Presentato alla Camera dei deputati a Roma, alla presenza di Maria Chiara Gadda e di Marco Di Maio, il nuovo packaging anti spreco brevettato dal Consorzio Bestack insieme all'Università di Bologna.
Si tratta di un'innovativa confezione che, grazie a sostanze naturali aggiunte che contrastano la proliferazione dei microrganismi degradativi, è in grado di aumentare di diversi giorni la vita di scaffale di frutta e verdura, con un risparmio annuo in Italia stimato in più di 190 milioni di euro e ben 115mila tonnellate di fragole, albicocche e nettarine salvate dallo spreco.
 
Frutto di una collaborazione quinquennale tra l'Università di Bologna e il consorzio non profit dei produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, il packaging prodotto da Bestack consiste in cassette per frutta e verdura in cartone ondulato che, grazie all'aggiunta di una miscela concentrata di oli essenziali naturali, sono in grado di contrastare la deperibilità del prodotto che contengono.

Nel corso del 2016 gli imballaggi in cartone ondulato attivo sono stati messi alla prova nei punti di vendita al consumo del gruppo Agrintesa, dove è stata svolta un'analisi comparativa tra l'imballaggio in cartone ondulato tradizionale Bestack e quello attivo.
Il test, durato tre mesi, ha riguardato fragole, albicocche e nettarine osservate in tutti gli stadi della filiera ed è stato condotto eseguendo 4.500 analisi e 200 campionamenti.

I risultati dimostrano che l'utilizzo di imballaggi attivi, specialmente nei periodi più caldi, contrasta la proliferazione di organismi degradativi, riducendo lo scarto medio di prodotto dal 13 all'8% per le fragole, dal 18 al 13% per le albicocche e dal 25 al 20% per le nettarine; mentre la shelf life dei prodotti ortofrutticoli cresce tra le 24 e le 36 ore.
L'utilizzo in Italia di imballaggi attivi in cartone ondulato Bestack, infatti, consentirebbe di evitare di sprecare 8mila e 300 tonnellate di fragole per un valore di 29,1 milioni di euro, 12mila tonnellate di albicocche per un valore di 27,9 milioni, 84mila tonnellate di pesche e nettarine per un valore di 134 milioni.
 
Il brevetto Bestack si inserisce nel solco della nuova normativa anti spreco, la legge 166/2016, entrata in vigore il 14 settembre scorso.
"Oggi la ricerca scientifica consente di proporre sul mercato imballaggi intelligenti, in grado di allungare la vita dei prodotti agroalimentari, senza alterarne la qualità. Anzi, mantenendola più a lungo" dichiara Maria Chiara Gadda, relatrice e prima firmataria della legge contro gli sprechi. "La legge 166/2016 riconosce il valore di progetti virtuosi come quello presentato oggi alla Camera dei deputati, nella lotta contro gli sprechi".
 
"Questo progetto recepisce pienamente il significato profondo della legge - rincara Marco Di Maio - che ha lo scopo anche di attivare processi virtuosi sull'intera filiera agroalimentare. Bestack ha accettato la sfida posta dalla legge e capito che dal contrasto allo spreco possono nascere opportunità; non solo in termini di impatto sociale e ambientale, ma anche nuove opportunità economiche. A patto che si punti su innovazione e ricerca, come si è fatto in questo caso".  
 
La ricerca universitaria è stata condotta dal team di Rosalba Lanciotti del dipartimento di Scienze e tecnologie agroalimentari, che ha sottolineato come l'uso di imballaggi attivi consenta non solo un allungamento della vita 'commerciale' dei prodotti ei il parziale aggiramento dei problemi legati a una logistica di distribuzione da rivedere, ma anche l'immissione sul mercato di prodotti giunti a un grado di maturazione che sino a oggi ne comportava l'esclusione.
 
"Dopo avere presentato il nostro nuovo packaging al mercato, a Macfrut, abbiamo avuto importanti conferme della bontà di questo progetto e del suo carattere innovativo sia dal riscontro che esso ha avuto sul mercato stesso, sia per l'attenzione crescente da parte dei consumatori e dell'opinione pubblica per il tema dello spreco, specie dopo l'approvazione della legge 166/2016" dichiara il direttore di Bestack Claudio Dall'Agata.
"Ora facciamo un passo ulteriore, presentando il nostro progetto alle istituzioni, suggellando un percorso di ricerca cominciato già da tanto tempo, che ha prodotto un'innovazione dai risultati difficili da quantificare, data l'enormità della loro portata".

Il 2017, secondo Dall'Agata, sarà l'anno dell'utilizzo degli imballaggi in cartone ondulato attivo in tutte le molteplici modalità distributive tipiche dell'ortofrutta.
"Dalla grande distribuzione estera, tedesca in primis, all'export di ortofrutticoli verso il Far East, dai mercati generali al retailer italiano di piccole dimensioni, fino a un test sul canale e-commerce", rivela il direttore di Bestack, sottolineando come il costo del nuovo imballaggio raggiunga a malapena la ventesima parte del valore di prodotto risparmiato.
Inoltre precisa come Bestack abbia programmato di dedicare il primo semestre del 2017 a testare il cartone ondulato attivo su tutte le categorie di prodotto ortofrutticolo, contando di lanciarlo sul mercato nella seconda metà dello stesso anno.