E' di nuovo allarme siccità nel Sud della Campania, in provincia di Salerno: c'è una nuova allerta che questa volta viene dal mondo delle organizzazioni agricole, in particolare dalla Coldiretti Salerno. "Brucia la provincia di Salerno, stretta nella morsa del caldo e della siccità" è scritto in un nota dell'organizzazione agricola pervenuta ieri, 14 giugno 2017.
 
"La situazione è gravissima - spiega il direttore della Coldiretti Salerno Enzo Tropiano - registriamo temperature in anticipo di oltre un mese e mezzo, siamo senza piogge da mesi ed è previsto un rialzo delle temperature. Il ciclo degli erbai è completamente saltato; con la turnazione dell'irrigazione, a rischio è la produzione di kiwi, meloni e angurie. Molto preoccupante è la situazione del grano, che subisce la stretta del caldo: le spighe sono completamente vuote e non presentano semi".
 
La turnazione dell'irrigazione è stata imposta sin dal mese di maggio dal basso livello delle acque dell'invaso formato dalla diga sul fiume Sele nel Comune di Serre, che rifornisce gli acquedotti irrigui dei Consorzi di bonifica di Paestum e in Destra Sele.

Ad incidere sulla situazione irrigua della piana del Sele - oltre una stagione particolarmente siccitosa - è l'ampio prelievo di acque che avviene alle sorgenti del fiume Sele e del suo principale affluente, il Calore Salernitano: tra Caposele, Cassano Irpino e Montella l'acquedotto pugliese preleva annualmente oltre 143,9 milioni di metri cubi d'acqua, per una sottrazione di portata ai due fiumi di ben 4565 litri al secondo.

La Puglia attinge dalla Campania - e solo dallo schema idrico Sele-Calore - il 28,5% delle proprie risorse idriche. E Aqp in Puglia oggi non solo gestisce l'approvvigionamento idropotabile, ma è anche fornitore e regista tecnico degli schemi irrigui dei Consorzi di bonifica e irrigazione della regione.
  
Intanto, a Salerno la situazione si aggrava se si pensa che la mancanza d'acqua colpisce la produzione dei foraggi per gli allevamenti animali, soprattutto di bufale e bovini. Il caldo ha pesanti effetti, segnala la Coldiretti Salerno, anche sulle galline, che producono meno uova, e sulle api. Gli effetti del caldo si fanno sentire sulla produzione di latte. A rischio è la mozzarella di bufala e vaccina con ripercussioni sulla filiera lattiero casearia.
 
"Mucche e bufale producono in media dal 10 al 20% di latte in meno con punte ancora più elevate nei giorni più roventi - spiega il direttore Tropiano - se si considera che ogni bufala consuma dai 150 ai 200 litri di acqua al giorno, possiamo comprendere la gravità del fenomeno. La situazione è fuori controllo e i danni ingenti: l'aridità dei terreni e l'assenza di precipitazioni hanno compromesso l'annata agraria e provocano effetti devastanti su tutta l'economia del comparto".
 
L'appello della Coldiretti Salerno è di ottimizzare le risorse idriche, evitare sprechi, e limitare il consumo di acqua.