I riflettori dei media continuano ad essere puntati sui danni del maltempo, del gelo e del terremoto. E si moltiplicano le iniziative di solidarietà nei confronti degli allevamenti colpiti ora dal sisma, ora dalle abbondanti nevicate.

In soccorso degli agricoltori alle prese con queste eventi arriva Bruxelles, che triplica gli aiuti al reddito, ora a quota 118 milioni di euro.

Numerosi i quotidiani che si sono occupati del decreto sulla etichettatura del latte, che prevede l'indicazione di origine a partire dal prossimo aprile.

Per gli allevamenti avicoli, in questo caso di tacchini, si apre una nuova emergenza con la comparsa di alcuni focolai di influenza aviaria in Veneto.

Nuovi focolai si registrano anche per la Xylella, che ha fatto la sua comparsa in cinque comuni della Puglia.

Queste sono solo alcune delle notizie incontrate su quotidiani e periodici di questi ultimi giorni. Vediamole più in dettaglio nelle righe che seguono.

Neve e gelo
Iniziamo dal maltempo e dai numerosi danni arrecati all'agricoltura e in particolare al mondo degli allevamenti. Il “Corriere Adriatico” del 20 gennaio segnala che alcuni allevatori di Borgo Arquata, in provincia di Ascoli Piceno, sono rimasti isolati per giorni, sino all'arrivo dei Vigili del fuoco.
Numeroso il numero di allevamenti in situazioni analoghe e secondo “Il Fatto” del 20 gennaio sono almeno 3mila le stalle isolate a causa delle abbondanti nevicate.

Danni elevati quelli registrati in particolare dagli allevamenti da latte, impossibilitati a consegnare la produzione. Secondo “Il Centro” del 23 gennaio, fra terremoto e gelo, la quantità di latte persa raggiunge un valore di circa 2 milioni di euro.

Solidarietà e aiuti
Molte per fortuna le iniziative di solidarietà nei confronti degli allevatori. Il “Corriere di Brescia” del 21 gennaio segnala la lodevole iniziativa del presidente di Coldiretti Lombardia, Ettore Prandini, che ha messo a disposizione nella sua stalla uno spazio per ospitare cento vacche provenienti da allevamenti colpiti dal terremoto o dal maltempo.
Iniziative analoghe sono quelle provenienti da più parti, come ad esempio dall'Emilia Romagna.

Sostegni per l'agricoltura giungono da Bruxelles dopo la richiesta del ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, di sbloccare più risorse per la ricostruzione dell'agricoltura nelle zone colpite. Se ne parla sul “Corriere della Sera” del 23 gennaio. Richiesta accolta, come si legge su “Italia Oggi” del 24 gennaio, con la disponibilità della Commissione europea a triplicare gli aiuti al reddito, che salgono così a 118 milioni di euro, per gli agricoltori delle zone interessate dagli eventi sismici.

Un'etichetta per il latte
Un'altra notizia che riguarda da vicino il mondo degli allevamenti arriva con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto che impone l'indicazione dell'origine su tutti i prodotti lattiero caseari a partire dal prossimo aprile. Di questo argomento si occupano molti quotidiani in edicola il 21 gennaio come “Avvenire”, “Italia Oggi”, “Il Resto del Carlino”.

A questa notizia positiva per il settore del latte, si contrappone la preoccupazione riportata da “Il Sole 24 Ore” per una possibile riduzione degli aiuti comunitari, in conseguenza della ripresa del prezzo del latte registrato negli ultimi mesi.

Emergenza influenza
Preoccupazioni di altro genere sono quelle che riguardano il mondo avicolo, con la comparsa di alcuni focolai di influenza aviaria in allevamenti di tacchini del Veneto. Un primo episodio è quello descritto dal “Corriere del Veneto” del 24 gennaio a proposito di un allevamento nei pressi di Mira, in provincia di Venezia, dove il virus ha colpito circa 20mila capi, tutti destinati all'abbattimento.

Un secondo episodio si è verificato a Piove di Sacco, nei pressi di Padova. Come si apprende dal “Gazzettino” del 25 gennaio, si tratta di un allevamento di tacchini e gli animali coinvolti sono oltre 22mila. Anche in questo caso è previsto l'abbattimento di tutti i capi e l'istituzione delle misure per contrastare la diffusione della malattia.

Riecco la  Xylella
Si torna a parlare della Xylella, prima sul “Corriere del Mezzogiorno” del 22 gennaio, che riporta le conclusioni degli ispettori dell'Arif, l'agenzia della Regione Puglia per le foreste, che pur confermando la necessità di continuare i controlli, ritengono che l'emergenza si possa considerare superata.
Il 24 gennaio la “Gazzetta del Mezzogiorno” riporta però la comparsa di cinque nuovi focolai. Si sono verificati tutti in Puglia, nei comuni di San Vito dei Normanni, a Ceglie Messapica a Carovigno, a Grottaglie e Fragagnano.

Ancora sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”, del 25 gennaio in questo caso, giunge la conferma che nel Salento c'è il via libera all'impianto di nuovi olivi. Se da una parte si pensa ai nuovi impianti, dall'altra continua l'abbattimento di ulivi secolari ritenuti infetti, come denuncia il “Quotidiano di Puglia”.
Intanto si attendono con ansia le conclusioni delle ricerche di Marco Scortichini, batteriologo del Crea, con l'utilizzo di una miscela a base di acido citrico, rame e zinco. Se ne discute il 26 gennaio sulle pagine del “Quotidiano di Puglia”.

I mercati
Nessun problema da Xylella per gli olivi dell'alto Garda, per i quali “L'Adige” del 20 gennaio segnala una raccolta record.
Altro settore che in Veneto fa registrare traguardi importanti è quello delle uve, la cui produzione registra una crescita del 4%, per un valore complessivo che il “Gazzettino” del 23 gennaio valuta in circa 5,5 miliardi di euro per l'intero comparto agricolo regionale.

Sempre in Veneto si segnalano dalle pagine del “Giornale di Vicenza” del 26 gennaio gli ottimi i risultati ottenuti sul fronte dell'export dalle bottiglie di amarone, mentre si attende per il prosecco il verdetto dell'Unesco in merito alla sua introduzione nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità.

Interessanti i risultati raggiunti nella vendita online di prodotti lattiero caseari . “Il Sole 24 Ore” del 21 gennaio segnala che sono circa un migliaio i siti che ne propongono la vendita.
In tema di formaggi sono da segnalare i traguardi raggiunti dal Parmigiano Reggiano nel 2016. Se ne parla su “Il Sole 24 Ore” del 25 gennaio, per segnalare la forte crescita all'estero e il buon andamento dei prezzi, cresciuti di circa il 12%.

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