La mossa del ministro Maurizio Martina di inserire nel Decreto legge terremoto le deroghe al Decreto legislativo 102/2004 per consentire di indennizzare con fondi pubblici anche le colture assicurabili, ovvero tutti gli agricoltori che hanno avuto danni a colture e che non avevano stipulato polizze, trova il consenso delle organizzazioni agricole del Sud. Ma trova anche la comune osservazione che i fondi stanziati in più, appena 15 milioni a copertura del provvedimento anche nelle zone terremotate, sono troppo pochi.

Solo in Puglia una prima stima dei danni parla di 130 milioni di euro. La Coldiretti regionale chiede un'ordinanza di protezione civile della presidenza del Consiglio dei ministri per tagliare i tempi burocratici della "ricostruzione" post gelo in provincia di Taranto.
E Confagricoltura Taranto chiede alla Regione Puglia di incrementare i fondi della misura 5.2 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per il ripristino del potenziale produttivo distrutto da calamità naturali.
 
"L'estensione del Fondo di solidarietà nazionale anche a beneficio delle colture assicurabili, che altrimenti sarebbero rimaste fuori dalle misure d'intervento, è sicuramente un primo passo per aiutare gli agricoltori pugliesi che hanno subito ingenti perdite a causa della straordinaria ondata di maltempo del gennaio 2017. Ora vanno individuati altri strumenti utili a garantire le risorse necessarie per ripianare un danno stimato che ha superato solo in Puglia i 130 milioni di euro.
Aspettiamo, intanto, l'esatta quantificazione del danno a seguito delle verifiche effettuate dalla Regione Puglia"
. E' il commento del presidente della Coldiretti Puglia Gianni Cantele alla notizia dell'approvazione da parte del Consiglio dei ministri dello schema di decreto per nuovi interventi urgenti a sostegno del settore agricolo e agroalimentare.

Intanto la Puglia è messa di fronte a perdite ingentissimetendoni di vigneti e serre distrutti, produzione di agrumi e ortaggi azzerata, danni alle stalle, riduzione della produzione del 30% di latte e oltre 400 animali morti tra bovini e ovicaprini. 
 
"Prendendo spunto, con le dovute sostanziali differenze in termini di perdite patrimoniali ed economiche, oltre che di vite, dagli interventi urgenti predisposti con ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri a beneficio delle regioni colpite dal sisma e, mutuando lo spirito e la ratio della ordinanza succitata - suggerisce il direttore della Coldiretti Puglia Angelo Corsetti - ipotizziamo un percorso che porti a profilare un analogo provvedimento per le aree rurali tarantine, per accelerare la ricostruzione.
In quest'ottica dipenderà molto dai comuni accogliere e rendere immediatamente operative eventuali misure atte a rendere fluido l'iter amministrativo a carico delle imprese agricole che hanno necessità di ripartire e non essere imbrigliate nelle maglie intricate della burocrazia".

 
"L'estensione del Fondo di solidarietà nazionale alle colture assicurabili è ciò che serve alle aziende danneggiate dal maltempo, ma da sola non basta". Una buona notizia, insomma, che secondo Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto, va accompagnata con altri provvedimenti sostanziali.

"L'incremento della dotazione del Fondo di 15 milioni - spiega Lazzàro - non è neanche sufficiente a coprire i danni pesantissimi subiti dalla provincia di Taranto.
La deroga concessa apre uno spiraglio vitale per tante aziende agricole e zootecniche, molte delle quali sarebbero rimaste prive di qualsiasi tipo d'intervento a sostegno, tuttavia riteniamo che debba essere un primo stanziamento cui far seguire altre importanti risorse"
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Passaggio cruciale è la verifica e puntuale quantificazione dei danni su cui stanno lavorando gli Uffici agricoli provinciali e i comuni. "Toccherà poi alla Regione Puglia - continua Lazzàro – tenere il fiato sul collo del ministro Martina per ottenere, prima possibile, il decreto che attiva lo stato di calamità e permette alle aziende il ristoro dei danni alle produzioni e alle infrastrutture produttive, oltre ad altri benefici e misure compensative. E quindi sperare che i tempi di liquidazione dei finanziamenti non siano quelli biblici cui le burocrazie statali e regionali ci hanno, purtroppo, abituati".

Confagricoltura Taranto, infine, chiede alla Regione Puglia un ulteriore sforzo. "La misura 5.2 del Psr - sottolinea Lazzàro - è finalizzata a sostenere investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali e avversità atmosferiche, ma gran parte delle risorse sono assorbite dall'emergenza Xylella".
"Ricalibrare e rimpolpare la dotazione economica
 - conclude il presidente di Confagricoltura Taranto - è una necessità ormai ineludibile".