Una produzione annua che supera i 25 milioni di chilogrammi in quattro regioni, ben 60 milioni di euro di fatturato, quasi 6mila ettari e oltre mille produttori associati.
Nel comparto tabacco nasce la più grande organizzazione di produttori italiana con il riconoscimento che completa il percorso di Organizzazione nazionale tabacchicoltori Italia cominciato lo scorso anno.

A darne notizie è la Coldiretti Campania nel sottolineare che il provvedimento di riconoscimento è stato adottato dalla Regione Campania sulla base dei parametri di rappresentatività espressi dalle cooperative aderenti nelle regioni di riferimento: Veneto, Umbria, Toscana e Campania e impegnate nella produzione del Flue Cured Virginia, del Burley, di tabacchi scuri (Havanna e Badischer Geudertheimer) e del Kentucky.

La Campania compone la metà dell'organizzazione con una produzione che va oltre i 12 milioni di chili, con quattro cooperative che contano 852 soci produttori su 2.281 ettari di terreno coltivato tra Caserta e Benevento. Le cooperative campane sono Atas (226 soci produttori) e Cts (83 soci) a Benevento, Burley Italia (500 soci) e Intertab (43 soci) a Caserta.

"Una scelta - spiega Gennarino Masiello, presidente di Ont Italia e Coldiretti Campania - dettata sia da valutazioni di carattere giuridico, alla luce del nuovo quadro normativo europeo, ma soprattutto economiche, con l'obiettivo di accrescere il potere contrattuale attraverso una maggiore concentrazione dell'offerta e la commercializzazione diretta verso una più ampia platea di soggetti acquirenti".

"La nostra organizzazione diventa così un soggetto del mercato in grado di contrattare senza intermediazioni, un esempio virtuoso di filiera corta agroindustriale. Un'organizzazione di produttori di queste dimensioni ottiene il risultato di garantire la remuneratività dei prezzi ed allo stesso tempo di alzare i livelli qualitativi" 
aggiunge.

Ont Italia, grazie all'importante "accordo pluriennale" sottoscritto dalla Coldiretti con Philip Morris Italia nel 2010, ha avviato un percorso che ha contribuito a porre le basi per migliorare la conoscenza e la capacità di confronto con il mercato.
 
"Si parla di una filiera che dal 2015 non percepisce un solo euro di sostegno al prodotto, ma che ha saputo prevenire e interpretare il cambiamento con la possibilità oggi di competere a livello mondiale" sottolinea Masiello

Per crescere nella filiera ancora meglio, l'organizzazione agricola Ont Italia ha ritenuto così necessario l'ulteriore passo avanti sul piano dell'aggregazione economica e della rappresentanza del prodotto per dialogare direttamente con tutti gli interlocutori disponibili sul mercato, avendo nelle mani la forza del conferimento totale del tabacco dei soci e della condivisione delle scelte operative.