Già si parla della nuova Pac e si temono riduzioni dei budget, oltre a nuove strategie di intervento. Intanto si moltiplicano le iniziative in favore dei giovani.

Siglato l'accordo quadro per il pomodoro nel Nord Italia che fissa il prezzo, ma anche nuovi tetti produttivi. Preoccupano le forti importazioni dalla Cina.

Scende il prezzo del latte spot e gli allevatori non in regola con le multe temono la visita della Guardia di Finanza, che avrebbe assunto questo nuovo incarico. Anche il latte ovino è in sofferenza.

Ancora solidarietà per le stalle colpite dal terremoto, mentre il Governo mette a disposizione 34 milioni di euro, con la promessa di un basso "tasso" di burocrazia.

Grandi manovre fra le industrie del settore agricolo e agroalimentare, con fusioni e acquisizioni destinate a cambiare in modo significativo le forze in campo.

Questi alcuni degli argomenti incontrati su quotidiani e periodici di questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.

Revisione della Pac
Si torna a parlare delle revisione della Politica agricola comune (Pac) che andrà in scena a partire dal 2020. In gioco, scrive “Il Sole 24 Ore” del 4 marzo, ci sono i 60 miliardi di sussidi garantiti dalla Pac attuale, che assorbono il 40% dell'intero bilancio comunitario.
Pochi anni fa questa quota era di circa il 70% e per il futuro si temono nuovi tagli e una profonda trasformazione delle "regole", che potrebbero assomigliare a quelle adottate negli Usa.

Mentre si discute della futura Pac, Bruxelles decide di destinare ulteriori aiuti al settore ortofrutticolo per contrastare gli effetti negativi dell'embargo russo. Come spiega “Italia Oggi” dell'8 marzo, questa decisione significa per l'Italia che oltre mille tonnellate di prodotto si aggiungeranno alle circa 14mila che già hanno accesso agli aiuti comunitari.

Più soldi
Aumenti in arrivo anche per gli agricoltori siciliani, per i quali salgono dal 50 al 70% gli aiuti a fondo perduto previsti dal Psr e destinati alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. I dettagli sono riportati su “La Sicilia” del 5 marzo.

Da Sud a Nord, con il Psr del Piemonte che mette a disposizione dei giovani agricoltori 4 milioni di euro, come si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 3 marzo.
A proposito dei giovani, la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 7 marzo ricorda la proposta di legge con la quale si vogliono affidare ai giovani agricoltori i terreni abbandonati.

Accordo (fra le polemiche) per il pomodoro
C'è attenzione sui mercati per il recente accordo quadro per il pomodoro da industria nel Nord Italia, la cui campagna di produzione è in procinto di avviarsi nel prossimo mese. Se ne parla l'8 marzo sul quotidiano piacentino “La Libertà”, ricordando che il prezzo stabilito è di 79,75 euro per tonnellata.
L'accordo, come puntualizza "Il Sole 24 Ore" del 4 marzo, prevede un tetto produttivo di 1,7 milioni di tonnellate, con una penalità di 20 euro per ogni tonnellata prodotta oltre questo limite.

Forti le critiche che si alzano dal mondo dei produttori di pomodoro, che dalle pagine de “Il Resto del Carlino” del 9 marzo definiscono "indecente" il prezzo fissato dall'accordo.
Il mondo del pomodoro deve poi fare i conti con le forti importazioni che provengono dalla Cina. Secondo il “Corriere del Mezzogiorno” del 6 marzo queste importazioni sono aumentate negli ultimi tempi di ben il 680%.

Latte in difficoltà
Battuta di arresto per il prezzo del latte spot, quello venduto fuori contratto, che in queste ultime settimane sembra aver interrotto il trend di crescita, come si apprende da una breve notizia riportata il 7 marzo da “Il Sole 24 Ore”.

A preoccupare gli allevatori non in regola con le multe latte, c'è poi la decisione di affidare alla Guardia di Finanza i compiti di riscossione. Se ne parla il 3 marzo su "Italia Oggi", specificando che la Finanza dovrà "scortare" gli esattori che busseranno alle porte delle stalle.

Situazione difficile anche per i produttori di latte ovino. I prezzi sono crollati rispetto allo scorso anno e “Nuova Sardegna” del 9 marzo ne spiega i motivi con un'analisi del settore che offre spunti di riflessione sulle politiche da adottare per ridare slancio al settore.

Terremoto, le proteste
Di tutt'altro genere le preoccupazioni degli allevatori nelle zone colpite dal terremoto e dal maltempo, in troppi casi ancora in attesa dei ricoveri per sé stessi e per i loro animali.
Ritardi che hanno costretto gli allevatori a inscenare una protesta sotto le finestre di Montecitorio, protesta la cui cronaca è riportata sulle colonne de “Il Messaggero” del 7 marzo. Ed ecco arrivare il giorno seguente la risposta del Governo, sintetizzata in una breve notizia riportata da “Italia Oggi”, che anticipa l'erogazione di 34 milioni di euro destinati alle stalle colpite dal terremoto.

Ancora solidarietà
Non si arrestano nel frattempo le iniziative di solidarietà, come quella descritta dalla “Gazzetta di Modena” del 5 marzo a proposito di 30 balle di fieno messe a disposizione da un caseificio sulle colline del modenese.
Nove comuni della Carnia, ricorda il “Messaggero Veneto” del 6 marzo, si sono poi autotassati per donare una stalla di 350 metri quadrati agli allevatori di Norcia.

Industrie in movimento
C'è fermento fra le industrie del settore agricolo. Tra queste spicca l'avvicinarsi della possibile fusione fra due big della chimica, la svizzera Syngenta e la cinese ChemChina. Un'operazione che vale ben 43 miliardi di dollari, come ricorda il 4 marzo “Il Sole 24 Ore”.

Ancora su “Il Sole 24 Ore”, dell'8 marzo in questo caso, si parla di un altro "matrimonio", quello fra Biolchim e Ilsa, fusione che porterà alla nascita di un gruppo destinato a collocarsi nella top ten della chimica sostenibile.

In campo agroalimentare “QN” del 4 marzo segnala l'acquisizione di Dok Dall'Ava, gruppo noto per la produzione del Prosciutto San Daniele, da parte della francese Ca Animation.

Per il marchio Amadori, fra i big in campo avicolo, “Il Sole 24 Ore” del 4 marzo segnala l'acquisizione della "Gestione agroalimentare molisana", che sarà rilanciata con investimenti per circa 60 milioni di euro.

Mentre la Centrale del latte Italia, nata dalla fusione fra le centrali di Torino e di Firenze, può già vantare il positivo risultato del suo primo bilancio (“La Stampa”, 4 marzo), subisce una battuta d'arresto (“Repubblica”, 8 marzo) l'uscita di Parmalat dalla Borsa italiana. Colpa, secondo alcuni, del prezzo troppo basso offerto agli azionisti.

Cosa c'è di nuovo
Infine le novità, questa volta proposta dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 7 marzo, che ipotizza alcuni possibili scenari futuri, come le "vertical farm", che potrebbero trovare posto sugli scaffali della grande distribuzione.

Un modo per rispondere alla crescita della domanda di cibo, tema del quale si parla anche su “Repubblica” dell'8 marzo. In questo caso sono protagoniste le ricerche dell'Università Federico II di Napoli. Dai suoi laboratori sono usciti i brevetti che, mettendo insieme funghi, batteri e molecole bioattive, promettono incrementi produttivi di tutto rispetto.

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