"L'Umbria ha già speso quasi il 15% delle risorse del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, cofinanziato dal Feasr, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale".

E' quanto afferma l'assessore regionale all'Agricoltura Fernanda Cecchini, che ha risposto anche a chi in questi giorni ha sostenuto che la regione non abbia ancora iniziato a spendere le risorse a disposizione.

"Che l'Umbria sia ancora a zero è un dato privo di qualsiasi fondamento, come risulta innanzitutto dai resoconti di Agea, l'Agenzia nazionale per i pagamenti di cui si avvale la Regione Umbria" ha ribadito l'assessore.

Prendendo in analisi i dati fino alla fine del 2016, la regione ha speso 86.972.844,97 euro, una cifra che equivale al 9,92% del totale dei fondi disponibili.

Attualmente l'avanzamento del Psr è ulteriormente migliorato, raggiungendo una spesa di 130.011.082 euro, cioè il 14,8% del totale.

Una percentuale, quella di circa il 15% della spesa totale, che nella programmazione iniziale doveva essere raggiunta nel 2018, dimostrando così l'elevato ritmo di marcia del programma, che ad oggi ha attivato quasi tutte le misure previste.

Oltre all'aspetto puramente finanziario, il regolare avanzamento del Psr è visibile anche nella costituzione dei cinque Gal, i Gruppi di azione locale, previsti per la gestione del programma Leader.

Risultati questi che l'assessore considera positivi e importanti, che possono essere anche testimoniati dalle stesse imprese e dalle organizzazioni professionali agricole.

"L'attuazione del Programma di sviluppo rurale precedente e i pagamenti già realizzati di quello attuale - conclude l'assessore Cecchini - attestano la capacità dell'Umbria di impiegare le risorse dello sviluppo rurale non solo con tempestività, ma anche con qualità ed efficacia. Un obiettivo che riteniamo oggi, ancora più di prima, prioritario dopo gli eventi sismici dei mesi scorsi, per il rilancio dell'economia rurale e regionale".