Vigneto, cantina, mercato sono tre passaggi con cui si apre e si chiude la filiera vitivinicola. Di tutto questo oltre a  investimenti, valorizzazione e ricerca si parlerà il prossimo venerdì 23 giugno al Forum nazionale vitivinicolo organizzato dalla Cia agricoltori italiani a Montepulciano (Si).

L'appuntamento sarà un'occasione per riflettere sui nuovi scenari di mercato, con riferimento ad alcuni passaggi della filiera come la dematerializzazione, gli investimenti, la promozione e la ricerca. Tutti elementi di rilevanza strategica. Un passaggio che deve radicarsi su norme inequivocabili e semplici per i viticoltori, per i produttori di vino e tutti coloro che si confrontano con il mercato, locale e internazionale.

"È fondamentale – sottolinea Giordano Pascucci, direttore Cia Toscana – puntare sull’innovazione nel vigneto, come in cantina e sul mercato. Il Forum rappresenta un’iniziativa importante che viene fatta in Toscana e che analizza un settore trainante per l’intera economia nazionale e regionale. Necessario inoltre anticipare le strategie sull’export, dal momento che il vino rappresenta una delle principali produzioni toscane che vanno sui mercati di tutto il mondo, dando un ulteriore impulso all’incremento dell’export dell’intero comparto agroalimentare toscano".

Secondo i dati della Regione Toscana, diffusi in occasione delle Anteprime 2017, si è registrato un aumento del 55% del fatturato rispetto a dieci anni fa e un’altissima propensione all’esportazione, le aziende che producono vini toscani Dop (Doc e Docg) rappresentano oggi un importante motore della crescita economica del territorio.

Le esportazioni di vini toscani Doc e Docg nel 2016 hanno, infatti, da sole raggiunto la cifra di 586 milioni di euro, segnando un incremento del 2,05% rispetto al 2015 e addirittura del 10,4% sul 2014.

Tra i Paesi che nel 2016 hanno acquistato maggiormente bottiglie di vini toscani gli Stati Uniti (139 milioni di euro di export), la Germania (62 milioni), il Canada (34 milioni), il Regno Unito (25 milioni) e la Svizzera con 21 milioni di euro.

E non si tratta solo di rosso. Infatti, l’export dei bianchi a denominazione è aumento del 12% sull’anno precedente, con una domanda crescente dall’Asia, come dimostrano i casi di Hong Kong, diventato terzo mercato di destinazione con 1,7 milioni di euro, e del Giappone (0,8 milioni di euro).