Le scarse precipitazioni dello scorso inverno e di questa primavera colpiscono anche il Mezzogiorno continentale.

Dopo i primi allarmi giunti dalla Sardegna e dalla Basilicata, tocca ora ad una delle aree più produttive della Campania lanciare l’allarme siccità: perché il livello del fiume Sele misurato lo scorso primo giugno nell’invaso di Serre in provincia di Salerno, è ad una quota inferiore a quella registrata il primo luglio 2016.

A trovarsi in una situazione di allerta sono il Consorzio di bonifica Paestum, che opera in sinistra del fiume Sele, e il Consorzio di bonifica in Destra Sele, che stanno facendo fronte alla scarsità d’acqua con turnazioni straordinarie, servizi e manutenzioni, ma il prolungarsi del periodo arido impone una razionalizzazione della risorsa e la collaborazione dei consorziati nell’uso parsimonioso dell’acqua a scopo irriguo.
 
A far scattare l’allarme sono i livelli dell’acqua nell’opera di presa sul Sele a monte della traversa irrigua di località Pagliarone, in comune di Serre. Il commissario straordinario del Paestum, Biagio Franza, in una nota diffusa alla stampa afferma: “Gli attuali livelli idrici sono preoccupanti: basti pensare che, al 1° luglio dell’anno scorso, registravamo una quota assoluta di 45,25 metri sul livello del mare medio, oggi invece l’estate non è ancora arrivata e siamo già a meno di 44,50 metri. Se continua così, con l’aumentare di caldo e afa, le difficoltà diventeranno ardue e potremmo ritrovarci costretti a richiedere lo stato di calamità naturale. Nel frattempo, abbiamo pianificato turni irrigui per razionare l’acqua e ridurre al minimo possibili disagi alle utenze”.
 
Il permanere di una situazione di scarsità di precipitazioni impone dunque un razionamento delle operazioni necessarie di irrigazione.  E accorato è l’appello del direttore generale dell’ente consortile pestano, Guido Contini: “Si raccomanda, ove possibile, di diminuire i tempi d’uso dell’acqua con specifico riferimento all’impiego delle ruote d’irrigazione, evitandone lo stazionamento per tempi prolungati ed in presenza di vento. S’invitano i consorziati, inoltre, ad evitare la pratica irrigua a scorrimento, e laddove dovesse rendersi necessario, si rende obbligatorio l’impiego del dissipatore”.
 
“È la situazione più grave degli ultimi 40 anni - dice il presidente del Consorzio di Bonifica Destra Sele, Vito BusilloFinora siamo riusciti a soddisfare tutte le richieste di irrigazione ma la situazione è molto preoccupante. Gli investimenti infrastrutturali degli ultimi anni ci consentono di non avere dispersioni sulla rete e di raccogliere 260mila metri cubi di acqua ogni notte, nei bacini di accumulo. Ma avanti di questo passo, il rischio siccità è molto elevato”. 

A preoccupare,  sempre in provincia di Salerno, nell'area cilentana, c’è anche la situazione del bacino del fiume Alento dove al momento la media idrica è inferiore di circa 18 milioni di litri rispetto all’anno scorso.