Envi contro mais Ogm
La Commissione Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare dice no all'introduzione del mais Ogm Bt11 nel mercato europeo. La risoluzione approvata, di iniziativa, quindi senza valore legislativo diretto ma di solo indirizzo politico, verrà adesso votata in sessione plenaria da tutti gli eurodeputati dal 3 al 6 aprile prossimi.

Il mais Ogm
Nel dettaglio, il mais transgenico Bt11 × 59122 × Mir604 × 1507 × Ga21 e tutte le sue sotto combinazioni, è resistente a determinati agrofarmaci contenenti sostanze come il glifosate. 

L'Efsa aveva dato l'ok
L'Autorità europea per la sicurezza alimentare Efsa aveva emesso un'opinione favorevole all'immissione sul mercato di questo prodotto il 26 agosto 2016.
Gli eurodeputati della Commissione Envi hanno criticato il fatto che l'Efsa non abbia tenuto dovutamente in considerazione il parere opposto di minoranza in seno alla stessa autorità.

I paesi favorevoli
Lo scorso 27 gennaio, in sede di Consiglio Ue, solo dieci ministri europei dell'Ambiente e della sicurezza alimentare hanno votato sì all'introduzione di questo prodotto, rappresentando il 38,5% della popolazione europea. Tredici paesi, tra cui l'Italia, si sono opposti.

L'ultima opposizione al mais Ogm
Lo scorso ottobre l'intero Parlamento europeo aveva votato contro all'introduzione di cinque prodotti Ogm - mais Bt11 e 1507, Mon810 (semi e prodotti) e cotone resistente al glifosate - opponendosi ad una possibile loro autorizzazione da parte della Commissione europea.

Come funziona oggi l'autorizzazione Ogm in Europa
Le aziende che vogliono commercializzare prodotti transgenici in Europa devono presentare domanda in primo luogo all'autorità competente di uno Stato membro. Questa viene poi trasmessa all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che è responsabile della valutazione scientifica del rischio sia ambientale sia per la salute umana e animale. La valutazione del rischio è effettuata in stretta collaborazione con gli organismi scientifici degli Stati membri.

Successivamente il parere è reso disponibile al pubblico e viene avviata una consultazione pubblica che rimane aperta per un mese. Entro tre mesi dal ricevimento del parere dell'Efsa, la Commissione europea prepara una proposta di decisione di esecuzione per rilasciare o rifiutare l'autorizzazione che viene trasmessa agli Stati membri e soggetta a votazione a maggioranza qualificata.
Se il comitato permanente e il comitato d'appello non riescono ad adottare la decisione a maggioranza qualificata entro un determinato periodo di tempo, spetta alla Commissione adottare la decisione finale.

Continua l'impasse europea nel processo di autorizzazione Ogm
Le attuali autorizzazioni all'immissione in commercio di Ogm vengono concesse sempre dalla Commissione europea in quanto gli Stati membri non riescono mai a raggiungere la maggioranza qualificata in sede di Consiglio Ue per bocciare o approvare un'autorizzazione. La Commissione europea ha più volte esortato gli Stati membri a trovare un accordo.

Il Parlamento europeo, dal canto suo, si è opposto nell'ottobre 2015 a una normativa europea che avrebbe permesso a ogni Stato membro di limitare o vietare, sul proprio territorio, la vendita e l'uso di alimenti Ogm approvati a livello Ue per evitare che una simile normativa si riveli impraticabile o che porti alla reintroduzione dei controlli alle frontiere tra i paesi pro e anti-Ogm.

In vigore, invece, la possibilità per gli Stati membri di vietare la coltivazione di prodotti Ogm al proprio interno.