Rete rurale nazionale ha pubblicato lo stato di avanzamento della spesa relativo al Programma di sviluppo rurale al 30 giugno 2017, da cui si evincono alcune performance di efficienza e altre criticità, sia al Nord che al Sud. Analizzando nello specifico le regioni del Centro-Nord, la provincia di Bolzano resta saldamente in testa alla classifica rispetto all'ultimo aggiornamento con un 25,53% di spesa già effettuata, ovvero 93,5 milioni già liquidati di cui 40,2 in quota Feasr.

Medaglia d'argento al Veneto, con 266,1 milioni di euro già spesi, di cui 114,7 di quota Feasr, pari al 22,48% del totale delle risorse.
Bello sprint dell'Umbria, con 147 milioni circa già contabilizzati, di cui 63,2 Feasr, ovvero il 16,78% della spesa totale, seguito poco sotto dalla provincia di Trento con il 14,88% di avanzamento, equivalente a 44,8 milioni di euro, di cui 19,2 di quota Feasr.

A seguire c'è la Toscana, con 103,2 milioni già effettuati, di cui 44,4 di quota Feasr (10,73% di avanzamento) e poi l'Emilia Romagna, che ha già liquidato alle imprese agricole 124,4 milioni di euro, di cui 53,3 di Feasr. Poco sotto il 10% della spesa già effettuata c'è la Lombardia, ferma al 9,62%, pari a 111,4 milioni, di cui 47,8 di quota Feasr.
Successivamente troviamo il Lazio, che ha un avanzamento sulla spesa del 7,64%, contabilizzati 59,5 milioni di euro, di cui 25,5 di quota Feasr, mentre le Marche toccano quota 38,1 milioni di euro spesi, di cui 16,4 di Feasr, ovvero il 7,09% della spesa.

Più giù il Piemonte, con il 6,10% di spesa effettuata, equivalente a 66,6 milioni di euro, di cui 28,6 di quota Feasr, mentre l'Abruzzo si posiziona sul 5,63% di avanzamento di spesa, ovvero 24,3 milioni di euro già liquidati, di cui 11,6 milioni di quota Feasr. Sotto il 5% troviamo la Valle d'Aosta, con un saldo di spesa già contabilizzato di 5,6 milioni di euro, di cui 2,4 Feasr, pari al 4,09% della capacità di spesa regionale.

Difficile la situazione della Liguria, con solo il 2,67% di spesa effettuata, che vale 8,3 milioni di spesa pubblica, di cui 3,5 di quota Feasr. Fanalino di coda rimane il Friuli Venezia Giulia, dove la spesa Psr è ferma a un avanzamento dell'1,20%, per un valore di spesa di 3,5 milioni di euro, di cui 1,5 di quota Feasr.