Coldiretti Sardegna traccia un bilancio della manifestazione di protesta di venerdì 23 giugno 2017, tenutasi ad Abbasanta (Or). 
Non si accontenta della risposte ricevute dalla Regione autonoma di Sardegna e dall’Organismo interprofessionale latte ovino sardo, che, rispettivamente, hanno deliberato lo stato di calamità per siccità e sbloccato 12 milioni di euro di aiuti diretti per i pastori sardi, colpiti dal crollo del prezzo del latte di pecora. 
 

Vertenza latte ovino

Il direttivo dell'Organismo interprofessionale latte ovino sardo (Oilos), alla vigilia della manifestazione di venerdì scorso, ha sbloccato 14 milioni di euro previsti nella legge di bilancio 2017 approvata dal Consiglio regionale sardo. Data la situazione critica del comparto dovuta alla siccità che ha interessato tutta l'isola, Oilos ha proposto di destinare 12 milioni agli allevatori e 2 al programma sociale sull’acquisto dei formaggi pecorini Dop per gli indigenti.
I fondi destinati ai pastori saranno attribuiti in base al latte prodotto nel 2016 da ciascuna impresa ovina sarda, compatibilmente con il regime de minimis, secondo il quale i finanziamenti non possono superare i 15mila euro nell’arco di un triennio per ogni azienda.
 
Duro il commento di Coldiretti Sardegna: "E’ una misura chiesta mesi fa da Coldiretti, che giunge a fine campagna con i pastori che vedono ancora pagarsi il latte sottocosto a 50 centesimi, è pertanto tardiva e insufficiente".
 
"Per affrontare la peggiore crisi degli ultimi 35 anni serve un commissario straordinario – propone il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Sabache sappia risanare e porre le basi per una futura organizzazione del comparto in cui si possa stipulare un vero patto di filiera sulla scia di quello che abbiamo siglato con successo con il caseificio piemontese Biraghi. Un arbitro imparziale che riconosca il giusto valore a tutti gli attori della filiera oggi sbilanciata solo da una parte". 
 

Siccità e stato di calamità

Come in molte altre parti d'Italia, le piogge sono un miraggio in Sardegna. Nel 2017 il meno accompagna tutti i mesi i dati sulle precipitazioni rispetto alla media. Si parte male da gennaio (– 11,2%) per andare sempre peggiorando (- 32% a febbraio) e diventare critica già da marzo con un – 72,9%, confermato ad aprile – 72,2% e diventare cronico a maggio con un – 94,9%. Dato negativo confermato anche nella prima decade di giugno – 38,8.

La siccità aggrava la forte crisi del settore agricolo: Coldiretti ha già stimato una perdita del 40 per cento delle produzioni. La giunta regionale della Sardegna ha votato il 20 giugno la richiesta di stato di calamità al governo.
 
Si dichiara soddisfatto il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu che però aggiunge: "Ma la Regione ora deve garantire anche interventi straordinari per contrastare una calamità anomala. Per non soffocare definitivamente le imprese agricole è necessario lo stanziamento di 40 milioni di euro da destinare alle aziende attraverso il de minimis”. 
 

Questione Agea e pagamenti

La lista delle incompiute è lunga e penalizza tutto il settore agricolo. 
 
Come ribadisce Coldiretti Sardegna: "Servono impegni e azioni concrete, come sul capitolo premi comunitari, dove la situazione di ritardo nei pagamenti è ormai cronica con pratiche ancora non liquidate risalenti a 10 anni fa.
Per dare delle risposte a questi infiniti ritardi ribadiamo la richiesta di istituire una task force all’interno di Argea per smaltire tutto l’arretrato e portare in linea i pagamenti del Psr della Regione Sardegna, così come riteniamo non rinviabile l’istituzione dell’organismo pagatore regionale, mentre non si hanno più notizie sul refresh con il quale Agea doveva comunicare ad Argea le particelle con anomalie dal marzo 2016 e sul quale è calato il silenzio
".

Pertanto Coldiretti Sardegna ha comunicato che venerdì 30 giugno 2017 ci sarà una nuova manifestazione, al momento non è ancora dato sapere dove e con quali modalità.