La biodiversità agraria delle Marche vuol far scuola, in tutti sensi, e lo fa attraverso gli orti didattici, sempre più presenti nelle scuole della regione.

E ora, ad appoggiare queste iniziative, che nelle Marche contano venti anni di esperienza e oltre mille progetti già svolti, c'è un nuovo strumento, il volume 'Evviva l’orto che ci fa sporcare'.

Una guida per la progettazione degli orti scolastici pubblicato dalla regione e dall'Assam, l'Agenzia per i servizi nel settore agroalimentare delle Marche, e presentata giovedì scorso ad Ancona.

A presentarlo è stato l'agronomo Emilio Bertoncini, tra gli autori della guida, che ha ricordato che il volume non è una guida di orticoltura, ma uno strumento per imparare a progettare un orto didattico, che oltre ad essere uno spazio fisico vuole essere un luogo e uno strumento di sperimentazione agronomica, sociale e didattica.

E così, come ha ricordato l'assessore Anna Casini, è stata messa una particolare attenzione nell'orientare gli orti scolastici verso l'agricoltura biologica e la salvaguardia delle specie e varietà inserite nel repertorio regionale della biodiversità agraria, oltre che favorire la sinergia con le fattorie didattiche e le attività dell'agricoltura sociale.

Per Anna Casini l'obbiettivo da raggiungere è quello di trasformare l'orticoltura didattica da presenza eccezionale a un laboratorio permanente, facendo divenire l'orto scolastico una struttura indispensabile come la palestra, il laboratorio di scienze o l'aula di musica.

E questo perché, avvicinandosi all'agricoltura in maniera pratica e divertente, i bambini vengono stimolati a custodire l'ambiente, a divenire adulti consapevoli dell'importanza che un'alimentazione sana e corretta ha sul benessere e sulla salute.

Vogliamo far comprendere ai bambini che l'agricoltura è un mondo vicino a noi: dalla colazione al paesaggio, all'ambiente, molto lo dobbiamo all'agricoltura. Lo vogliamo spiegare ai bambini con atteggiamenti ed esperienze virtuose.

Questa guida quindi costituisce un nuovo passo in avanti poiché dota tutte le scuole della regione di uno strumento guida che coniuga la libertà progettuale dei singoli istituti scolastici con un orientamento capace di costituire un vero e proprio format regionale.

Secondo l'assessore all'Istruzione Loretta Bravi è necessario recuperare il senso del lavoro, per non creare analfabeti della realtà. L'orto è un ottimo strumento didattico per allineare lo sguardo dei ragazzi alla reale, cioè al domani.

E il messaggio dell'orto per Loretta Bravi è chiaro: "Dobbiamo sporcarci le mani, non allontanare la mente dalle mani per abituare i nostri bambini a guardare alla realtà".