Nel Mezzogiorno d’Italia i Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 delle sette regioni hanno iniziato a dispiegare la propria azione sull’agricoltura del Sud, ma la macchina amministrativa deve ancora superare il definitivo rodaggio, e i dati di Agea sull’andamento della spesa pubblica al 31 maggio 2017 – pari in media per le regioni in ritardo di sviluppo al 9% - mettono in evidenza una situazione a macchia di leopardo, tra eccellenze di efficienza della spesa – è il caso della regione Calabria (13,42%) - ed evidenti situazioni di ritardo, in Campania (5,15%) e Puglia (5,94%).
Un capitolo a parte lo descrivono Molise ( 4,09%) e Sardegna (15,54%), regioni in transizione, che con avanzamenti di spesa opposti, raccontano storie diverse sul fronte della qualità della spesa.

Il dato delle regioni in ritardo di sviluppo – Campania, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia – è chiaro: su oltre 7 miliardi e 470 milioni di euro di budget in conto spesa pubblica (di questi 4 miliardi e 419 milioni in capo al Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale) sono stati spesi e rendicontati a Bruxelles tra il 1° gennaio 2015 ed il 31 maggio 2017 appena 672,4 milioni di euro (404,2 milioni in conto Feasr).

A questo avanzamento si contrappone l’esigenza di documentare spesa pubblica complessiva entro il 31 dicembre 2018 per ben 602,2 milioni di euro, necessari ad azzerare il rischio disimpegno automatico del Feasr, che al momento è proiettato su quella data per 364,3 milioni di euro.
 

La Calabria efficiente nella spesa

“La Calabria, ad oggi, è la prima regione tra quelle ad obiettivo convergenza, in termini percentuali di spesa pubblica sostenuta, per un importo pari al 13,42% dell'intera dotazione del Programma di sviluppo rurale – è scritto in un comunicato stampa della regione Calabria del 5 giugno 2017, che riprende i dati Agea - Degno di rilevanza, inoltre, il fatto che la Calabria, rispetto alla spesa totale, si attesti su oltre 148 milioni di euro, quarta dopo Sicilia, Sardegna e Veneto, grazie anche al lavoro dell'organismo pagatore regionale Arcea".

Il Dipartimento Agricoltura della regione Calabria, inoltre, informa che tra giugno e luglio prossimi saranno ultimati i pagamenti relativi alle misure a superficie, in modo da azzerare, con un anno di anticipo, il rischio del disimpegno automatico, pari a 40,2 milioni di euro in termini di spesa pubblica da generare entro il 31 dicembre 2018.

“Tutto questo a dimostrazione del buon lavoro di programmazione ed attuazione svolto dal Dipartimento, che, purtroppo, ha subito ritardi causati dalle problematiche legate al sistema informatico nazionale – continua la nota dell'amministrazione calabra -  Da sottolineare, inoltre, il fatto che su un programma di oltre un miliardo e 103 milioni di euro siano stati già impegnati 472.805.000 milioni, con trentadue bandi relativi a singole operazioni pubblicati e ventisette istruttorie già terminate”.
 

La Sicilia corre

Anche la Sicilia corre nella spesa del Psr: nell’ultimo anno ha messo a bando oltre 1000 milioni di euro di quello che resta il primo Psr d’Italia – 2212 milioni di dotazione complessiva – e i risultati si vedono.
Al 31 maggio 2017 secondo i dati Agea, l’assessorato Agricoltura della regione Siciliana era in grado di rendicontare a Bruxelles ben 285 milioni di euro di spesa pubblica totale (171,9 milioni in conto Feasr) producendo un rischio disimpegno automatico in conto Feasr di 55,6 milioni di euro al 31 dicembre 2018, data entro la quale dovranno essere rendicontante spese complessive per almeno 92 milioni di euro. Ma il solo bando sul pacchetto giovani, pur di recente emanazione, mette in gioco una somma complessiva di 235 milioni di euro, che fra 19 mesi dovrebbe verosimilmente essere stata già spesa.
 

La Basilicata è pronta allo sprint

“Sul Psr Basilicata 2014-2020 abbiamo oltre 165 milioni di euro impegnati, pari al 24% del programma e oltre 44 milioni di euro già liquidati (6,5% di avanzamento della spesa)"  dichiara Luca Braia, assessore lucano alle Politiche agricole durante un incontro con i giornalisti del 26 aprile scorso. E i dati Agea al 31 maggio 2017 parlano di una Basilicata che, con 47,5 milioni di euro già liquidati, sfiora il 7% di avanzamento della spesa.
Potrà inoltre utilizzare in un prossimo futuro i cospicui impegni in spesa per rendicontare a Bruxelles, dovendo azzerare entro il 31 dicembre 2018 un rischio disimpegno automatico da 41,6 milioni di euro di fondi Feasr. Un obiettivo fattibile, visto che la spesa da documentare a Bruxelles è di 68,7 milioni e gli impegni attualmente si attestano su una cifra quasi doppia.
 

Campania in ritardo

La regione Campania negli ultimi giorni ha annunciato bandi per 1200 milioni di euro entro dicembre 2017 e la possibilità di spendere ingentissime risorse entro lo stesso termine. Ma a fronte di questi annunci, ed in mancanza di veri bandi, al momento la situazione sul fronte dell’avanzamento della spesa è seccamente descritta dai numeri.
Su un Psr Campania 2014-2020 da 1836 milioni di euro – il secondo d’Italia dopo quello della regione Siciliana - la spesa è stata fino ad ora di appena 94,5 milioni, che sul piano del rischio disimpegno imporrà una spesa pubblica totale da rendicontare a Bruxelles di 218 milioni di euro entro il 31 dicembre 2018, pari ad un terzo di tutta la spesa necessaria alle regioni in ritardo di sviluppo per scampare al trasferimento di risorse verso le regioni più efficienti nella spesa. La regione Campania ha modificato di recente il Psr, definitivamente approvato dalla Commissione Ue in febbraio. E in una situazione simile versa anche la regione Puglia.
 

Sardegna e Molise agli antipodi

La Sardegna soffre per i ritardi dell’organismo pagatore Agea e solo per questo la sua spesa non è maggiore: ancora ci sono da liquidare i trascinamenti sulla nuova programmazione delle misure a capo e superficie del Psr 2007-2013 e solo nel prossimo luglio dovrebbero rientrare nella normalità i pagamenti sulle misure 10, 11 e 15.
Nonostante tutto questo, il livello di avanzamento della spesa è elevato: 203 milioni di euro, quasi un terzo del programma, e risibile è il rischio disimpegno automatico.

Al contrario, il Molise, unica regione a spendere tutti i fondi della passata programmazione, ha speso fino ad ora poco, 8,6 milioni di euro, e dovrà correre fino al 31 dicembre 2018, quando dovrà rendicontare a Bruxelles almeno 27,1 milioni di spesa pubblica totale, per non farsi scippare 13 milioni di fondi comunitari. Gioca a suo favore l’aver calendarizzato in anticipo la pubblicazione dei bandi, programmazione finalizzata a centrare l’obiettivo di spesa.