Il gruppo ortofrutticolo italiano Apofruit sigla un altro bilancio con molti segni positivi.
L’annata 2016, il cui resoconto è stato recentemente presentato all’assemblea dei soci che ha proceduto anche al rinnovo delle cariche sociali, si chiude con un totale attivo pari a 245 milioni di euro, un patrimonio netto di oltre 100 milioni di euro e un risultato netto pari ad 1 milione 231mila euro.

Ciò che rende significativa la crescita è che, rispetto al 2015, il prodotto conferito dagli oltre 3.200 soci produttori sparsi nelle zone ortofrutticole più vocate d’Italia, ha segnato un balzo del 37% in più. Una crescita che porta il totale del volume  ad oltre 2 milioni e 800.000 quintali.

"Queste cifre sono il prodotto della politica di aggregazione e dei processi di efficientamento - conferma il presidente Mirco Zanotti, riconfermato ai vertici - La cooperativa è passata dalle 3 storiche società consolidate, ossia Canova, Mediterraneo group e Vivi Toscano, a 6, essendosi aggiunte Canova France, Canova Spagna e Viviromano creata ex novo nel 2016. Tutte le società hanno come obiettivo primario la vendita, la promozione e la valorizzazione delle produzioni dei soci e sono consolidate nel bilancio della cooperativa anche da un punto di vista finanziario".

Elemento di importanza centrale per il positivo andamento 2016 sono state anche le azioni volte al contenimento dei costi fissi al chilogrammo di prodotto lavorato che sono passati dai 6,2 centesimi registrati nel 2015 ai 5,5 del 2016.

"E’ il virtuoso risultato dell’avvio, nel 2014, del processo di riorganizzazione diretto al contenimento dei costi anche attraverso un'ulteriore specializzazione dei nostri 12 stabilimenti sparsi tra Emilia Romagna, Lazio, Basilicata e Sicilia" - spiega il direttore generale del gruppo, Ilenio Bastoni.

Ai dati positivi vanno aggiunte le performance dei prodotti a marchio: Solarelli con fatturato di 14,7 milioni di euro, in crescita del 5% sul 2015, e Almaverde Bio con 30 milioni di euro di fatturato, ossia un +19% rispetto all’anno precedente.

"Una conferma delle attuali esigenze dei consumatori che chiedono qualità, miglioramento organolettico e maggiori garanzie sulla sanità dei prodotti pur in costanza di una crisi generale dei consumi" è la valutazione di Ilenio Bastoni.

Positivo anche l’andamento dei primi sei mesi del 2017 che confermano una crescita del fatturato del gruppo intorno al 10%, trainato principalmente dal trend del biologico che cresce del 20%.