In Calabria non crolla il mito della regione meridionale più performante nell’avanzamento della spesa del Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Ma sull’operato della giunta regionale avanza l’ombra della scarsa qualità della spesa prospettato da Coldiretti Calabria.
 

Agea, la Calabria ha il primato della spesa al Sud

Il programma europeo per l’agricoltura della Regione Calabria, che con oltre 1103 milioni di euro è il quarto dell’Italia meridionale, dopo Sicilia, Campania e Puglia, secondo i dati Agea aggiornati al 31 agosto 2017, si attesta a ben 173,5 milioni di euro di spesa pubblica certificata a Bruxelles. Un avanzamento della spesa pari al 15,73%, che riduce ad appena l’1,34% il rischio disimpegno automatico di fondi Feasr al 31 dicembre 2018. Solo nei due mesi estivi, l’avanzamento è stato di ben 15,5 milioni di euro. Non solo, al 31 agosto la Calabria si riconferma prima tra le regioni meridionali in fatto di avanzamento percentuale della spesa.
 

Rete rurale nazionale, ma va quasi tutto al biologico e indennità compensative

E in Calabria si è scatenata la guerra dei numeri e una polemica sulla qualità della spesa, innescata da Coldiretti Calabria. Ecco spiegato perché: stando a quanto diffuso da Rete rurale nazionale con l’aggiornamento trimestrale riferito al dato di spesa del 30 giugno 2017, la quasi totalità della spesa pubblica fin qui raggiunta riguarda la misura 11 sull’agricoltura biologica - 73,3 milioni di euro - e la misura 13 sulle indennità compensative per le zone svantaggiate - 35,8 milioni di euro. Al 30 giugno, per altro la spesa complessiva si attestava a 157,5 milioni di euro, e alla misura 4 per gli investimenti figuravano spesi in tutto poco più di 22,3 milioni di euro, mentre briciole andavano sulle altre.
 

La nota della giunta smentisce la notizia di "Spesa zero"

La storia ha un retroscena e inizia il 22 settembre scorso, quando, in merito alle dichiarazioni del consigliere di opposizione Alessandro Nicolò, che riferiva di una spesa del Psr Calabria molto bassa e comunque insufficiente, l'Ufficio stampa della Giunta regionale della Calabria fa rilevare in una nota su dati ufficiali forniti dall'Autorità di Gestione del Psr, come "Con il Psr Calabria abbiamo già raggiunto una spesa di oltre 170 milioni di euro erogati e finiti nelle tasche degli agricoltori e delle aziende agricole. Non sappiamo a quali dati ufficiali di Bruxelles che parlano di spesa zero faccia dunque riferimento l'onorevole Nicolò”.

La nota della giunta, inoltre, facendo riferimento ad un incontro pubblico sui programmi comunitari rileva: “Erano presenti i rappresentanti nazionali delle maggiori organizzazioni agricole, che avrebbero facilmente potuto smentire i dati pubblicati dal dipartimento Agricoltura. Ci si è chiesto perché nessuno lo ha fatto? Forse più semplicemente perché sono dati veri e ufficiali".
 

La posizione di Coldiretti Calabria sulla qualità della spesa

Piccata la reazione di Coldiretti Calabria che, sentendosi tirata in ballo, in una nota di ieri precisa: ”L'obiettivo prioritario era e resta ridurre le differenze di reddito tra le regioni europee e sostenere le opportunità delle imprese che creano sviluppo e lavoro. Quindi l'imperativo categorico è la qualità della spesa, la sburocratizzazione per l'accesso ai fondi comunitari e i tempi di risposta”.

Il presidente di Coldiretti Calabria, Molinaro, ha ricordato la scarsa progressione della spesa nella misura 4 sugli investimenti e ha affermato: "Smentire o convalidare dati di spesa è un esercizio che non ci appassiona, ma se tirati per la giacca diciamo che i dati di spesa del Psr Calabria 2014-2020 per una buona parte sono trascinamenti su impegni della vecchia programmazione e poi ancora pagamenti parziali dei premi sul biologico e indennità compensativa”. Il presidente di Coldiretti ha quindi proposto di riunire il partenariato economico e sociale nella seconda commissione del Consiglio regionale della Calabria al fine di “Per aiutare la giunta a tarare gli interventi”.

Il numero uno dell'orgnizzazione agricola ha poi aggiunto: “Ci appassiona ancora la qualità della spesa. Ebbene ad oggi negli impegni e pagamenti fatti, con i fondi comunitari (Por, Psr, Fondo di coesione e Patto per la Calabria) che sono sotto la regia di due autorità, e che negli obiettivi dichiarati e programmati dalla Giunta regionale dovevano operare sinergicamente, non troviamo bandi per la competitività dei territori quali: sicurezza idrogeologica, implementazione e ammodernamento reti irrigue, salvaguardia del paesaggio agrario con manutenzioni, pulizia, sicurezza e bonifica dei territori rurali. Ciò denota la mancanza di coordinamento e la perdita del focus sulle reali esigenze del territorio”.

“Sarebbe buona cosa - ha infine proposto Molinaro - discutere e approfondire la gestione dei fondi con il partenariato socio-economico e in seconda commissione consiliare per aiutare la giunta anche a tarare i nuovi interventi in base alle esigenze emerse e al palese deficit gestionale”.