Si chiama Meetalia il progetto che nasce da un accordo tra Arsial e SiCamera, società della Camera di commercio di Roma, siglato a fine 2016, a supporto del settore agroalimentare del Lazio.

Un'iniziativa che punta all'internazionalizzazione delle imprese e al sostegno delle esportazioni attraverso la creazione di una piattaforma di commercio virtuale destinata ad offrire visibilità alle aziende e l'attivazione di 'negozi temporanei' sui mercati esteri più promettenti dove fare incontrare nuovi potenziali clienti.

Un progetto su cui Arsial ha investito 100mila euro con l'obiettivo principale di aggredire cinque mercati esteri: Nord America, Centro America, Germania, Gran Bretannia e Russia.

Attraverso il web, i potenziali clienti potranno entrare direttamente nelle aziende produttrici, visitarne gli spazi e osservare da vicino le diverse fasi del ciclo produttivo, una vera vetrina dove, come ricordava Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial, si può vivere un'emozione e conoscere le imprese e i loro territori.

E ora in un incontro dal titolo 'Meetalia let's go!' tenuto nei giorni scorsi a Roma si è fatto un primo punto sul funzionamento della piattaforma, a cui hanno partecipato Antonio Rosati, David Granieri, presidente di SiCamera e Francesca Bianconi, coordinatrice della piattaforma Meetalia.

Un'esperienza apprezzata dalle aziende, definita da un giovane imprenditore una vera 'manna dal cielo' per il sostegno ricevuto e le opportunità offerte sui mercati Nord europei.

Ma l'incontro ha fornito anche l'occasione per spaziare dai temi del mercato, che rimane comunque per tutti il più pesante nodo da sciogliere, a quelli connessi allo stato dell'arte dell'agricoltura del Lazio.

Un settore per Rosati con luci ed ombre. Luci, come nel caso dell'olio di oliva, una vera eccellenza regionale che suscita interesse nei produttori che stanno investendo su nuovi impianti, o come il nuovo rinascimento del vino. Ombre che riguardano ancora una distanza troppo marcata tra il prezzo che si paga agli agricoltori e quello che si pratica al consumatore finale.

Tra i comparti che vedono più ombre che luci e hanno difficoltà ad uscirne, Rosati vede quello zootecnico, in particolare il segmento del latte bovino. Una situazione non tutta negativa, comunque, perché qualcosa si muove, grazie anche agli sforzi che il Governo sta facendo per imporre, almeno per alcuni prodotti, l'obbligo di indicare in etichetta l'origine.

Dare il giusto riconoscimento alla qualità e all'identità territoriale delle produzioni agroalimentari, è una chiave strategica per David Granieri, presidente di SiCamera, con evidenti riflessi sui prezzi e sui redditi dei produttori.

E in questo contesto il mercato elettronico rimane una sfida tutta da giocare e la piattaforma Meetalia rappresenta un primo passo in questa direzione.