Il Consiglio regionale della Puglia ha recentemente approvato la legge istitutiva della Banca della Terra. Sarà un elenco informatico - accessibile al pubblico ed aggiornato - di tutti i terreni e fabbricati rurali, completo dei dati catastali identificativi e di ogni altra utile caratterizzazione dei beni, disponibili per l’acquisto o la conduzione in locazione, di proprietà pubblica o privata.
 
Entro nove mesi dall'entrata in vigore della legge, gli assessorati regionali al Demanio e alle Risorse agroalimentari individueranno i terreni agricoli incolti di proprietà della Regione e degli enti da essa controllati per l'affidamento in concessione o locazione a chiunque abbia voglia di intraprendere una attività agricola.
 
Entro 180 giorni dall'entrata in vigore del regolamento - che dovrà essere adottato dalla Giunta regionale - i Comuni dovranno individuare, nell'ambito del proprio patrimonio, i terreni agricoli da destinare all'assegnazione. Dovranno inoltre effettuare il censimento dei terreni incolti o abbandonati e dei fabbricati rurali abbandonati di proprietà privata presenti nel proprio territorio, allo scopo di acquisire la disponibilità dei proprietari a iscrivere i fondi agricoli nella Banca della Terra di Puglia.
 
Dal ritorno degli immobili dismessi e delle terre pubbliche agli agricoltori che le coltivano possono nascere nuove imprese o, in alternativa, essere ampliate quelle esistenti, dato che il 50 per cento delle imprese agricole già esistenti condotte da giovani "chiede" la disponibilità di terra in affitto o acquisizione, secondo una indagine di Coldiretti Puglia.
 
"Bene l'approvazione in Consiglio regionale della legge contro l'abbandono dei terreni agricoli – commenta il presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele che potrà essere un volano di sviluppo per l'imprenditoria giovanile in agricoltura. In Puglia oltre 3 giovani su 10 scelgono di fare impresa in agricoltura".
 
"La legge approvata – dichiara Serena Minunni, leader regionale di Coldiretti Giovani – favorirà certamente il processo di rigenerazione del settore agricolo che ha nei giovani imprenditori agricoli gli attori principali, il quale va accompagnato da mirate azioni incentivanti che diano risalto alle professionalità esistenti e promuovano un nuovo modo di fare impresa".

"Il costo della terra in Puglia nel 2016 – aggiunge il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - ha raggiunto i 14/16mila euro per il seminativo irriguo, i 20/25mila euro ad ettaro per i suoli olivetati, 33/37mila euro ad ettaro per i terreni ad uva da tavola, 15/18mila euro ad ettaro per il frutteto, valori medi decisamente superiori addirittura a quelli di Germania e Francia.
La dismissione della proprietà pubblica dei terreni agricoli rende disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto dà un impulso alla crescita, all'occupazione e alla redditività delle imprese che realizzano performance migliori in agricoltura quando sono condotte da giovani".