati in provincia di Bologna dove si raccolgono il marrone Igp di Castel Del Rio e il marrone biondo dell’Appennino bolognese".

"Soprattutto in un anno di scarsa produzione c’è il rischio di ritrovarsi sul fuco castagne estere, per cui è bene – raccomanda Coldiretti regionale – assicurarsi della provenienza del prodotto e scegliere quello nazionale".