Sono 143 i milioni di euro che grazie alla sentenza del Consiglio per la Giustizia amministrativa della Regione Siciliana potrebbero finire a molte imprese agricole biologiche dell’Isola, una sentenza che ove fosse favorevole metterebbe anche al sicuro i 177 milioni già incassati e che a questo punto non sarebbero più soggetti al rischio di una revoca.

L’assessore all’agricoltura della Regione Siciliana, Antonello Cracolici, ha fornito ieri,  15 febbraio 2017, le cifre esatte che sarebbero corrisposte alle aziende agricole bio dell’isola grazie alla possibile sentenza favorevole del Consiglio per la Giustizia Amministrativa, che il 14 febbraio 2017 ha accolto la richiesta di anticipazione della data dell'udienza di pronunciamento sul  bando biologico 2012 del Programma di sviluppo rurale della Sicilia 2007-2013, avanzata dal dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana e che è stata fissata per il 23 febbraio 2017, data nella quale verrà determinato l'esito del contenzioso.  

"La richiesta è stata presentata dopo che le parti private hanno proceduto a depositare le rinunce sui ricorsi originariamente proposti al Tar – ribadisce nella nota di ieri – 15 febbraio 2017 - l'assessore regionale all'Agricoltura Antonello Cracolici, che sottolinea – nel caso di un esito favorevole sarà possibile procedere con la ripresa delle erogazioni attese da 8mila aziende, bloccate dall'anno 2015. Le somme dei contributi sul biologico oggetto di contenzioso ammontano a circa 143 milioni di euro e riguardano tre annualità della misura 214 del 2012 che vanno dal 2015 al 2017”.

“La conseguenza della transazione è quella di aver potuto chiedere l’accelerazione dell’udienza - conclude l’assessore regionale all’Agricoltura -. Tutto fa ben sperare che si possa mettere al più presto la parola fine a questa lunga e tormentata vicenda”.

Il bando 2012 della misura 214 – emanato nel 2013 – aveva un valore di 320 milioni di euro e 177 erano stati già erogati fino alla primavera del 2015, quando una sentenza del Tar Sicilia aveva annullato il bando, imponendo successivamente alla Regione Siciliana di avviare le pratiche per la revoca dei premi già corrisposti agli agricoltori. Un provvedimento grave quest'ultimo, poi sospeso da una prima ordinanza del Consiglio per la Giustizia amministrativa dell’Isola del marzo 2016.