Oltre 650 operatori della filiera ortofrutticola, 70 esponenti della grande distribuzione organizzata, 28 executive sponsor. Sono questi alcuni numeri della presentazione del "Rapporto Frutta e Verdura", edito dalla rivista Mark Up e curato da ItaliaFruit News, arrivato alla sua 17esima edizione. Quest'anno si è svolto in una nuova location: il Centro Congressi dell’Hotel NH ad Assago (Mi).

Il filo conduttore di tutto il rapporto è la rivoluzione digitale, un tema certamente attuale per tutto il mondo ortofrutticolo. 

“Le tecnologie hanno cambiato il mondo - spiega Roberto Dalla Casa, direttore di ItaliaFruits News -. Oltre 2 miliardi di persone in 10 anni, attraverso gli smartphone, hanno raggiunto internet. Mai in così poco tempo era successo con altre tecnologie. Questa velocità rende possibile un cambio di prospettiva”.

Roberto Della Casa di ItaliaFruit News presenta il 17esimo "Rapporto frutta e verdura"
(Fonte immagine: © AgroNotizie)

Uno dei punti trattati è l'e-commerce, sempre più importante in Italia anche quando si parla di alimentare, compresa l’ortofrutta. In questo  settore però esistono delle barriere che ne frenano lo sviluppo. Agroter ha infatti condotto delle interviste ad un panel di operatori del settore sul futuro dell'ortofrutta. Poi in diretta, assieme al nuovo partner Toluna specializzato in ricerche online, ha poste le stesse domande ad oltre 600 consumatori. Il risultato è interessante. 
"I primi sono concentrati sui prodotti tradizionali - commenta Della Casa - e sono sospettosi verso la tecnologia ed il marketing mentre i secondi sono focalizzati su prodotti innovativi e di valore e credono che tecnologia e comunicazione possano aiutare".
 
Patrizio Roversi, presentatore di Linea Verde, si presta ad esperimento di brain marketing
(Fonte immagine: © AgroNotizie)

La neuroscienza può aiutare?
Compreresti frutta e verdura sul web? Roberto Della Casa lo ha chiesto ad un noto volto televisivo.
"Sì, se mi spiegassero bene l’origine - spiega Patrizio Roversi, conduttore di Linea Verde - e se le mie aspettative di gusto e qualità non venissero deluse”.
Roversi si è poi prestato a "fare da cavia" ad un esperimento di brain marketing in diretta.
"Vuol dire applicare le neurotecnologie - continua Della Casa - alle strategie aziendali per l'ottimizzazione dei processi decisionali. Una bella sfida. Abbiamo applicato a Roversi una macchina per l'encefalopatia istantanea per monitorare come l'inconscio reagisce all'aspetto ed al sapore della frutta e verdura. Contemporaneamente gli abbiamo abbinato occhiali Eye Tracker, per capire dove cade realmente l'occhio. Il risultato è stato sorprendente. L'occhio si fa catturare da alcuni aspetti ma poi è il sapore che fa la differenza".
 
Un momento della presentazione del 17esimo "Rapporto frutta e verdura"
(Fonte immagine: © AgroNotizie)

Qualche settimana prima era stato fatto un simile esperimento su un panel più ampio, in un supermercato di Roma. Venti persone che equipaggiate di specifiche strumentazioni hanno fatto una spesa ben definita. E il risultato? "Non siamo macchine pensanti che si emozionano, ma macchine emotive che pensano - spiega Fabio Babiloni, chief scientific officer di Brainsigns (spin-off dell’Università Sapienza di Roma) -. Le persone hanno percezioni cerebrale ed emotiva durante l'acquisto, che possono essere individuate e misurate. Questa prima esperienza fatto sull'ortofrutta ci dice che una persona è disposta a pagare molto di più quando c'è qualità, ma non è disposta a dirlo così facilmente”.

L’interesse cerebrale per i wafer è imbattibile rispetto a quello per pomodori o mele, ma almeno è superiore a quello per un ammorbidente.
"Il minor interesse emerso - conclude Babiloni - è stato quello per lo scaffale refrigerato con le insalate di IV gamma. Perché c'è poco coinvolgimento e le informazioni sono confuse. Serve più chiarezza ed anche più emozione. Su quest'ultimo aspetto infatti i tester hanno preferito acquistare prodotti che riportavano i volti degli agricoltori sulle confezioni. E l’hanno fatto inconsapevolmente, come hanno dimostrato i risultati dei questionari compilati dagli stessi dopo l’esperimento".
 

Arriva il Proximity marketing
Visti gli esperimenti di brain marketing la tecnologia può quindi aiutare il consumatore a prendere decisioni ma allo stesso tempo può aiutare la comunicazione. In che modo? Ad esempio dialogando con il consumatore finale e con il suo smartphone.
"Oggi lanciamo il geofencing - dichiara Giorgio Santambrogio, presidente di Adm (Associazione distribuzione moderna) e amministratore delegato del Gruppo Végé -. Questo dopo aver lanciato nel 2002 il geotargetting e nel 2015 il beaconing. In cosa consiste? Nell’attirare il cliente quando è già nei pressi del punto vendita invitandolo ad entrare. Poi, una volta entrato riceve messaggi sulla merce esposta o promozioni in forma di e-couponing. Oltre a dargli informazioni sul prodotto, sull'origine e sulle storie ad esso collegato”.
In questa direzione Végé ha instaurato una collaborazione con Cefla di Imola, azienda che si occupa di arredamenti per negozi e grande distribuzione, e con Kariboo.