Sarà Giorgio Mercuri il nuovo coordinatore di Agrinsieme. Il presidente dell'Alleanza delle cooperative italiane settore agroalimentare succede nell'incarico a Dino Scanavino, presidente Cia, che ha guidato nell'ultimo anno e mezzo l'associazione che riunisce Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza cooperative italiane - settore agroalimentare, rappresentando a oggi oltre i 2/3 delle aziende agricole, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata e oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

L'annuncio dell'avvicendamento al vertice è stato annunciato a Roma in una conferenza stampa a cui hanno partecipato, oltre allo stesso Mercuri e Scanavino, Mario Guidi, presidente di Confagricoltura e Franco Verrascina, presidente di Copagri.

Nel corso dell'incontro sono stati anche illustrati i temi su cui si concentrerà l'azione del coordinamento nel 2017.
 
Le nuove sfide
Agrinsieme si impegnerà fortemente per la stabilità. Stabilità di governo e parlamentare in primo luogo, rimarcando che le imprese, ora più che mai, hanno bisogno, oltre che di semplificazioni, di saldezza di politiche e di intenti.
In questo quadro va riconsiderato centrale e nevralgico il settore agroalimentare; bisogna intervenire sui mercati in crisi, rilanciare i consumi, rafforzare l'export, rinsaldare le filiere, proporre nuove politiche di green economy e gestione del territorio.
  
Lavoro
Promosso l'uso dei voucher in agricoltura, ritenuti un valido ausilio all'emersione del lavoro sommerso di difficile strumentalizzazione e abusabile, in quanto mirato a categorie non professionali e per importi ridotti, destinato esclusivamente a pensionati e giovani studenti, tra l'altro impiegati esclusivamente in attività stagionali, come la vendemmia.

Al di là dei voucher, Agrinsieme promuoverà la soluzione di altre esigenze delle imprese, a partire dal bisogno di una flessibilità strutturata per tutte quelle tipologie di attività che non richiedono specializzazione ma che sono indispensabili visto l'ineliminabile andamento ciclico delle produzioni agricole, quali i necessari strumenti normativi e amministrativi che consentano l'impiego intenso di manodopera, in un lasso di tempo molto breve e spesso anche non programmabile.

Proseguirà la lotta senza quartiere al caporalato, causa di concorrenza sleale verso quelle imprese che operano nella legalità e di un enorme danno di immagine al made in Italy agroalimentare. Nel merito Agrinsieme plaude allo spirito della legge recentemente promulgata, proponendo una revisione degli articoli che regolamentano il reato di sfruttamento che, ad avviso dell'associazione, presentano incertezze applicative che rischiano di paralizzare realtà produttive "sane" per mere cause formali, o vizi di lieve entità.

Sempre in tema di lavoro, infine, Agrinsieme chiede che siano sviluppate misure che incrocino da una parte la domanda e l'offerta di lavoro in agricoltura, anche attraverso il ruolo della filiera cooperativa, e dall'altra parte il reperimento di manodopera specializzata e qualificata
 
Europa
Agrinsieme proseguirà a lavorare per orientare la politica europea verso le esigenze dell'economia reale, del sistema delle imprese, dell'occupazione e di una nuova politica sociale.
La Pac post 2020, secondo Agrinsieme, non solo dovrà confermare un budget adeguato, ma dovrà essere caratterizzata da una forte discontinuità con il passato nell'ottica di una nuova valutazione dei pagamenti disaccoppiati che rischiano di sovracompensare gli agricoltori nelle fasi positive degli scambi e di non compensarli adeguatamente nei momenti di crisi.

"Bisogna avere il coraggio di cambiare un meccanismo che non supporta il miglioramento della produzione ma ne prescinde" ha affermato Mercuri. "La nuova Pac dovrà favorire l'innovazione, l'aggregazione, il legame con il territorio, l'orientamento al mercato interno ed internazionale, l'efficace gestione del rischio e la tutela del reddito anche rispetto alla instabilità ed alla volatilità dei prezzi".

Nella nuova Pac Agrinsieme vuole aumentare il peso della rappresentanza dei paesi del Mediterraneo, in quanto dopo gli ultimi allargamenti dell'Unione europea, la pressione dei paesi continentali si è rivelata spesso schiacciante.
Per questo, a settembre, Agrinsieme ha dato il via ad un'azione di coordinamento che coinvolge le organizzazioni del mondo agricolo e cooperativo di Italia, Spagna, Francia, Portogallo e Grecia, che da soli rappresentano il 45% del valore della produzione agricola e della spesa comunitaria per il settore.
 
Export e import
In tema di export agroalimentare, Agrinsieme richiede che si conduca sempre un'analisi preventiva sull'impatto di eventuali nuove concessioni commerciali per un costante monitoraggio degli effetti sui mercati e si valutino meglio le condizioni che i paesi terzi impongono all'import di prodotti agricoli e a tutte le barriere tariffarie e non tariffarie che i nostri operatori si trovano a fronteggiare.  
Attenzione simile è richiesta da Agrinsieme per l'import, dove si ritiene necessaria un'analisi di competitività sulla situazione attuale dei mercati.
 
Competitività e sviluppo
Per Agrinsieme occorre superare l'attuale frammentazione e promuovere l'aggregazione, a partire dalla forma cooperativa. Occorre semplificare le procedure amministrative, ma anche favorire l'orientamento al mercato, le logiche imprenditoriali, il ruolo degli agricoltori.

Agrinsieme è impegnata anche per lo sviluppo di nuove relazioni nel sistema agroalimentare e per la costruzione di una rete di efficaci Organismi interprofessionali. Poiché costituiti da rappresentanti delle varie attività economiche connesse alla produzione e alle altre fasi della catena di approvvigionamento, gli Organismi interprofessionali sono ritenuti fondamentali per realizzare una integrazione maggiore tra i vari anelli della filiera.
 
Chi è Giorgio Mercuri
Giorgio Mercuri è un imprenditore agricolo foggiano di 52 anni.
Nel 1982 dà vita alla Cooperativa ortofrutticola Giardinetto, di cui è tuttora presidente, a Orsara di Puglia. Da una felice intuizione nasce qualche anno dopo la Farris, specializzata nella produzione di ortaggi e verdure disidratate per la fornitura all'industria alimentare.

E' inoltre vicepresidente dal 1992 dell'Apo Foggia, uno dei consorzi ortofrutticoli più importanti del Mezzogiorno.
Presidente di Confcooperative Foggia dal 2007, viene eletto nel 2010 vicepresidente della Fedagri e dal 2013 ne ha assunto la presidenza.

Dal 2013 è alla guida dell'Alleanza delle cooperative agroalimentari, che associa 5mila cooperative, con 800mila soci produttori e più di 35 miliardi di euro di fatturato.