Il prossimo 26 gennaio è in programma la giornata di studio intitolata "Il microbiota delle piante e il futuro dell'agricoltura" alle 9.00 al dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Firenze, in via del Proconsolo n 12. I microbi, tristemente famosi come agenti di svariate malattie per l’uomo e per le piante, sono anche capaci di svolgere un ruolo benefico in tutti gli esseri viventi; i microrganismi che vivono in simbiosi o in stretta associazione con le piante ne costituiscono il “microbiota”.

L’incontro, promosso dal Comitato consultivo di biologia agraria dei Georgofili e realizzato in collaborazione con il dipartimento di Biologia, ha come scopo quello di esaminare le conoscenze sul microbiota delle piante e le prospettive del suo possibile ruolo in agricoltura.

Il concetto di olobionte, per indicare l’organismo ospite e i suoi microrganismi simbionti (il suo microbiota), introdotto da Margulis nel 1991, ha assunto oggi un significato generale con il riconoscimento della universale presenza di microrganismi variamente associati ad organismi eucarioti pluricellulari, che ha portato ad indicare nell’olobionte e nel suo ologenoma uno dei livelli fondamentali della selezione evolutiva.
Oltre ad essere stato un promotore dell’evoluzione delle piante terrestri 700 milioni di anni fa (insieme ai funghi micorrizici), il microbiota rappresenta un elemento costitutivo e determina salute e produttività proprio delle piante.

Tutti i tessuti delle piante ospitano comunità microbiche endofitiche che ne influenzano il funzionamento. Grazie ai progressi della genomica e della metagenomica siamo adesso in grado di decifrare in grande dettaglio i componenti delle comunità microbiche endofitiche e iniziare a comprenderne il ruolo e le interazioni tra loro e con la pianta ospite. C’è ancora molto da conoscere in questo campo, ma già adesso si apre la straordinaria prospettiva di valorizzare il microbioma delle piante in agricoltura. Comprendere e sfruttare i microrganismi per la coltivazione delle piante è una parte rilevante dei rapidi sviluppi delle biotecnologie agrarie.

I benefici potenzialmente apportati dai microrganismi del microbiota vanno dalla difesa dai patogeni e dagli stress abiotici all’apporto di elementi nutritivi, al contributo al metabolismo e alla crescita, alla produzione di molecole di interesse biotecnologico. Già da qualche tempo l’industria agraria ha messo in commercio dozzine di prodotti a base di microrganismi con funzione fungicida, insetticida, fertilizzante. Diverse startup, stanno sperimentando migliaia di nuovi ceppi microbici alla ricerca di specie capaci di aumentare la resa di mais, soia, frumento.

Nell’ottica di stimolare l’interesse per questo aspetto cruciale della biologia delle piante e per la sua possibile applicazione in agricoltura, la giornata di studio si propone di portare all’attenzione dei ricercatori, del mondo dell’agricoltura e anche ai non addetti ai lavori le conoscenze attuali sul microbiota delle piante, quali problemi scientifici e pratici emergono e quali prospettive applicative si aprono. 

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