Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato una legge di incentivo alla coltivazione della canapa da fibra, volta a promuovere anche la ricerca applicata e i progetti di filiera ed ha stanziato un milione e 500 mila euro nel triennio 2017-2019.

Per l’anno 2017 si stanziano 100mila euro, ma per gli esercizi finanziari successivi sono previsti 600mila euro per il 2018 e 800mila euro per il 2019.  Per il concreto finanziamto di queste due successive annualità, si provvederà con le risorse stanziate in fase di bilancio di previsione.
 
Con la nuova legge si intende promuovere la coltivazione e la trasformazione della canapa nel territorio pugliese e la sua successiva commercializzazione, come coltura in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, della desertificazione e della perdita di biodiversità.
 

Gli interventi finanziabili sulla canapa in Puglia

Gli interventi, che possono essere finanziati con i contributi messi a disposizione dalla Regione, riguardano vari aspetti. Si va dalle attività di ricerca per l’individuazione delle varietà di canapa più idonee alla coltivazione nel territorio regionale alla coltivazione, raccolta, movimentazione, stoccaggio e realizzazione di impianti per la lavorazione e trasformazione al fine di creare delle filiere produttive dedicate alla coltivazione della canapa.

Contributi sono previsti anche per l’impiego della canapa nei settori della bioedilizia, alimentare e farmacologico. Incentivi anche per la coltivazione della canapa finalizzata alla bonifica dei terreni inquinati, l’elaborazione di progetti specifici per la formazione di operatori specializzati nella coltivazione.
 

I soggetti beneficiari dei contributi sulla canapa in Puglia

I soggetti beneficiari dei contributi previsti per la realizzazione degli interventi specificati sono le aziende agricole, cooperative agricole e consorzi, e associazioni di produttori agricoli costituite ai sensi di legge.

E' anche possibile finanziare società e associazioni costituite tra imprenditori del settore agricolo, industriale, alimentare ed ambientale, dipartimenti universitari, istituti scolastici o altri enti pubblici e privati di istruzione e ricerca, associazioni di promozione sociale iscritte nel registro che abbiano come obiettivo statutario quello di svolgere attività di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e naturale, anche mediante attività di ricerca.