Ricostruire l'identità e la coesione dei territori colpiti dal sisma attraverso le attività sociali dell'agricoltura. E' questo l'obbiettivo del progetto 'La terra trema, la terra accoglie' ed è stato avviato dalla Giunta regionale delle Marche.

La rete marchigiana di aziende rurali mette a disposizione le iniziative avviate, come gli agrinido, l'orticoltura didattica, i laboratori per gli anziani. Insieme alla Regione verranno individuate anche nuove attività per accogliere la popolazione, occuparla in esperienze educative, socializzare il trauma del sisma.

"E' necessario offrire occasioni di incontro e sostegno emotivo alle famiglie colpite dal sisma mediante progetti speciali come quelli dedicati all'infanzia e alla longevità" spiega l'assessore regionale all'Agricoltura Anna Casini.

"Le Marche, negli anni, hanno puntato e investito molto sull'agricoltura sociale - continua l'assessore - sostenendo diverse aziende agricole che hanno investito sui servizi educativi erogabili in ambito rurale. Questo valore aggiunto offerto dalla ruralità lo mettiamo a disposizione per favorire la ricostruzione delle comunità colpite dai sismi di agosto e ottobre".

Il progetto promosso dalla Regione riconosce il valore di sostegno, a favore delle famiglie terremotate, delle attività fatte dalle aziende che operano nell'ambito dell'agricoltura sociale.

I progetti delle singole aziende verranno implementati per soddisfare le esigenze della popolazione e saranno affiancati da nuove esperienze da realizzare sempre in ambito rurale, comunicandone opportunità e diffusione sul territorio.

L'esperienza di riferimento può essere individuata dalle vicissitudini dell'agrinido di San Ginesio (Mc), che era stato danneggiato dal terremoto ma in poche settimane è stato recuperato e ha ripreso ad accogliere bambini e ragazzi, consentendo alle famiglie di riprendere il lavoro e divenendo un punto di riferimento per la comunità locale.

Ancora una volta, come nel caso delle rimozione della neve dalle strade, è la comunità agricola, che pur duramente colpita in prima persona dal sisma, diventa un punto di forza per tutta la collettività.