Si chiamano 4 Rappi, Catanese Bianca, Inzolia Nera, Lucignola, Orisi, Prunestra, Recuno, Reliquia Bianca, Usirioto e Vitrarolo: sono dieci vitigni antichi di cui si erano perse le tracce, e che da oggi sono pronti per l'iscrizione al registro nazionale delle varietà tenuto dal ministero delle Politiche agricole.
E' questo l'asso calato dalla Regione Siciliana al Vinitaly di Verona 2017: una scommessa sul futuro lanciata con profumi, sapori e aromi che si credevano scomparsi per sempre, e che invece torneranno in bottiglie e calici in nome di un vezzo moderno: rinnovare l'offerta per il mercato.

Si tratta di un primo gruppo su 70 tipologie individuate grazie alla ricerca portata avanti dall'assessorato all'Agricoltura della Regione Siciliana, raccolta nel volume "Identità e ricchezza del vigneto siciliano" presentato ieri, 11 aprile 2017, al Vinitaly presso il padiglione Sicilia.

La ricerca si concentra sulle specificità di 7 vitigni di interesse regionale, 13 di interesse locale, 12 minori, 70 varietà antiche e 13 cloni già regolarmente omologati.

"Si tratta di un'indagine unica nel suo genere, che abbiamo voluto presentare al Vinitaly - afferma l'assessore regionale all'Agricoltura Antonello Cracolici, che sottolinea - trasformare questo patrimonio documentale in uno strumento concreto a disposizione delle strategie di sviluppo del brand Sicilia, rappresenta la vera opportunità che deve vedere impegnati tutti i protagonisti in campo".

La Sicilia si conferma culla di biodiversità, prima tra le regioni italiane insieme alla Calabria. Le conoscenze acquisite permetteranno di  programmare non solo il miglioramento del patrimonio viticolo siciliano, ma anche di introdurre dei vitigni unici e oggi sconosciuti per la vitivinicoltura siciliana di domani.

L'assessore Cracolici afferma: "Grazie ad un lungo lavoro durato più di dieci anni, questa ricerca ha ottenuto le basi scientifiche ed i cloni necessari per l'utilizzo di materiale vegetale sano e certificato che permetterà di incrementare la diffusione e la commercializzazione dei nostri vitigni autoctoni nel territorio regionale e lanciare una nuova sfida ai mercati internazionali".

Alla presentazione del volume è seguita una degustazione di vini prodotti da vitigni antichi.
Gli eventi promossi da "Palcoscenico Sicilia", lo spazio istituzionale allestito al Vinitaly dall'assessorato regionale Agricoltura e dall'Irvo, sono proseguiti con le degustazioni di vini dolci come il Passito di Pantelleria e il Malvasia delle Lipari e con il confronto tra i vini dell'Etna e del Barolo.
A chiudere le iniziative organizzate al Vinitaly dall'assessorato, le degustazioni dedicate ai vini sperimentali promosse dall'Irvo.