Capire l'impatto dei cambiamenti climatici sui sistemi biologici di interesse agrario, sviluppare le produzioni agrarie secondo principi ecosostenibili e sfruttare i residui di biomasse per ottenere energia
Ma anche gestire gli allevamenti di bestiame cercando di ridurre le emissioni e usare le biotecnologie per ottenere nuovi prodotti tramite bioprocessi eco-compatibili a partire da prodotti di scarto.

Queste sono alcune delle competenze che la figura di biotecnologo magistrale potrà acquisire grazie al corso di laurea magistrale dell’università di Firenze in biotecnologie per la gestione ambientale e l'agricoltura sostenibile ("Biotechnology for environmental management and sustainable agriculture", Bio-Emsa). 

"Una pianificazione responsabile delle risorse del nostro pianeta - spiega Roberto De Philippis, coordinatore del corso - richiede la loro gestione ecosostenibile e la ricerca di soluzioni che possano garantire l’utilizzo e il riuso delle risorse tramite lo sviluppo e l’applicazione di processi biotecnologici innovativi che garantiscano un basso impatto ambientale delle attività produttive".

"La progressiva integrazione tra le politiche agrarie e quelle ambientali - prosegue De Philippis - rende necessaria la formazione di un manager capace di valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sull’ambiente e sulle produzioni agricole primarie e allo stesso tempo capace di impostare nuovi modelli produttivi ecosostenibili. Durante il corso si approfondirà anche la conoscenza di nuovi fitopatogeni, di agenti che non appartengono alle nostre latitudini ma che si stanno diffondendo anche grazie ai cambiamenti climatici. Attraverso le tecniche di biotecnologia è possibile ridurre l’uso di antiparassitari utilizzando forme di lotta biologica contro gli agenti fitopatogeni".

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