Sono pesanti i danni all’economia agricola della Sicilia derivanti dai vasti incendi sviluppatisi negli ultimi giorni. Sono stati colpiti, secondo quanto riferisce una nota stampa di Coldiretti Sicilia, ben duemila ettari di uliveti e vigneti che sono stati distrutti dal fuoco nella zona del messinese, con danni incalcolabili all’economia locale. La perdurante siccità ha sicuramente favorito il propagarsi delle fiamme, anche se l'origine dei roghi sembra essere da attribuirsi a dolo.
                                  
“Quello che sta succedendo è il disastro più grave degli ultimi anni, un vero e proprio olocausto della biodiversità. Il fuoco sta provocando una catastrofe”. Lo afferma Coldiretti Sicilia con riferimento alla devastazione ancora in corso, anche se nelle prime ore del mattino la situazione appare migliorata, grazie anche all’impiego di 14 Canadair e di numerose squadre di terra.
 
“Qui siamo in presenza di un vero e proprio piano criminale che va fermato anche con l’esercito. Chiediamo interventi massicci di controllo nelle aree a rischio e tolleranza zero nei confronti dei piromani che stanno mettendo in ginocchio un’intera regione" commenta il presidente Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri.

“Paghiamo lo scotto della mancanza di una politica di prevenzione che deve essere fatta d’inverno non quando la tragedia è in corso" aggiunge Coldiretti Sicilia, che ribadisce le comuni regole per evitare simili tragedie.

Intanto la Sicilia continua a bruciare: roghi, le cui fiamme partono da aree boscate o a macchia mediterranea, prontamente si spostano su aree coltivate, pertanto un bilancio definitivo di questa ondata di roghi sarà possibile solo a partire dai prossimi giorni, quando sarà più chiaro il numero e l’estensione dei vari fronti di fuoco, che hanno colpito anche nelle province di Enna e Caltanissetta.

Non molti giorni fa, dopo l’intensificarsi degli incendi, l’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Antonello Cracolici aveva portato in giunta la richiesta di declaratoria di calamità naturale al Governo proprio per il ripetersi degli incendi che avevano colpito aree coltivate. Ora il disastro di Messina si aggiunge al già grave rendiconto dei giorni scorsi.