Accordo strategico di alleanza fra il Cibus di Fiere di Parma e il Macfrut, organizzato dal binomio Cesena Fiera e Rimini Fiera, per crescere insieme, facendo sistema nell’anno del cibo italiano, annunciato per il 2018 dal governo lo scorso giugno. Nei termini dell’accordo fra le due fiere c’è l’obiettivo di favorire visite congiunte degli operatori e l’incoming di buyer esteri alle due fiere.

L’alleanza, sottoscritta da Fiere di Parma, Federalimentare, Cesena Fiera e Italian Exhibition Group (società nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza) prevede una serie di facilitazioni per gli operatori che vorrano visitare entrambe le fiere nelle giornate concomitanti, con bus navette, treni e condizioni agevolate di acquisto del biglietto d’ingresso. Con l’agenzia Ice è stato preparato un programma di incoming che porterà numerosi buyer esteri sia al Cibus che al Macfrut.

"Siamo consapevoli del grande potenziale dell’ortofrutta all’interno del sistema agroalimentare italiano - sottolinea Renzo Piraccini, presidente di Macfrut - questa sinergia aumenta l’opportunità per interfacciarsi con i buyer internazionali".

Cibus continua a cercare alleanze tra i campioni fieristici del made in Italy - spiega Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare - è arrivata l’intesa con Macfrut, un’azione di sistema tra due fiere specializzate e ben conosciute a livello internazionale. Vogliamo conquistare nuovi mercati esteri e, con queste iniziative fieristiche e di incoming sempre più riconosciute a livello mondiale, il nostro export agroalimentare crescerà ancora di più".

"Accogliamo con grande soddisfazione questa notizia - osserva Michele Scannavini, presidente dell’agenzia Ice - questo accordo rafforza la politica di valorizzazione del sistema fieristico italiano, promossa da alcuni anni dall’Ice su impulso del Mise. L’aggregazione dell’offerta fieristica in Italia sostiene in modo sempre più efficace l’immagine della produzione italiana nel mondo, nel contesto del quale il comparto dell’ortofrutta fresco e trasformato rappresenta la prima voce dell’export agroalimentare italiano, con un valore di 8,3 miliardi di euro di fatturato all’estero nel 2016".

"L’accordo rappresenta un modo di cooperare tra grandi eventi fieristici positivo ed innovativo - commenta Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian exhibition group - agli organizzatori va il mio plauso convinto come sono che battendo questa strada si ottimizzi la qualità dell’offerta e si possano raggiungere obiettivi di business importanti, soprattutto sullo strategico scenario internazionale".

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