L’ottimizzazione e l’allargamento alle esigenze irrigue delle imprese agricole di una delle infrastrutture strategiche della provincia di Benevento è l'impegno assunto ieri, 21 settembre 2017, dal consigliere delegato per l’Agricoltura del presidente della Regione Campania, Franco Alfieri, intervenuto all’evento organizzato da Cia Campania “Cambiamenti climatici: Dall’emergenza alla prevenzione. Agevoliamo l’adattamento” tenutosi nell'ambito della Fiera di Morcone (Bn).

“La diga di Campolattaro ed il relativo invaso saranno immediatamente oggetto di attività di rifunzionalizzazione – ha detto ieri Alfieri - L’acqua è oro per l’agricoltura e questo invaso può contribuire a tutelare l’intera area sannita dai problemi di siccità che i cambiamenti climatici stanno provocando”.
Prende così forma una delle sette proposte, già avanzate dalla Cia Campania, sulla revisione del sistema irriguo campano per far fronte ai ricorrenti problemi connessi alla siccità.

La diga di Campolattaro sbarra il fiume Tammaro, che proviene dal massiccio del Matese, e forma un bacino che riceve anche le acque del torrente Tammarecchia. Qui l'Asea, Agenzia sannita energia e ambiente attualmente sta gestendo il servizio di diga in vista dell'utilizzo della produzione di energia elettrica. Ma è soprattutto impegnata nella manutenzione e nella progettazione degli utilizzi futuri dell'acqua, non esclusi i fini irrigui.

Attualmente la linea di massimo invaso consentita è posta a 374 metri sul livello del mare e permette l'accumulo di 96,6 milioni di metri cubi d'acqua. E' stato calcolato a progetto che questo invaso è in grado di fornire risorsa idrica per 87,2 milioni di metri cubi l'anno, che allo stato non è sfruttata.

Ma ci sono da rimettere in pista per la Cia in Campania almento altri sei bacini: Conza della Campania, Piano della Rocca, Gallo, Presenzano, Persano e San Pietro. E con i dovuti investimenti potrebbero fare da importante supporto sia nella raccolta sia nella gestione delle risorse idriche.
 
La relazione scientifica di Francesco Guadagno, docente di geologia applicata presso l'Università del Sannio, ha illustrato come l’evento alluvionale che colpì Benevento nel 2015 possa essere utilizzato per analizzare in che modo sia possibile passare dall’emergenza alla prevenzione, attraverso un’adeguata pianificazione: “La ricerca campana nel settore offre numerosi dati dai quali partire per organizzare una nuova strategia di cura del territorio – ha detto - ma non ha ancora l’attenzione che meriterebbe da parte di tutti gli attori e le istituzioni che sono coinvolte nel processo di ridisegno del territorio”.

“Purtroppo sono anni che parliamo dei cambiamenti climatici, ma è stato fatto poco per prevenire ed adattarsi. – ha osservato Alessandro Mastrocinque, presidente di Cia Campania e vicepresidente nazionale dell’organizzazione – Stiamo affrontando i cambiamenti climatici come emergenza e non attraverso una corretta prevenzione. Il tema del cambiamento climatico va affrontato in modo strategico e con il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio".