"La presenza delle donne in agricoltura sta dando un contributo straordinario alla trasformazione del mondo agricolo in termini di innovazione e creatività".
Lo ha affermato l'assessore regionale all'Agricoltura Antonello Cracolici in occasione della presentazione della terza edizione del Premio "Agricoltura è donna" indetto dall'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della provincia di Palermo, in collaborazione con l'assessorato regionale Agricoltura, l'Istituto regionale vini e oli di Sicilia, la Camera di commercio di Palermo e il Consiglio nazionale dei dottori agronomi e forestali.

Il premio è riservato ai dottori agronomi e forestali regolarmente iscritti all'Ordine di Palermo, donne, che esercitano l'attività libero professionale, agli imprenditori agricoli e agroalimentari, donne, della provincia di Palermo ed alle imprese a prevalente partecipazione femminile della provincia di Palermo e che svolgono attività agricola e agroalimentare.
Le domande vanno presentate entro il 10 marzo prossimo all'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della provincia di Palermo.

"Secondo l'ultimo censimento Istat la presenza di aziende agricole a conduzione femminile è cresciuta del 3% superando la soglia del 33%, inoltre continua a registrarsi una prevalenza tutta al femminile nelle imprese agricole di nuova costituzione" ha affermato ancora Cracolici.
"Giro la Sicilia per conoscere le realtà produttive della nostra terra e incontro sempre più aziende a conduzione femminile che stanno sul mercato scommettendo sull'innovazione, il marketing e l'export".

Il premio intende riconoscere e valorizzare le potenzialità del ruolo di donne professioniste e imprenditrici che si siano distinte in uno dei dieci ambiti di valutazione previsti dal regolamento.
 
Si va dall'aver mostrato attenzione agli aspetti ambientali, sociali e della sicurezza in ambito agricolo, favorendo l'impiego di forme di sviluppo eco-sostenibile, all'aver favorito un'attività imprenditoriale che accentui le pari opportunità tra i sessi, passando per le attività di ricerca funzionali allo sviluppo della propria azienda.
 
E ancora, saranno valutati elementi come la capacità di internazionalizzare l'attività d'impresa, l'aver incentivato forme di conciliazione tra impegni di lavoro e famiglia, aver dimostrato propensione al lavoro in rete, mostrare vocazione al ricambio generazionale e favorito la crescita dell'occupazione femminile.
 
Chiudono la griglia di valutazione l'innovazione di processo e di prodotto e la capacità di applicare buone pratiche di responsabilità ambientale e sociale, secondo quanto stabilito dalla Commissione europea.